Rai-networks: ora la lotta è per Mozart © Beethoven

Rai-networks: ora la lotta è per Mozart © Beethoven Musica classica in tv, aumentano offerta e concorrenza Rai-networks: ora la lotta è per Mozart © Beethoven Musica classica in tv: l'offerta pian piano aumenta secondo le leggi dell'economia, cioè sulla base dell'accresciuta domanda. Questa settimana ha segnato, nel settore, un avvenimento significativo. Martedì c'è stata per la prima volta una concorrenza tra Rai e networks proprio sul terreno della musica classica, e per fortuna gli orari erano giudiziosamente sfasati: in prima serata ha attaccato Raitre con una superba Quinta di Beetlioven nell'esecuzione della .Los Angeles Phllarmontc Orclwstra- diretta da Carlo Maria Giulini; e subito dopo ha risposto Canale 5 con la -Filarmonica- della Scala guidata da Lorin Maazel in un repertorio vario e curioso da Fauré a De Falla e a Rachmanlnov (potenza della 7nusica: contrariamente ad ogni fosca previsione, per la prima volta un programma di network non è stato toccato dalla pubblicità). Chi sostiene che il concerto sinfonico non fa spettacolo in tv, sbaglia. Certo, gli indici di ascolto non saranno quelli di una rivista; però c'è tutto un pubblico che ama non solo ascoltare ma anche vedere — do vicino, e da posizione privilegiata — il direttore, gli esecutori, la loro tecnica di virtuosi. La Rai ora sa die potrà avere una concorrenza; ne tenga conto, e adoperi anche le sue eccellenti orchestre die sul video compaiono cosi poco. Ma la musica classica può avere in tv altre forme di -utilizzazione-. Stasera su Raiuno per la rassegna «Grandi direttori d'orchestra», un ritratto di Lovro i>on Mataclc, morto più che ottuagenario, ma in piena attività all'inizio dell'anno: rivive nel documentario questa singolare figura d'artista, grande, massiccio, testa poderosa, la corporatura — com'è stato detto — di un orso jugoslavo, e sensibilissimo interprete di Monteverdi, Mozart, Beethoven. Il reportage comprende fra l'altro la splendida esecuzione del finale della Nona all'aperto, di sera in Campidoglio. Da non perdere domani sera su Raitre «Il nuovo Regio ha dieci anni» di Ugo Gregoretti. Di solito le trasmissioni d'occasione sono molto accademiche e noiose. Questa è tutto il contrario. Pur addentrandosi nei meccanismi e nei problemi organizzativi di un ente lirico, oggi; pur analizzando i motivi della solidità di conduzione del Regio (bilancio in pareggio) e del suoi positivi risultati artistici, e stabilendo un rapporto fra il teatro e la realtà, le contraddizioni, i travagli di Torino, Gregoretti è riuscito, con il gusto per Urania e con il senso dello spettacolo che ha innati, a costruire un racconto denso, vivace, divertente, e ha inframmezzarlo di brani d'opera visti e •sofferti- dall'interno, come ad esempio — ed è una sequenza straordinaria — dalla buca di un suggeritore che è mago e burattinaio insieme, u. bz.

Persone citate: Beethoven, Carlo Maria Giulini, De Falla, Gregoretti, Lorin Maazel, Monteverdi, Mozart, Ugo Gregoretti

Luoghi citati: Los Angeles, Rachmanlnov, Torino