Possibile un «salano dei giovani» ?
Possibile un «salano dei giovani» ? Possibile un «salano dei giovani» ? La Malfa: sì, ma da sol ROMA — Il ministro del Tesoro Ooria s'appresta a proporre l'Istituzione di un salario d'ingresso che stimoli le aziende ad assumere giovani. In Italia la disoccupazione ha raggiunto il 34% della forza-lavoro giovanile, contro una media del 22% del maggiori Paesi europei e del 15% delle nazioni più industrializzate dell'Occidente. Finora gli interventi si sono dimostrati puramente assistenziali. La proposta-Ooria parte dal presupposto che -è meglio guadagnare poco e lavorare che non lavorare per niente: e spera d'invogliare le imprese ad accogliere ma¬ olo non serve - Tamburran nodopera giovane perché 1 costi sarebbero inferiori rispetto a quelli «normali». E' una strada praticabile? Lo abbiamo chiesto a Giorgio La Malfa, esponente economico di punta del pri. •Intanto è positivo che qualcuno nel governo cominci a pensare ai disoccupati e che, dopo tanti convenzionali giudizi sulla "felice situazione" dell'economia, il richiamo alla realtà di Pertini nel messaggio di Capodanno abbia prodotto effetti; risponde. Ma entrando nel contenuti della proposta? •Credo che il merito di Goria sia d'individuare una delle o: il problema è la rigidità principali strozzature — V alto costo del lavorò iniziale — e di suggerire uno stimolo reale alle assunzioni. Mi par di capire che il ministro pensi non a ridurre il salarlo attraverso incentivi fiscali, ma ad ■una semplice regolamentazione del salario d'ingresso, più basso di quello contrattuale: E* dunque un tema che merita d'essere approfondito... •Si, però c'è un punto debole: non si risolve il nodo del volume complessivo d'occupazione». Vale a dire? •Oggi la tendenza a ridurre il volume dell'occupazione 'nell'industria, piccola e gran¬ del mercato del lavoro de, è forte. Bisogna certamente incrementare l'occupazione giovanile, ma senza accelerare i processi d'espulsione della manodopera più costosa in attività. Perché così avremmo un semplice sgravio del costi per le imprese, senza benefici per l'occupazione. E con un aggravio per le finanze pubbliche: Perché? •Perché chi è espulso va in pensione o in cassa integrazione. C'è il rischio d'avere gli stessi occupati con più spese per lo Stato». Roberto Bella to (Segue a pag. 2-7' col.)
Persone citate: Giorgio La Malfa, Goria, La Malfa, Pertini, Roberto Bella
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