«Per le Br era normale uccidere tutti i nemici »

«Per le Br era normale uccidere tutti i nemici » Morucci spiega ai giudici la logica di morte «Per le Br era normale uccidere tutti i nemici » «Solo per insufficiente organizzazione le vittime non sono state migliaia» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — -Le Brigate rosse ritenevano andassero uccise migliaia di persone, e non c'era graduatoria di inerito per stabilire a chi toccasse prima. Se lyuol sapere perché questo sterminio non sia stato praticato, credo che ciò sia stato dovuto al fatto che l'organizzazione non era sufficientemente attrezzata...-. A Valerlo Morucci era stato chiesto, da un avvocato di parte civile, quale fosse l'atteggiamento dei brigatisti rossi rispetto alla morte. La risposta, data sempre con la stessa intonazione, ha latto rabbrividire molti dei presenti nell'aula del Foro Italico, alla trentesima udienza del processo d'appello per il caso Moro. «Cinismo» è la definizione pronunciata più volte dal brigatista «dissociato» per indicare lo stato d'animo di chi fa propria la -logica dell'annientamento-. Una volta che il terrorista si era assuefatto all'idea che -tutti i nemici meritano la morte», si capisce perchè, anche dopo la strage di via Fani e l'uccisione di Aldo Moro, non passò la linea di chi avrebbe voluto -soltanto ferire- 11 giudice Girolamo Tartaglione. -Prima di lui — ha detto Morucci, rispondendo alla domanda dell'aw. Li Gotti, patrono di parte civile — era stato ucciso il giudice Riccardo Palma ed era inevitabile che a Tartaglione fosse riservata la stessa sorte-. Il penalista si è interessato, poi, del trattamento riservato dal terroristi all'autista di Aldo Moro, l'appuntato Domenico Ricci, ucciso al volante della «130- in via Fani. Fu (proprio Morucci a finirlo con una raffica di mitra? Al giudice istruttore Imposimato, l'ex dirigente della «colonna romana» disse che, dopo aver sparato i primi colpi contro gli uomini della «130>, 11 suo mitra si inceppò. Morucci si' spostò, sistemò l'arma e tornò a sparare altri colpi, •ma l'auto a quel punto era già ferma-. Quindi, secondo l'aw. Li Ootti. egli sparò contro Ricci quando questi non tentava più di liberare l'auto dalla morsa in cui era finita, perché ormai riverso sul sedile, inerme. -Non è vero — ha risposto l'imputato —.' prima ho ripreso a sparare e poi mi sono reso conto che l'auto non si muoveva più...». A questo punto si era verso la fine dell'udienza e Morucci aveva perso molta della baldanza con la quale aveva affrontato la prima parte della deposizione, giunta alla settima giornata. Fino a quel momento non aveva nascosto una certa insofferenza per essere costretto a «correggere» in continuazione gli avvocati di parte civile ed a smentire dichiarazioni riportate da altri. Pentiti come Patrizio Peci o Antonio Savasta .sbagliano* o - non hanno capito nulla dell'organlzzaMone».

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