Usa cauti su Stoccolma «Intesa, forse, nell'86» di Renato Proni
Usa cauti su Stoccolma «Intesa, forse, nell'86» Usa cauti su Stoccolma «Intesa, forse, nell'86» I colloqui con l'Urss per una pace europea - Il capodelegazione americano ha frenato l'ottimismo - «Mosca sinora ha fatto propaganda)) DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — L'ambasclatore James Goodby, capo della delegazione americana alla Conferenza europea sul disarmo che riprende i suol lavori il 29 di questo mese a Stoccolma, ha moderato l'ottimismo sulla vicinanza di un accordo. La conferenza si ripromette di trovare 11 modo di prevenire una guerra che potrebbe scoppiare in Europa per errore di calcolo o in seguito a un Incidente. E' dal gennaio 1984 che le delegazioni di 35' Paesi (compresi gli Stati Uniti e 11 Canada) cercano inutilmente di compiere progressi in questi negoziati. Nel suo incontro con 1 giornalisti, ieri, l'ambasciatore Goodby, rispondendo a una domanda sulla possibilità di un accordo, o di un mini-accordo entro 11 primo agosto di quest'anno, quando ricorre il decimo anniversario della firma dell'atto finale della Conferenza di Helsinki sulla sicurezza e sulla cooperazione In Europa, ha detto: ■/! me non piace negoziare con limiti di tempo e scadenze. Non mi piacciono neppure i miniaccordi di cui hanno parlato i giornali. Ci sono sei proposte su cui trattare e non ritengo probabile un'intesa prima della fine della conferenza, nel novembre 1986'. L'ambasciatore Goodby ha aggiunto che 'Non vogliamo fare propaganda come fa l'Unione Sovietica. Noi desideriamo raggiungere un accordo che abbia un valore nel settore militare e ette rafforzi la stabiliti in Europa. Il resto non ci interessa: Goodby è anche stato cauto sulla possibilità che i Paesi della Nato, con le cui delegazioni a Stoccolma si è incontrato giovedì e Ieri nel quartier generale dell'Alleanza a Bruxelles, accettino la richiesta di Mosca di firmare una dichiarazione sulla rinuncia all'impiego della forza per risolvere le dispute internazionali. «// Presidente Reagan, riconoscendo l'importanza che il Cremlino conferisce a una simile dichiarazione, ha gii. detto che siamo pronti a discuterla, a patto che l'Urss sia disposta a negoziare sulle misure concrete che accrescano la sicurezza in Europa* ha spiegato, osservando poi che isinora i sovietici non hanno risposto con chiarezza e quindi non c'è stato alcun progresso. E' possibile che un'eventuale intesa includa un ri¬ ferimento alla rinuncia della forza (gli implicita, del resto, in altri documenti internazionali) ma è necessario che si trovi anche l'accordo sui mezzi tangibili per la sicurezza: Tra questi, la Nato include lo scambio di Informazioni sulle manovre militari, la presenza di osservatori, ecc. E' stato detto a Goodby che alti funzionari sovietici avrebbero fatto ai giornali dichiarazioni ottimistiche su un pronto accordo. Il capo della delegazione americana a Stoccolma ha risposto: «Non mi risulta. I sovietici non ci hanno informato delle loro intenzioni. Se è vero che intendono negoziare con serietà, tanto meglio. Sinora hanno fatto soltanto propaganda*. Goodby ha concluso che c'è una relazione tra 1 negoziati di Stoccolma e quelli che dovrebbero cominciare in marzo a Ginevra sulle armi atomiche spaziali. Infatti, ha detto, non basta ridurre la minaccia di guerra atomica, ma si deve anche prevenire una guerra con le armi convenzionali. Renato Proni
Persone citate: James Goodby
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