E lo specchio scuro riflette il primo Bogey di Ugo Buzzolan

E lo specchio scuro riflette il primo Bogey Termina il più ampio ciclo di cinema in tv E lo specchio scuro riflette il primo Bogey Si chiude stasera su Rattre la terza parte della rassegna Lo specchio scuro, a cura di Enrico Ghezzi, die ha come indicativo sottotitolo «Crimine, amore e morte nel cinema nero americano»; e si chiude con un classico. Il mistero del falco di Huston con Humphrey Bogart. E' un momento di difficoltà per i cicli. Il numero delle pellicole nuove di cui le tv possono disporre si riduce sempre più. tanto che uno dei grossi fenomeni del video si chiama riciclaggio: I film girano e rigirano rimbalzando da un'emittente all'altra, e molti di loro, anclie illustri, sono ormai logorati in tutti i senst. A questo st aggiunge il fatto che ciascuna televisione importante detiene gelosamente il suo pacchetto di film — sarebbe meglio dire malloppo o addirittura magazzino — e chi vuole mettere in piedi un ciclo su un attore o un regista o un genere il più delle volte si accorge che i pezzi migliori o quel pezzo, senza il quale la rassegna non ha senso o ha meno senso, l'hanno sotto chiave i concorrenti che non lo mollano. In una situazione così dispersiva — che permette di regola soltanto cicli di natura particolare, da cinema d'essai (tipo quello che comincia la settimana prossima, ancora di Raitre, sulla produzione tedesca contemporanea) — merita di essere segnalata questa antologia Lo specchio scuro che è certamente la più estesa rassegna cinematografica comparsa sul teleschermo di casa nostra: ha già presentato tra l'inizio e la primavera dell'84 due cicli per un complesso di ventiquattro pellìcole tra cui diverse inedite per la tv o mai entrate in Italia. E dall'ottobre ha varalo questo terzo ciclo di tredici pellicole (ventiquattro più tredici, un totale di trentasette pezzi senza contare le repliche al pomeriggio del sabato: un panorama articolato ma coerente — polizieschi, thrlllers. vicende horror e da incubo, fantapolitica e fantascienza, e persino melodrammi — che ha dimostrato come il nero si sia appropriato delle più svariate dimensioni di racconto). Finale con II mistero del falco dunque, il film che nel '41 ha segnato il debutto folgorante di John Huston e II lancio di Bogart come rude eroe deteetwe: tratto dal celebre romanzo di Hammett II falcone maltese, si raccomanda stasera In tv per due motivi Primo: è una storia raccolta, densa, in pratica priva di esterni e concentrata completamente sui personaggi, tutti indimenticabili (oltre a Bogart l'ambigua Mary Astor, il monumentale grassone Sidney Greenstreet, il viscido Peter Lorre..J, che discutono, si affrontano, si azzannano nel chiuso di una stanza; e il video sembra la sede ideale. Secondo: finalmente il i>ecchio doppiaggio — eseguito nell'immediato dopoguerra, e in modo infame, a Hollywood, da volonterosi italoamericanl — é stato sostituito da una traduzione e da un doppiaggio realizzati nei mesi scorsi: non sentiremo più i personaggi de II mistero del falco parlare con accenti da farsa non lontani da quelli di Cric e Or oc. Ugo Buzzolan Humphrey Bogart e Mary Astor ne «Il mistero del falco»

Persone citate: Bogart, Enrico Ghezzi, Hammett Ii, Humphrey Bogart, Huston, John Huston, Mary Astor

Luoghi citati: Hollywood, Italia