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Trasformava le auto rubate in lucrosi pezzi di ricambio Perché tante Ritmo, Panda e Regata sono diventate macchine fantasma Trasformava le auto rubate in lucrosi pezzi di ricambio I carabinieri hanno arrestato un meccanico e il cognato: smontavano le vetture in una baracca tra i campi - In carcere anche due biellesi: avevano un Tir caricq di parti meccaniche appena ritirate Se vi hanno rubato un'auto nuova o seminuova, e non ne avete saputo più nulla, 1 carabinieri del nucleo radiomobile potrebbero raccontarvi che fine hanno fatto: l'altra notte, hanno scoperto un articolato traffico di pezzi di ricambio ricavati dallo smontaggio di vetture immatrico¬ late da pochi mesi, se non da pochi giorni. La «preda» veniva individuata e rubata di notte (forse anche tramite l'aggancio con un carro attrezzi, espediente che neutralizza una vasta gamma di antifurti) per essere trasportata in una carrozzeria di via Cavagnolo: una costruzione anonima, priva di insegne, In mezzo alla campagna Intorno alla Stura. Qui avveniva la «trasformazione», curata da Renato Trlgano, 30 anni, titolare della carrozzeria, e dal cognato Salvatore Barbaro, 27 anni, entrambi residenti In corso Vercelli 276. Al momento dell'Intervento dei carabinieri del maggiore Alblerl, 1 due avevano appena caricato su un Tir alcune centinaia di pezzi di ricambio (provenienti dallo smontaggio di Ritmo, Uno, Panda e Regata). Destinazione, Biella. Sull'autotreno viaggiavano Michele Dorlo, 31 anni, meccanico, residente a Biella, via Falletti 22. e Giuseppe Mazzini, 29 anni, Bioglio Biellese, via Rimembranza 13. Entrambi molto noti a Biella (custodiscono I corpi di reato e le auto sequestrate per conto di carabinieri e polizia), sono stati arrestati per ricettazione. Il Mazzini ha cercato di eludere l'arresto, mostrando ai militari una bolla di accompagnamento, redatta dal Dorlo. ma I militari non ci sono cascati. Dopo la perquisizione del Tir hanno portato tutti In caserma. Il valore della mer¬ ce sequestrata supera 120 milioni, ma pare che 11 traffico (forse diretto anche verso altre località della Pianura Padana) durasse da alcuni anni. Il «ritmo di produzione» dei due sedicenti carrozzieri era di 15-20 macchine smontate al giorno, per un giro annuale di centinaia di milioni.