Due piccoli treni dentro la vetrina

Due piccoli treni dentro la vetrina ( MOSTRA A PORTA NUOVAJ Due piccoli treni dentro la vetrina A Porta Nuova sostano in questi giorni due treni molto speciali: due splendidi locomotori con tender in miniatura (scala 1:10) presentati In vetrine davanti alle sale d'aspetto. E con 1 due «giocattoli di lusso» (uno fu costruito nel 1910 dagli allievi dell'Istituto Avogadro), vecchie fotografie, grafici documenti d'epoca, cartelli esplicativi ordinati in bacheche. Chi si interessa del Museo ferroviario piemontese (segreteria in Regione 5757), invita un volantino, lasci il suo biglietto da visita. La mostra, come spiega il suggestivo manifesto che la reclamizza, è allestita in onore del «ponte sul Pescone», un viadotto ferroviario che fu costruito cent'anni fa in territorio di Pettenasco, sulle colline che incorniciano il lago d'Orta. Ed è proprio Pettenasco, un ridente e antico paese del Novarese di cui pochi conoscono l'esistenza, che nel luglio scorso con questa mostra singolare ha ricostruito e rimesso assieme pezzo per pezzo la storia avventurosa di una ferrovia secondaria nata prima del Sempione e tuttora viva ed efficiente, la Novara-Domodossola. Il primo a parlare nel. 1846 di un collegamento ferroviario per il Cusio e la Valsesia, due zone artigiane che già rivelavano chiara vocazione industriale, fu l'ingegner Bosso, incaricato del progetto per la Alessandria-Lago Maggiore. Fu lui a suggerire la deviazione dalla strada del Ticino a quella dell'Agogna. I lavori della Novara-Momo furono avviati immediatamente, ma subito interrotti dalle vicende belliche di quegli anni caldi. Passato il Quarantotto, prese voce l'ambiziosa aspirazione a traforare le Alpi al Sempione. Soltanto vent'anni dopo, nel 1864 si può trovare, nel diario in latino del curato di Borgomanero, la notizia che, «res miranda», spettacolo ammirevole, sono arrivati a Oozzano da Novara dei carri che corrono su una strada ferrata trascinati non da animali ma dalla forza del motore. La compagnia inglese che ha costruito quel tratto parla subito di proseguire per l'Ossola, ma solo nel '78 ricompare il progetto di «una linea di accesso al Sempione» da Gozzano a Domodossola. E viadotto dopo viadotto (tra cui nel 1884 quel grandioso ponte del Pescone). nel 1880 la vaporiera arriva a Orta-Miasino; nell'87 a Gravellona e nell'88 a Domodossola. Un trenino cordiale, sempre gremito di studenti clic di stazionclna in stazloncina si annuncia con il suo allegro fischiettare, ma sempre pronto a sostituirsi alla linea internazionale del Sempione in caso di frane. Non gli manca certo l'intraprendenza. v. sin.

Persone citate: Bosso, Orta