Fra i bidelli e gli ottusi di Pirandello Salvo Rondone crea on capolavoro

Fra i bidelli e gli ottusi di Pirandello Salvo Rondone crea on capolavoro L'attore al Cari gii a no con «Pensaci, Giacomino!»: il segno di un grandissimo talento Fra i bidelli e gli ottusi di Pirandello Salvo Rondone crea on capolavoro TORINO — Cosa non può un grande attore? Un superiore talento, un'umanità piena, una matura esperienza riescono a farci godere, sillaba per sillaba, e quasi a farci scambiare per un capolavoro una commedia imperfetta e minore. Questo è accaduto al pubblico del Carignano, accorso l'altra sera numeroso per salutare Salvo Rondone, al suo ritorno in città dopo vari anni di assenza, con Pensaci, Giacomino! di Pirandello, per la regìa di Nello Rossati. Tratta nel 1916 da un'antecedente novella e 7tiessa in scena a Roma in dialetto siciliano dal grande Angelo Musco, questa fu la quarta commedia di Pirandello a veder la luce sul palcoscenico: essa annuncia i temi più gelosi del drammaturgo, ma contenendoli come in germe, non giunti ancora ad una compiuta formulazione. E sono due, questi temi, sostanzialmente: la -diversltàdell'individuo che s'oppone alla società; e la 'normalitàdelia società stessa, che fa di tutto per espellere quel corpo estraneo, restando, in questo caso, sconfitta. Il 'diverso- è qui il settantenne professore di storia naturale Agostino Toti, che sposa la giovane Lillina, figlia del suo bidello, incinta di un altro, il poco più die ragazzo Giacomino Delisi del titolo: e, sfidando il bigottismo e l'ipocrisia della «cittaduzza» di provìncia in cui da trentanni insegna, fa da padre alla ragazza, da nonno al suo bambino, perché que¬ sto è l'unico modo di salvare quelle due vite, contro la morale dei benpensanti e del preti: sino ad andare a ripescare con le proprie stanche mani il ragazzo-padre irrequieto, die ora vorrebbe sposarsi con un'altra, e riportarlo ai suoi doveri di marito 'l'ero-, con il suo consenso sin'allora esercitati, almeno 'de facto-. Agostino Toti è un primo calco dei 'ribelli- pirandelliani, che racchiudono nel cervello e nel cuore molta più ragione e pietà dei loro simili: e questi sono, a loro volta, un abbozzo di quella collettività ottusa e malvagia che trionferà, come un vero e proprio 'tribunale della coscienza-, ad esempio, in Cosi è (se vi pare). La regia di Nello Rossati, attenta al particolare, ha puntato su questo coro di jìrovtncia, badando a spremere la ribalderia, la goffaggine, la crudeltà di quei bidelli, presidi, monsignori e prefiche inappuntabili e in apparenza incorruttibili. E' stato in ciò assecondato dalla scenografia di Tony Rossati che dilata in forme d'incubo i tre ambienti pirandelliani (un corridoio di scuola, il modesto salotto Toti, il 'quasi monacale- salotto Delisi), chiudendoli tra alte pareti nere e assediandoli di busti di illustri pedagoghi e statue della Madonna. In questa stanza da Controriforma (più die da assolato paesino siculo) si muovono, con garbo e ironia, il Piano (il bidello), il Gvsso (il preside), il Borioli (don Landollna), per citare i profili più risentiti Ma gli occhi, le orecchie di tutti son per lui, AgostinoRandone, per questo siracusano settantottenne che il -suo- (agrigentino) Pirandel¬ lo se lo porta nell'anima da oltre cinquantanni. E il risultato è di una prodigiosa finezza e misura. Randone fa dapprima un Toti tra tenerezza e ironia, lui che vuol vendicarsi del Ministero obbligandolo a versare ad una sposa-bambina una pensione interminabile: poi quel candore s'offusca e l'orgoglio, pacato ma fermo, s'inarca dinanzi alla volgarità sorda degli altri; infine, bambinello alla mano, s'erge come un paladino di una solidarietà più fonda, di una filantropia più scarna e schietta: la voce s'impenna in acuti quasi di testa, il corpo s'accartoccia, il grande attore s'appalesa nellu risolutiva tirata finale. Quando scrosciano gli applausi, l'interprete è ancora attonito, chiuso nel trance della finzione s'inchina appena, un sorriso lieve gli imperla le labbra. Guido Davico Bonino Salvo Randone e Sabina Lucovich: il professor Agostino Toti e 1 .illina, una vita da salvare

Luoghi citati: Roma, Torino