Perini: «Se all'estero vedessi un latitante, direi: vada vici» di Alberto Rapisarda

Perini: «Se all'estero vedessi un latitante, direi: vada vici» A Madrid il Capo dello Stato riparla del caso De Michelis-Scalzone Perini: «Se all'estero vedessi un latitante, direi: vada vici» «Ha trovato asilo in Francia? A me non interessa, sono un uomo onesto e non voglio stringere la mano a un disonesto» DAL NOSTRO INVIATO MADRID — Presidente, se lei incontrasse qui un latitante italiano, gli stringerebbe la mano? Sandro Pertini è venuto in Spagna per ricevere la laurea ad honorem in diritto. In attesa di recarsi alla cerimonia all'Università Complutense di Madrid, sta visitando l'Accademia San Ferdinando. Si arresta e risponde con foga: «Se incontrassi un latitante in Italia chiamerei la polizia e lo farei arrestare. Se l'incontro all'estero e viene per stringermi la mano, gli dico: "Noi Lei qui viene protetto dall'asilo politico, ma la mano a lei non la stringo, perché uno che ha ammassato poliziotti è un assassino, ha una condanna di trent'annl. Trova asilo in Francia? Che significa? A me non interessa. No. No. Se ne vada via. Sono un uomo onesto e non voglio stringere la mano a un disonesto e assassino. E se potessi la farei arrestare"-. E par quasi di vedere il latitante Oreste Scalzone di fronte al Presidente infervo¬ rato nel suo rifiuto. Ma il nome di Scalzone non è pronunziato, come non c'è alcun esplicito riferimento al ministro De Michelis che a Parigi strinse la mano e conversò con l'.autononio» latitante, condannato a ventotto anni Forse è chiuso il clamoroso «incidente istituzionale» tra presidenza della Repubblica e presidenza del Consiglio, esploso attorno ad una lettera di Pertini che pare dovesse rimanere riservata. Ma su De Michelis il Presidente della Repubblica sembra avere ancora delle riserve. Uscendo dalla trattoria di campagna dove era stato invitato a pranzo dal re di Spagna, Juan Carlos, Pertini aveva fatto capire che la tempesta di polemiche della scorsa settimana l'aveva colpito. In Italia le vogliono bene come al re qui, gli era stato detto. «Si, pare anche a me. Ma adesso brontolano... almeno a leggere i giornali*. Presidente, si è preso ora una pausa distensiva? «Si, una pausa distensiva dopo tutti i guai di Roma*. Riflette un momento e poi conclude: «Ma perché non dovevo rispondere?* riferendosi probabilmente al comunicato con il quale domenica aveva definito «lrrlguardosa. la nota del consigliere politico di Craxl. In realtà, Pertini non pare proprio in vacanza in questo suo rapido viaggio madrileno. Gli piacerebbe passare qui il semestre bianco? «Si, cosi non trovo più il mio posto al Quirinale. E non mi ricordate sempre il semestre bianco!-, ribatte con un guizzo negli occhi. Sembra quasi che Pertini abbia voluto cogliere questa occasione per lanciare, dall'Università spagnola che lo sta nominando dottore, un messaggio che è rivolto soprattutto ai cittadini italiani. Davanti a seicento personaggi in abito da cerimonia, il Presidente italiano legge un discorso di quindici pagine sul tema: «li futuro della democrazia in un mondo che cambia cosi rapidamente* e trova il modo di parlare del ruolo del partiti, della Repubblica presidenziale, di ciò che esigono i cittadini dai politici. Nel caso qualcuno temesse che una rielezione di Pertini potesse comportare il rischio di uno scivolamento verso una Repubblica presidenziale, in considerazione della grande popolarità di cui gode, ha un'assicurazione esplicita: «// governo presidenziale è, a mio avviso, l'an¬ ticamera della dittatura*. I partiti? Rimangono il lievito della democrazia, .ma dowranno guidare e non schiacciare la società civile, astenendosi dalla tentazione di occuparla*. I cittadini chiedono onestà e correttezza ai loro politici. E questi perdono il potere, assicura Pertini citando Tocqueville, sempre per il fatto «che essi sono divenuti indegni di tenerlo*. Nel suo viaggio a Madrid il Presidente della Repubblica è stato accompagnato dal sottosegretario agli Esteri Susanna Agnelli. Pertini ha annunciato che in primavera si recherà al Parlamento di Strasburgo per sollecitare l'ingresso della Spagna nella Cec. E' la terza volta che Pertini torna in Spagna come Presidente della Repubblica. Ma vi era già venuto pia volte come presidente della Camera, ha tenuto a ricordare. E sempre va a rivedere 1 quadri di Goya «il pittore che amo di più tra gli spagnoli, come amo il Caravaggio in Italia*. Alberto Rapisarda