La carezza eli una speranza.

La carezza eli una speranza. La carezza eli una speranza. Due uomini si Incontrano. Uno ha l'aspetto da gioviale giocatore di goll, l'altro una espressione enigmatica, da navigato, gelido scacchista. La citta è una città che tanti viaggiatori ricordano priva di una viva, brulicante fisionomia: un Incrocio di banche • di cllniche, pulita • ordinata, Internazionale e carissima, da attraversare • basta. E' Ginevra, e gli uomini sono George Shultz, segretario di Stato americano, e Andrej Gromyko, ministro degli Esteri sovietico. Ciò tu cui vertono I loro colloqui è d'Importanza capitale: è possibile limitare la proliferazione del missili nucleari delle due superpotenze e la corsa a costruire armi spaziali? Ma non so se sia giusto affidare ogni speranza rivolta verso la pace soltanto a quel due anziani aignori, alla loro capacità di porre buone fondamenta per te trattative, e di riuscire poi a condurle davvero In porto. Ogni eperanza Aldo Rizzo di pace è oggi da affidare soprattutto a noi stessi, a quello che sapremo lare In suo nome. La eperanza: è un concetto che he poco corso nella cultura dominante nel nostro secolo, pervasa di sento della Une, delle crisi, della disperazione. Eppure è un sentimento Ineliminabile, una guida per II futuro, una manifestazione vitale e, oggi In particolare, un atteggiamento da forti. Sulla eperanza, hanno ricomincialo a Interrogarti filosofi, teologi, artisti, e ad atta al rivolgono gli uomini che hanno capito come soltanto una volontà di «salverò II futuro» può davvero salvare II mondo. La tperanza che oggi coinvolge di più, che appare necessaria, è quella nella continuila della vita stesso, della natura e della Terra, minacciata da chi ha In mente un pianeta privo di alberi, privo di stagioni, privo di albe e di tramonti, del movimenti Infiniti del mare. Chi spera, oggi, sente li carez- za della luce, assaggia la dolcezza di un frutto, vede la bellezza di un cedro del Libano maestoso o di una semplice viola del pensiero cresciuti In un giardino di città: e ta che la corta continua agli armamenti nucleari, cieca com'è, potrebbe un giorno (il colpo sottrargli tutto. Ma l'uomo che apera ti ribella anche: In lui la tperanza diventa forza, energia ohe tra. emette desideri, Impulsi, sogni per rinnoverò la realtà. La rassegnazione è una lenta preparazione della resa e della morte; la speranza è dire di al alla vita, al tuo Infinito procedere. Sappiamo che cosa è In discussione a Ginevra, e ci colpisce soprattutto Il tema della militarizzazione dello spazio, della possibilità che un giorno, ae la «Iniziativa di difesa strategica» americana al realizzerà, e Inaiente ad està prenderà corpo un'equivalente Iniziativa sovietica, il delo Intorno alla Terra diventerà una Immensa ma deserta caserma, un presidio silenzioso percorso da raggi portatori di distruzione, quali non riusciamo ancora bene a Immaginare. Quando salutammo lo Sputnik orbitante Intorno alla Terra e la bandiera a stelle e strisce piantala sul suolo farinoso, e (erma nell'aria Incolore della Luna, non pensammo che la corsa allo spazio avrebbe Unito per generare prò* getti di armi sempre piò micidiali, E la Implicita eperanza di taluni fu quella che dal dell stellati, dagli spazi più remoti dell'universo potessero giungerci voci di esseri più avanti di noi nelle realizzazioni scientifiche ma anche In quelle spirituali. Ora, ci tocca Invece pensare allo spazio come ■ un teatro bellico: dovremo un giorno alzare II capo e scrutare tra le stelle I aegnl dello scontro mortale per II dominio di una Terre ormal votata alla rovina? La speranza ci dice di no. Due uomini t'Incontrano, da due diverti Imperi, a Ginevra: proprio In un Paete come li Svizzera che ha già coatrulto II più alto numero di rifugi antiatomici nel mondo, e che progetta pardo nella possibile catastrofe venture di restar* Il Paese del privilegio e dell'ultima ricchezza. La speranza dice di no: gli uomini forti per la sparanza dicono a Shultz e a Gromyko, a Reagan e a Cemenko ohe II giardino delle loro casa, I boschi della loro montagne, le rive del loro mare, la luce delle loro stagioni valgono assai di più di ogni «Iniziativa» e di ogni «strategia»: e che In nome della tperanza non accetteranno mal la logica pulita e ferrea, svinerà, che progetta come rimedio alle armi altra armi, e come rimedio alla distruzione nucleare la sopravvivenze tombale e mostruosa In un buio, egoistico rifugio. Giuseppe Conte

Persone citate: Aldo Rizzo, Andrej Gromyko, George Shultz, Giuseppe Conte, Gromyko, Reagan, Shultz

Luoghi citati: Ginevra, Libano, Svizzera