INTERVISTA - A Venezia mentre gira (sempre con Marco Risi) un nuovo film: «Piccolo amore» di Piero Zanotto
INTERVISTA - A Venezia mentre gira (sempre con Marco Risi) un nuovo film: «Piccolo amore» INTERVISTA - A Venezia mentre gira (sempre con Marco Risi) un nuovo film: «Piccolo amore» Jerry Cala «pretende» di diventare serìosetto Dice: «Non mi affido più alla battuta facile: questa è una storia ironica, carica di sentimento, con un tre VENEZIA — .Voglio provarmi su nuove corde, sema cambiare troppo per non spaventare il mio pubblico: Pubblico, aggiungiamo, che è formato soprattutto di giovanissimi. La considerazione ce la fa Jerry Cala, sul «set» veneziano (la hall del prestigioso hotel Danieli) del film che sta girando con Marco Risi: « Piccolo amore: E che sia un film diverso da quelli che Cala ha interpretato finora ce lo conferma, con l'attore, anche il regista. Con Risi, Jerry ha recitato anche nel due precedenti film di questo autore: «Vado a vivere da solo» e 'Un ragazzo e una ragazza». Che cosa ha di diverso dagli altri, da «Vacanze di Natale», da ^Domani mi sposo» ora in circolazione, da 'Vacanze in America» pronto per la programmazione questo 'Piccolo amore»? -, Risponde ancora lui, Cala: 'E' umoristico ma non troppo, direi con una sottile vena di ironia. Non si affida alla battuta facile. Ed è carico di sentimento». Ci spiegherà il regista che in esso Jerry interpreta un trentenne nevrotico che ha un rapporto distorto con la vita. Per questo perde il posto e la moglie. Ritrovando l'equilibrio perduto a Venezia, dove lo chiama da Roma, dove abita, un amico portiere d'albergo (Rickl Tognazzi, figlio di Ugo) il quale ha una figlia undicenne (Vanessa Gravina, al suo debutto: una mllanesina acqua e sapone già abituata comunque ai «set» illuminati poiché fa la fotomodella per abiti destinati a signorinelle come lei). Jerry Cala continua il sodalizio con il giovane Risi con il quale ha fatto già due cu plein, ma vorrebbe essere meno «leggero» non vi erano dubbi. Che Infatti la sua presenza fisica sullo schermo, il suo rapporto con il pubblico di giovani, ha qualcosa di candido, di innocente. Jerry approva. " «Ci crediamo molto, io e Marco (Risi), in questo film. CI si pensava fin da prima di "Vado a vivere da solo", e data la delicatezza dell'argomento in una produzione abituata alle cose epidermiche e di consumo rapido per farlo son dovuti passare un paio d'anni: Risi che dimostrava intanto che il cinema lo sapeva costruire con diletto del pubblico e io che mi affermavo sempre più con un alto indice di simpatia e gradimento». Cosa prova ad essere sulla cresta dell'onda? Nell'84 lei ha preso parte a ben tre film... 'E' una sensazione molto piacevole, senza dubbio. Che porta però a delle riflessioni. Al desiderio di fare qualcosa di più, all'interno di film costruiti più solidamente. Natu¬ ralmente giostrando sempre sulle mie corde. Insomma, ho il desiderio di perfezionarmi e diventare un attore vero». Ci è simpatico codesto Jerry nella sua modestia che sprizza Intelligenza, arguzia e voglia di fare. Aggiunge delle altre considerazioni. 'Non possiamo competere col cinema americano sempre più affidato allo stupore degli effetti speciali e a produzioni kolossal. Il nostro è un cinema povero, che punta, deve puntare, sull'attore e sulla Figlia che di fronte a quel maldestro giovinone dimostra di capirlo e un giorno, in gondola, gli dice candidamente di essersi innamorata di lui. «.Intendiamoci» — spiega subito Jerry — «non vi è, non vi potrebbe essere, nessuna nota maliziosa, tanto meno erotica. E' una favola, che gioca sulla magia dello scenario veneziano e che si cala in una realtà riconoscibile, quotidiana». Gli facciamo notare che ntenne nevrotico» bontà del copione. E' su questa strada che io sto ora camminando». Siciliano ma veneto (di Verona) di adozione, Jerry Cala non ha dimenticato i vecchi compagni di cabaret, i Gatti... 'Ogni tanto ci si vede, si sta un po' in compagnia. Sono molto contento dei loro successi televisivi». Un po' di nostalgia? 'Certo, come per tutte le cose degli inizi segnate dall'entusiasmo. La mia strada è comunque ormai quella del cinema. Almeno un film all'anno lo voglio fare. Meglio se i film sono due. Però in un crescendo qualitativo che possa farmi guadagnare altre zone di pubblico». Spettatori più grandi? Marco Risi ci diceva che lei è soprattutto il beniamino di un pubblico che va dai 10 ai 12 anni... •Diciamo che conto spettatori anche tra i quindicenni con punte ancora più alte. Sono i frequentatori delle sale cinematografiche del sabato e della domenica. Spero di guadagnare presto la simpatia pure dei trentenni, e "Piccolo amore" ha tutte le carte in regola per candidarsi» Come va a finire il suo rapporto sentimentale con la ragazzina undicenne? 'E' una sorpresa. Posso soltanto aggiungere che il finale (resteremo a Venezia fino a Natale: il film è quasi tutto girato tra "calli" e campielli, in gondola, in vaporetto, dove la città lagunare diventa più romantica sema cascare nella cartolina illustrata) lo ambienteremo sulla spiaggia del Lido. Una spiaggia deserta, illuminata dal sole invernale». Piero Zanotto
Persone citate: Gatti, Jerry Cala, Marco Risi, Tognazzi, Vanessa Gravina
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