Per Goria si apre uno spiraglio sulla sorte di Europrogramme
Per Goria si apre uno spiraglio sulla sorte di Europrogramme Secondo il ministro si può tornare a sperare nell'italianizzazione del fondo Per Goria si apre uno spiraglio sulla sorte di Europrogramme Resta però aperta l'ipotesi della liquidazione - Per approvare la legge c'è tempo fino al 31 marzo MILANO — Si riapre uno spiraglio per l'italianizzazione di Europrogramme. Il ministro del Tesoro Giovanni Goria ha Infatti annunciato ieri in Senato che 11 governo, dopo 1 risultati delle consultazioni tra le autorità federali elvetiche e la Banca d'Italia e la Consob, ha deciso di confermare l'emendamento presentato a suo tempo dal Tesoro per la trasformazione del fondo Europrogramme in società di investimento immobiliare di diritto italiano. Ora per la sorte del fondo, si profilano tre ipotesi: primo, la messa in liquidazione dal primo aprile. In questo caso, avvertono gli svizzeri, si prevedono tempi lunghi (dieci anni circa) prima che i crediti dei sottoscrittori siano soddisfatti sulla base del valori di perizia. Secondo, via libera alla liquidazione ma approvazione entro l'estate della legge per l'italianizzazione del fondo. Non ci sarebbero, per gli svizzeri, ostacoli giuridici, basterà un accordo tra i liquidatori e una società italiana. Terzo, la legge per l'italianizzazione potrebbe essere approvata entro la fine di marzo (come ritiene possibile il presidente della Commissione Finanze Venanzetti). Negli ultimi due casi i rispar- mia tori potranno: aderire alla società conferendo quote in cambio di azioni, oppure chiedere ai liquidatori il riscatto in denaro. La parola tocca quindi di nuovo al Parlamento italiano che, attraverso i rappresentanti di diversi partiti (il relatore de Enzo Berlanda, il socialista Finocchlaro e il liberale Fiocchi), ha già espresso un parere favorevole alla continuazione dell'iter legi- slativo della legge sui fondi italiani. Ieri, infatti, la commissione Finanze e Tesoro ha approvato l'articolo 16 (relativo al trattamento penale degli amministratori dei fondi). Ora mancano solo due articoli per esaurire il dibattito a palazzo Madama: l'articolo 15, sul trattamento fiscale del fondi immobiliari (non c'era ieri in commissione il ministro delle Finanze Visentin! che appare contrario ad age¬ plzgamsdffdp volazioni) e l'articolo 17, relativo ad Europrogramme. Secondo 11 relatore Berlanda l'accordo e il voto in commissione sull'intero disegno di legge potrà avvenire nella prima decade di febbraio (Visentin! permettendo). Ma se il Senato (e soprattutto la Camera ove si profilano nuovi ostacoli) non approverà in tempo, cioè entro il 31 marzo prossimo, la legge, cosa accadrà ai 75 mila sottoscrittori di Europrogramme? La risposta, riferita da Goda, delle autorità svizzere è categorica: «£' altamente probabile — ha detto il ministro del Tesoro — che la commissione federale svizzera entro il 31 marzo '85, data di scadenza della proroga delle richieste dei riscatti delle quote del fondo, autorizzi la messa in liquidazione di Europrogramme a partire dal primo aprile: A questo proposito, Inoltre, la commissione federale svizzera ha confermato che alla guida di Europrogramme si accinge a entrare la Allgemelne Truhand Atag, una società indipendente che dovrà ricostituire -il rapporto fiduciario tra gli organi del fondo e gli investitori- e guidare una liquidazione che può durare dieci anni. In ogni caso l'indagine del Tesoro in Svizzera ha permesso di ottenere altri elementi decisivi per la sorte del fondo: sono state escluse dagli svizzeri irregolarità amministrative e eventuali responsabilità penali di Bagnasco non influiranno sulla sorte del fondo. Ugo Bertone I mattoni di Orazio (andamento del patrimonio imtnouilinre Europrogramme serie 1969, in miliardi di lire) 1.100 1.000 900 800 700 -| 600-4 500-j 400 -| 300 200 -4 100 1972 73 74 75 76 77 78 Fonie: Bilanci Europrogramme al 30 giugno
Persone citate: Berlanda, Enzo Berlanda, Giovanni Goria, Goda, Goria, Ugo Bertone, Venanzetti, Visentin
Luoghi citati: Bagnasco, Europrogramme, Milano
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