La cometa sui guerrieri di Troia

La cometa sui guerrieri di Troia NELL'ANNO DI HALLEY; INSEGUENDO L'ASTRO NELLA STORIA La cometa sui guerrieri di Troia Secondo l'astronomo polacco Kamienski, in base a una teoria enunciata nel 1948, fu quella di Halley ad apparire nel 1163 a. C. allo scoppio del conflitto con i greci - Di recente il cinese Y. C. Chang, su fonti più certe, ha trovato una testimonianza del 1057 a. C. Ma il più antico passaggio sicuramente osservato risale al 240 a. C. - I metodi e le strategie per l'esplorazione del passato Il più antico passaggio della cometa di Halley sicuramente osservato risale al 240 a. C. Ne parlano i cinesi nei Documenti storici redatti intorno al 90 a. C. e nella Ricerca storica del pubblici affari, opera enciclopedica ultimata da Ma Tuan-Lin nel 1254, dove si legge: «Nel settimo anno del regno di Shih Huang una cometa apparve dapprima a Est. Fu poi vista a Nord. Nella quinta Luna fu vista per 16 giorni a Ovest». Risalire nelle identificazioni della cometa fino a quell'epoca non era stata un'impresa facile. Dopo l primi tentativi dello stesso Halley, avevano continuato l'abate Pingré, nel Settecento, poi, con sempre maggiore successo, Laugier e //ind. La migliore ricostruzione dei passaggi passati fu quella degli astronomi inglesi Cowell e Crommelin che, tra il 1907 e il 1909, precisarono le circostanze dei 28 passaggi anteriori a quello del 1910, come mal era riuscito prima. Le difficoltà da superare erano soprattutto due. Prima di tutto quella di calcolare le date dei passaggi antichi partendo da uno di quelli recenti (bene osservati) e sottraendo successivamente un numero di giorni pari alla lunghezza del periodo. La difficoltà sorge dal fatto che il periodo non è costante e la cometa ritorna a volte un po' prima a volte un po' dopo, a seconda di come viene deviata dall'attrazione dei pianeti che incontra nel suo lungo giro intorno al Sole. Una sfida Negli ultimi duemila anni il periodo è oscillato tra un minimo di 74,42 anni e un massimo di 79,25. Per ricavarlo è necessario, calcolare le posizioni di tutti i pianeti del sistema solare e le loro attrazioni sulla cometa che cambiano continuamente. E' un problema complesso che si può risolvere appoggiandosi a osservazioni antiche che servono anche da conferma. Ma qui sorge la seconda difficoltà. Man mano che si risale nel passato le testimonianze diminuiscono e le pocfie anteriori al 240 a.C. sembrano riferirsi ad altre comete. Ciò nonostante gli astronomi hanno sempre continuato ad affrontare il problema dei passaggi più remoti e oggi, affinando i metodi e con poche testimonianze in più, si può dire qualcosa di nuovo. Il primo tentativo di superare la barriera del 240 a.C. fu compiuto da M. Viliew, un giovane astronomo russo morto nel 1917. Continuando sulla traccia di Cowell e Crommelin, calcolò le date di altri cinque passaggi, fino all'anno 623 a.C. Questo primo passo non ebbe risonanza, soprattutto per la mancanza di conferme osserva Uve. Nel 194S il polacco M. Kamienski annunciò un suo progetto molto più ambizioso: prolungare l'esplorazione del passato di almeno due millenni. Il suo metodo era empirico. In poche parole egli considerava una cometa media che si muoveva con un periodo fisso di 76,92 anni, e calcolava gli scarti con i periodi veri, ricavati da Cowell e Crommelin, tra il 240 a.C. e il 1910. Segnando su un grafico gli scarti in funzione del tempo trovò che si disponevano secondo una curva con andamento periodico, e basandosi su questa risali nel passato fino a dare l'elenco degli ultimi 150 passaggi, a partire dal 9541 a.C. Per alcune delle date ricavate ritenne di poter trovare prove nelle fonti antiche. Secondo Kamienski fu forse la cometa di Halley, nella sua apparizione del 1163 a.C, che apparve in cielo allo scoppio della guerra di Troia. La stessa cometa sarebbe apparsa nel 1005 a.C, prima che David costruisse il tempio di Gerusalemme, e nel 1783 a.C. all'epoca del regno di Hammurabl. Ma le fonti cinesi, ebraiche o babilonesi sulle quali Kamienski si basava sono incerte. A volte non è chiaro neppure se alludono a una cometa. L'inefficacia del metodo fu dimostrata dalla previsione del passaggio del 1986. Nel 1962 Kamienski, basandosi sulla sua curva, annunciò che avrebbe dovuto verificarsi il 24 novembre 1986, mentre invece, come sappiamo oggi, avverrà il 9 febbraio. Stratagemmi All'incertezza delle ricostruzioni empiriche, l'astronomo cinese Y. C. Chang tornò a opporre, nel 1978, la maggiore solidità di quelle basate sul calcolo delle perturbazioni e sulle testimonianze antiche. Partendo da più di tremila osservazioni del passaggio del 1910 e tenendo conto delle perturbazioni di tutti i pianeti, è riuscito a spingersi fino all'anno 1057 a.C. Ed è forse questa la data della più antica testimonianza umana della cometa di Halley. Infatti nel capitolo degli stratagemmi militari del Libro del Principe Huai Nan scritto nel II secolo a.C, si legge: -Il re Wu marcia su Chou [degli Yin], è rivolto a Est e saluta [il pianeta] Giove, arriva al [fiume] Chhi e questo straripa, raggiunge il [monte] Kung Thou e questo frana, appare una cometa, che rivolge la sua impugnatura al popolo di Yin». Gli storici cinesi non sono ancora riusciti a stabilire la data esatta di questa campagna militare. Secondo una scuola avvenne nel 1122 a.C, secondo un'altra nel 1027 a.C. e secondo una terza in un periodo intermedio, negli anni 1075 a.C. o 1066 a.C o 1055 a.C. Sull'epoca dell'anno sono invece tutti d'accordo: nel primi due mesi dopo il solstizio Invernale. Attraverso il calcolo del quarantesimo passaggio della cometa prima di oggi. Chang ha trovato che si verificò tra la fine del 1058 a.C. e ti principio del 1057 a.C, nei mesi di Tsi, Chhou, Yin e Mao, cioè durante le quattro lunazioni iniziate con quella che conteneva ti solstizio invernale. Ha trovato inoltre che tra la seconda metà del mese di Chou e la prima metà di quello di Mao la cometa era posta in modo favorevole per essere vista al mattino nel cielo orientale e doveva essere molto brillante. La testa (che la cronaca chiama 'Impugnatura- assimilando la cometa a una spada) era a Est e la coda puntava verso Nord-Ovest. Dov'è Giove Oltre a quella cometa, la cronaca fornisce un'altra indicazione astronomica alludendo al pianeta Giove. A questo proposito c'è una conferma nel classico Kuoyn del 522 a.C. In esso è scritto: «Quando 11 re Wu marcia su Chou, Giove è nel Fagiano fiammeggiante». Ebbene, intorno all'epoca in cui la cometa di Halley passò al perielio secondo Chang (7 marzo del 1057 a.C), la posizione di Giove nel cielo era proprio quella, mentre non lo era in tutte le altre date proposte dagli storici. Le due circostanze astronomiche richiamate dalle cronache permetterebbero quindi di identificare la cometa citata con quelh di Halley e dì fissare la data della spedizione di Wu, stabilendo un punto sicuro nella cronologia. Questa data non è confermata da una ricostruzione similare pubblicata da Yeomans e Kiang nel 1981. Secondo questi ultimi la cometa di Halley passò al perielio il 3 dicembre del 1059 a.C, cioè 15 mesi prima della data calcolata da Chang. E'possibile che la data sbagliata sia quella di Yeomans e Kiang. Questi, infatti, nelle loro ricostruzioni, hanno tenuto conto anche delle forze non gravitazionali, cioè del fatto che la cometa può alterare il proprio moto perchè si comporta come un razzo 'Sparando» gas che sublima dal suo nucleo di ghiaccio sotto l'azione del calore solare. In certi passaggi del passato queste forze furono forse diverse da quelle delle epoche più recenti adottate da Yeomans e Kiang. In generale, però, la loro ricostruzione dei passaggi, che si è spinta fino al 1404 a.C, dovrebbe essere più precisa. Se così fosse si spiegherebbe, almeno in parte, anche la mancanza di osservazioni anteriori al 240 a.C Ed ecco come. E' noto che non tutti i ritorni della cometa si possono osservare ugualmente bene dalla Terra. Ora, le circostanze dei passaggi dal 1404 a.C. a oggi, ricavate da Yeomans e Kiang, hanno mostrato che le apparizioni successive al 240 a.C. furono complessivamente più favorevoli. Infatti, perchè la cometa si veda in tutto il suo splendore, è necessario che passi abbastanza vicino alla Terra e che questo avvenga quando si proletta nel cielo buio della notte e non in quello chiaro del crepuscolo. Ebbene, tra i 29 ritorni dal 240 a.C al 1910, ce ne furono 14 in cui la distanza fu Inferiore a 37 milioni di chilometri quando la cometa si vedeva in piena notte: tra i 16 del periodo dal 1404 a.C al 240 a.C. ce ne furono solo 2. Inoltre, quasi sempre, le comete sono più brillanti dopo II passaggio al perielio. Considerando, allora, gli avvicinamenti stretti alla Terra dopo il passaggio al perielio, si trova che dal 240 a.C al 1910 ce ne furono 8, dal 1404 a.C al 315 a.C. nessuno. E' dunque possibile che molte delle osservazioni anteriori al 240 a.C. manchino non perché le cronache non sono giunte fino a noi ma perché la cometa non fu vista affatto o fu appena intravista essendo molto debole, come avverrà, quasi certamente, nel passaggio sfavorevole del 1986. Paolo Maffci Honoré Daumier: «La portinaia del signor Babinet gli annuncia la visita della cometa» (litografia, 22 settembre 1858)

Luoghi citati: Gerusalemme, Troia