Secca risposta di Parigi a Spadolini sui terroristi di Enrico Singer
Secca risposta di Parigi a Spadolini sui terroristi Governo spazientito dalle critiche alla «terra d'asilo» Secca risposta di Parigi a Spadolini sui terroristi «Ognuno si occupi dei problemi del suo Paese, nella lotta al terrorismo servono i fatti, non le chiacchiere» - Ma il vero obiettivo della dichiarazione sembra l'opposizione interna PARIGI — Il governo francese si è spazientito. Le critiche alla .terra d'asilo» che si sarebbe trasformata in una centrale del terrorismo europeo, rilanciate dopo l'assassinio del generale René Audran, hanno provocato una prima, secca reazione. Il ministro degli Affari Sociali, e portavoce del governo, la signora Oeorgina Dufoix, ha replicato ieri al ministro della Difesa italiano, Giovanni Spadolini, che aveva denunciato 'l'eccessiva tolleranza francese verso i terroristi fuggiti dall'Italia' e aveva parlato di una 'multinazionale del terrorismo' che, dalla Francia, potrebbe colpire tutta l'Europa. «E' bene die ognuno si occupi del problemi del suo Paese^, ha detto Oeorgina Dufoix subito dopo la fine di un Consiglio dei ministri del quale, probabilmente, ha espresso gli umori. «7n materia di lotta al terrorismo sono i fatti che contano, non le chiacchiere». La polemica è con le dichiarazioni del ministro italiano ma il vero obiettivo sembra essere l'opposizione interna clic, sul delicato problema terrorismo, sta dando battaglia. L'accusa di -avere fatto della Francia la pattumiera d'Europa' è stata lanciata dai neo-gollisti contro il governo prima dalle considera- zlonl di Spadolini. Che Parigi non voglia aprire un confronto con Roma sembra anche dimostrato da quanto Georgina Dufoix ha aggiunto sull'incontro tra 1 due ministri dell'Interno — Scalfaro e Joxe — della scorsa settimana. « Un colloquio in cui è stata sottolineata la collaborazione e gli sforzi della Francia nella lotta al terrorismo internazionale: Si ha l'Impressione che il governo francese sia preoccupato di non cadere nel trabocchetto delle accuse e delle contro-accuse, che potrebbe rappresentare un successo ..politico» del terroristi, dei killer del direttore degli affari internazionali del ministero della Difesa, Io Stato non vuole mostrare cedimenti. E tutta l'azione degli organi pubblici si muove in questa direzione. Ieri è stato nominato il successore di René Audran: è Emile Arnaud, esperto di armamenti (soprattutto navali). Il primo ministro, Laurent Pabius, ha presieduto una riunione straordinaria con i responsabili dell'Interno e della Difesa nella quale -sono state adottate misure concrete' che restano, però, assolutamente riservate. E oggi Fabius sarà agli Invalidi dove, alle 14,30, per Audran ci saranno solenni funerali di Stato. Nei cinque giorni che hanno seguito il delitto, l'attenzione più che sulle indagini, si è puntata sulle ipotesi e sulle polemiche. Si è parlato di ..delitto all'italiana', poi di una pista tedesca (Audran è stato ucciso venerdì sera e venerdì mattina era a Bonn in missione ufficiale). Il segreto che circonda l'inchiesta favorisce le speculazioni, certo, ma il lavoro dell'Uclat (Unità di coordinamento della lotta anti-terrorismo) avrebbe dato già qualche risultato. Le direttrici dell'indagine sarebbero due: scoprire i nascondigli dei sicari di Action Directe (soprattutto dei suoi due capi JeanMarc Rouillan e Nathalie Ménigon) e le complicità. Non viene esclusa alcuna ipo¬ tesi. Ieri si è parlato anche di un viaggio che René Audran avrebbe dovuto compiere presto in Iraq per un contratto di vendita di armi: nel delitto potrebbe comparire anche la mano del terrorismo islamico filo-iraniano. Enrico Singer
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