fungenti a Genova si €Ostituis€e Santi di Marzio Fabbri

fungenti a Genova si €Ostituis€e Santi Si è presentato ai giudici di Milano fungenti a Genova si €Ostituis€e Santi Per due legislature deputato psi, è stato presidente dello Iacp nella città ligure - Messo subito a confronto con l'uomo che lo accuserebbe MILANO — Ricercato per concussione nel quadro della vicenda delle tangenti pagate dalla ditta di costruzioni Iconica si è costituito ieri al Palazzo di Giustizia del capoluogo lombardo, Ermido Santi, 62 anni, per due legislature deputato socialista, inquisito in relazione al periodo in cui fu presidente dell'Istituto autonomo case popolari (Iacp) di Genova. Il mandato di cattura nei suoi confronti era stato emesso la scorsa settimana insieme a quello contro Fabrizio Moro (questo subito eseguito), successore di Santi nella carica. L'ex parlamentare aveva comunque preso contatto con 1 magistrati, attraverso i suol legali, facendo presente di essere disposto a consegnarsi in tempi brevi purché si tenesse conto delle sue condizioni di salute. Evidentemente la trattativa è andata a buon fine se Ermido Santi, nel primo pomeriggio di ieri, è salito fino al settimo plano del Palazzo di Giustizia per bussare alla porta dell'ufficio (che per ironia si trova nella sopraelevazlone dell'edificio realizzata in questi ultimi anni c anch'essa sottoposta alle verifiche dei giudici) del giudice istruttore Luisa Ponti, il magistrato che ha emesso il mandato contro di lui. Santi era accompagnato da un legale di Genova e da uno milanese, oltre che dalla moglie. Subito è stato sottoposto ad un primo breve interrogatorio durante il quale, secon¬ do quanto lo stesso Santi ha accennato subito dopo, l'imputato ha risposto alle domande che gli sono state rivolte. -Ho detto tutto quel che dovevo — ha spiegato l'ex parlamentare — e sono convinto che la mia posizione entro pochi giorni sarà chiarita-. Ma la ricostruzioneo degli avvenimenti al centro dell'inchiesta fatto da Ermido Santi, evidentemente, non collima con quanto gli inquirenti hanno saputo da altre fonti o hanno ricavato dal documenti. Infatti, dopo una breve sospensione, l'imputato è rientrato nell'ufficio del giudice istruttore dove è stato posto a confronto con Giorgio Mainoli, già amministratore delegato della Icomec, la grossa impresa che nel 1981 chiuse i battenti con un «buco- di 70 miliardi, e diede origine al procedimento per bancarotta fraudolenta che la scorsa settimana lia avuto l'improvviso sviluppo sul versante delle tangenti. Malnoti ha lascialo solo sabato scorso, per gli arresti domiciliari, il carcere dove già a più riprese si era incontrato con 1 giudici, ai quali si presume abbia raccontato quanto la sua società abbia dovuto pagare, in più occasioni, per ottenere commesse pubbliche. Il confronto, cui non hanno presenziato gli avvocati, è durato sino a tarda sera. Evidentemente 1 giudici hanno fatto ripetere a Mainoli quanto aveva già detto loro e, episodio per episodio, hanno chiesto a Santi di fornire la sua versione dei fatti. Probabilmente si è parlato della commessa ottenuta dalla Icomec nel 1975 a Genova per la costruzione di un complesso dello Iacp a Prà: si dice si sia trattato di una fornitura di una decina di miliardi dell'epoca. I lavori, per l'urbanizzazione della zona, sono continuati fino al 1981 e responsabile dell'ufficio comunale «plani regolatori», quello che si occupava appunto della creazione dei servizi, era Pierino Boccottl, il funzionarlo comunale arrestato insieme a Moro. Quando ancora aveva una denominazione sociale differente, la Icomec, si era occupata, sempre a Genova, di gran parte delle opere edili della sopraelevata e della urbanizzazione di via Madre di Dio e cioè della strada sotterranea che collega il quartiere con Piccapletra. Per quanto riguarda la parte dell'indagine sulla azienda di costruzioni che ha condotto all'invio di una comunicazione giudiziaria a Pietro Longo, segretario politico del psdl, ancora non è stato deciso di spedire al Parlamento una richiesta di autorizzazione a procedere. A Roma, nel giorni scorsi, è stato interrogato, in stato di arresto. Felice Fulchlgnoni, finanziere romano che è accusato di avere fatto da mediatore per le tangenti. Sul contenuto del suo Interrogatorio nulla è trapelato. Marzio Fabbri

Persone citate: Ermido Santi, Fabrizio Moro, Giorgio Mainoli, Luisa Ponti, Moro, Pietro Longo

Luoghi citati: Genova, Milano, Roma