Darida rivela le quote del patto che regola I poteri in Mediobanca di Eugenio Palmieri

Darida rivela le quote del patto che regola I poteri in Mediobanca Nuove polemiche in Parlamento dopo alcune dichiarazioni del ministro Goria Darida rivela le quote del patto che regola I poteri in Mediobanca ROMA — Divampa la polemica sul patto parasociale che lia regolato finora il funzionamento di Mediobanca. Il patto non è più «segreto»: l'altra sera alla commissione Finanze della Camera il ministro delle Partecipazioni Statali ha illustrato ampiamente la storia di questo meccanismo che condiziona, nonostante la limitata presenza azionaria dei privati, al consenso comune le decisioni più importanti della grande banca d'affari. Anche alcune dichiarazioni di ieri del ministro del Tesoro. Goria. lasciano intendere che ci sono alcuni punti rilevanti che devono essere chiariti. Lo scontro politico ed economico sulla questione Mediobanca appare appena agli inizi nonostante proprio ieri il ministro delle Finanze. Visentini, abbia appoggiato pubblicamente la logica alla base del cosiddetto piano di privatizzazione abbozzato da Cuccia, anche se non ne condivide la soluzione: suggerisce uh coinvolgimento di più gruppi finanziari e industriali. Che cosa ha detto Goria in risposta ad alcune interrogazioni di vari parlamentari? .Dai verbali delle assemblee di Mediobanca non risultano, per il 1981, 1982, 1983 sindacati di volo. Per il 1984 Mediobanca ha comunicato alla Consob che al 29 ottobre 1984 non risultano sindacati di voto. In data 23 gennaio la Consob ha richiesto a Mediobanca spiegazioni sui suoi comportamenti, che potrà valutare appena in possesso della risposta. ..Secondo le notizie fornite la sera prima dal collega Darida il patto, nato come sindacato di blocco nel 1955 e via via modificato negli anni, è stato rinnovato (poteva essere disdetto nel giugno '84) tacitamente alla fine dell'anno per un altro triennio. L'esistenza del patto doveva essere comunicata alla Consob? Secondo alcuni esponenti politici la risposta è affermativa, ma secondo alcune indiscrezioni Mediobanca negherebbe che la natura del patto sia quella di un sindacato di voto, bensì di un sindacato di gestione e che quindi comporti un atteggiamento differente da parte dei suoi amministratori. «Sulla natura del sindacato — ha affermato Goria — la valutazione spetta alla Consob e all'azionista principale». Un'indicazione essenziale arriverà giovedì prossimo quando vi sarà l'audizione alla commissione Finanze del presidente della Consob, Franco Figa, che in questi giorni ha lavorato insieme al suoi collaboratori sulla delicata questione. Gli amministratori di Mediobanca hanno. violato, la legge non comunicando-alla Consob.jiesistsMBfcjcW $ll¥3ar cato? La Consob, confermano fonti ufficiose, potrebbe anche decidere di investire del •caso la magistratura (come prevede la legge istitutiva dell'organismo che controlla l'attività delle società in Borsa) affinché valuti se il sindacato di blocco formato dai maggiori azionisti di Mediobanca si configuri o meno come un sindacato dì voto. Si tratta di un passaggio cruciale: l'indipendente di si¬ nistra Minervini ha fatto notare che le false dichiarazioni in assemblea sono sanzionabili penalmente. Ma ecco la storia secondo quanto dichiarato da Darida in Parlamento, dopo che era stato il ministro, del Lavoro. De Michelis, a dare notizia dell'esistenza del patto affermando di averlo appresodall'ex presidente dell'Iri, Sette (da poco scomparso): nel 1955 le tre Bin, Commerciale, Credito Italiano e Banco Roma, costituirono un sindacato di blocco e vincolarono il 75 per cento dell'intero capitale sociale. Aderirono al sindacato la Lazard Frères e la Lehman Brothers.di New York. La gestione «con i più ampi poteri in relazione agli scopi dello stesso sindacato» era affidata ad un Comitato direttivo composto da Raffaele Mattioli (Comit), da Giovanni Stringher (Credit) e da Ugo Foscolo (Banco Roma). Nel 1956 venne costituito un nuovo sindacato di blocco. La svolta nella composizione del Comitato direttivo si ebbe nel 1967 con l'ingresso di Leopoldo Pirelli e i membri passarono da 5 a 6, tre rappresentanti delle Bin e tre dei privati. Attualmente il Comitato è composto da Francesco Cingano (Comit), da Lucio Rondelli (Credit), Ercole Ceccatelll (Banco di Roma), da Wolfang Graebner (Berliner Handels und Frankfurter Bank),, da Jean Guyot (gruppo Lazard) e dallo stesso Pirelli. La composizione azionaria è la seguente: Comit 17,867*, Credit 17,86%, Banco Roma 15,48%, Pirelli 1,25%., BHFB 0,23%, Lazard Frères 0,187o, Lazard Brothers 0,09. I) Comitato delibera a maggioranza e tra i suoi compiti rientra la designazione degli amministratori di Mediobanca che, in numero di 15, vengono scelti cosi: 3 consiglieri, tra cui il presidente e l'amministratore-delegato, collegialmente; .3. dal)a Comit; 3 dal Credito Italiano; 3 dal Banco di Roma; 1 ciascuno dal tre gruppi privati. La durata del sindacato è rinnovabile tacitamente ogni tre anni: la scadenza prossima è al 31 di cembre 1987. Anche Darida ha rinviato alla Consob ogni valutazione sulla opportunità dell'informativa da parte degli amministratori di Mediobanca. Oggi è il turno del presidente dell'Iri, Prodi. Eugenio Palmieri CHE COSA C'È NELLA CASSAFORTE IVIEDIOBAIMC/V

Luoghi citati: Comit, New York, Roma