La parte civile accusa PUrss « Voleva il terrore in Polonia» di Roger Boyes

La parte civile accusa PUrss « Voleva il terrore in Polonia» Coraggiosa arringa dei legali che difendono i Popieluszko La parte civile accusa PUrss « Voleva il terrore in Polonia» Mosca non è stata nominata esplicitamente, ma il riferimento è stato chiaro - Gli avvocati respingono la fucilazione per Piotrowski: «La vittima era contraria alla pena capitale» NOSTRO SERVIZIO VARSAVIA — L'assassinio di padre Jerzy Popieluszko da parte di un gruppo di ufficiali della polizia segreta doveva innescare «una spirale del terrorismo» in Poloìiia e creare un'atmosfera nella quale «squadroni della morte. avrebbero potuto agire impunemente: lo hanno affermato alcuni avvocati cattolici al tribunale di Torun. Per la prima volta in questo lungo processo per omicidio, i legali che rappresentano i familiari e l'autista del -prete di Solidarnosc» hanno potuto dare la loro spiegazione del delitto. Pur essendo, sul piano tecnico, 'accusatori ausiliari», nessuno degli avvocati ha chiesto una sentenza specifica per i quattro imputati. Hanno però detto chiaramente di non volere la pena capitale sollecitata dalla pubblica accusa per il capitano Piotrowski: «So — ha affermato Edward Wende, che difendeva il prete, quando era in vita, nei procedimenti avviati contro di lui dal governo — che padre Popieluszko rifiutava la violenza, e so che era un grande avversario della pena di morte... Ma è stato Jan Olszewski, il 'decano- degli avvocali della famiglia Popieluszko, a provocare il maggior subbuglio nell'aula alludendo sema mezzi termini alla possibilità che gli assassini siano stati ispirati da Mosca. E' teoricamente impossibile dire una cosa del genere durante un pubblico processo in un Paese del blocco sovietico, ma il legale cattolico ha calibrato le parole in modo da rendere il concetto immediato per i polacchi, senza incorrere nell'ira dei giudici. «E' assolutamente ovvio — ha dichiaralo Olszewski — che questa provocazione, che comportava spargimento di sangue e la morte di un uomo, nelle intenzioni doveva innescare una spirale terroristica in questo Paese-. Afa di chi alerebbe fatto il gioco questa violenza? «Non riesco a vedere un interesse polacco nel trasformare la Polonia in un Paese di violenza, di terrorismo e di sangue... Anche i bambini in questo Paese sanno a chi fa comodo una Polonia debole... Detto da un navigato legale cattolico invece che da un avvocato filocomunista, questo significa una sola Potenza. Olszewski ha continuato: «Non oso domandare se gli imputati fossero coscienti di ciò nella loro azione. In quest'aula hanno detto di essere stati ingannati. Ma sono stati ingannati cento volte, perché si è cercato di avvelenare la loro patria con le loro mani». Anclie secondo l'avvocato Andrzej Grabinski lo scopo era questo. L'idea di abbandonare deliberatamente un emblema della milizia vicino alla scena del delitto aveva due obiettivi: far pensare che comuni poliziotti avessero rapito il prete, innescando la protesta popolare, e che l'opposizione di Solidarnosc tentasse di coinvolgere l'intero corpo nella vicenda, mettendo i comunisti contro i sostenitori del sindacato libero. Ecco la spirale del terrore. Queste affermazioni, fatte come ipotesi, hanno relegato in secondo piano l'altro compito principale degli avvocati di Popieluszko, proteggere la reputazione della vittima. Martedì, il procuratore Pietrasinski aveva dedicato metà della sua arringa ad attacchi contro le attività politiche del sacerdote, sostenendo che sia lui, sia i suoi assassini erano estremisti. Concludendo le sue famose • Messe per la patria', Popieluszko usava dire: «Chi lascia la chiesa levando pietre o grida è un agente provocatore, o sta dalla parte dei provocatori». Lo stesso principio, ha detto Olszewski, si applica a questo processo: «Il giudizio sulla morte e sulla vita di padre Popieluszko e sulle sue debolezze — perché aveva debolezze, come tutti gli uomini — dovrebbe essere dato in un altro processo-. Un gioco di parole, perché il termine 'processo» può essere usato anclie per l'iter della beatificazione. Roger Boyes Gopvrighl <'Times Newspapersi) e p<t l'Italia . 1 .b Stampa»

Persone citate: Andrzej Grabinski, Edward Wende, Jan Olszewski, Jerzy Popieluszko, Olszewski

Luoghi citati: Italia, Mosca, Polonia, Potenza, Torun, Varsavia