A cento all'ora a S. Caterina di Giorgio Viglino
A cento all'ora a S. Caterina A cento all'ora a S. Caterina Nella prima gara, la discesa per la combinata, soltanto un'azzurra, la Delago, ha speranze di ben figurare - A Bormio ancora preoccupazioni per Zurbriggen DAL NOSTRO INVIATO BORMIO — Siamo arrivati al via. Aprono le ragazze con la discesa per la combinata che ha nobiltà assoluta vista l'evoluzione delle gare femminili che ha finito per portare alla polivalenza le liberiste, relegando le slalomiste al solo «slalom speciale». Corrono tutte le ragazze più brave in discesa, e sarà sicuramente una di loro ad aggiudicarsi lunedi il titolo di combinata, dopo uno slalom che difficilmente permetterà ad una specialista di riportarsi in quota. E' la prima delle prove da vincere per Micaela Figini, dominatrice di-questa, stagione sciistica, con qualche favore esteso anche alle sue connazionali Walliser ed Elirat e alle tedesche Kiehl e Oerg. Soltanto un'azzurra è in grado di figurare bene quest'oggi, Carla Delago, visto che Cimini ha preferito tener fuori Micaela Marzola per lasciar spazio alle slalomiste. Magoni, Quario e Zini scen- deranno per onor di firma e poi cercheranno di aggiudicarsi lo slalom di lunedi, prova generale di quello per il ti< tolo che è in programma quasi in chiusura di manifestazione. La pista di Santa Caterina è abbastanza facile, viste le condizioni della neve e il tracciamento, ma porta le migliori oltre i cento l'ora, velocità che ingigantisce ogni errore eliminando possibilità di recupero successive. In questi campionati dominati dall'informatica, Olivetti ci informa che alle velocità di allenamento, presumibilmente inferiori a quelle di gara, un solo centesimo, equivale a 28 centimetri. Dall'altra parte, sulla pista di Bormio, ancora una giornata di prove quest'oggi, dopo la serie di ieri conclusa senza danni e con molti mascheramenti. Difficile capire qualcosa di certo osservando forzatamente un solo pezzo di gara. Sicuramente Peter Mueller ha già dato il suo massimo restando schiacciato come una sogliola fino all'arrivo, mentre Zurbriggen, il miracolato, è atterrato un po' brusco dall'ultimo salto èd ha finito zigzagando, un po' preoccupato forse dallo sforzo imposto al proprio ginocchio. A proposito di miracoli la natura sembra aver ripreso un poco II sopravvento e l'articolazione dello svizzero è un poco gonfiata dopo gli sforzi di questi giorni. In crisi piena Franz Klammer, ma i suoi sci non vanno. Nei guai Bill D.Johnson, campione olimpico, ma è lui che non riesce a intendersela con tutte le curve disseminate lungo il percorso. Per chi si chiedesse come mai, dopo aver tagliato gli alberi della polemica per allargare la pista, sì sia poi proceduto a un tracciamento tanto sinuoso, bisogna spiegare che il posizionamento delle porle è stato affidato dalla Fis allo svizzero Karl Freshner. Lui allena Zurbriggen che nasce come ottimo gigantista e ama anche le curve veloci della discesa. Chiaro? In realtà una gara anche esasperatamente tecnica come questa non guasta per designare un campione del mondo; diciamo che si è esagerato soltanto a inserire una «esse» sul planone del Ciuk, e poi a passare dalle quattro alle sei curve sullo schuss finale. Alla terza di queste grandi virate, Michael Mair ieri s'è fatto portare in basso oltre la linea delle bandierine, un po' più in basso di dove era passato come apripista Stefano Anzi, vecchia gloria degli altri mondiali in Gardena '70. Danilo Sbardellotto, enfant du pays, bravo all'esordio, ieri ha perso uno sci e se l'è cavata senza danni, il che non è poco su una pista simile. « Sbarde, è sicuro del posto al pari di Mair e Cornaz, mentre salgono le azioni di Giacomo Erlacher fratello del. Robert gigantista, che a sua volta prova anche in libera come combinatista, e sarà al via domani. Giorgio Viglino • Il «caso» Girardelli resta aperto come vuole il copione. Si è giunti a un punto fermo: Girardelli non partecipa se non arriva dai Lussemburgo un documento Inequivocabile che comprovi la concessione della cittadinanza.
Luoghi citati: Bormio, Lussemburgo
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