Novara, Yallanzasca racconta lo foraci esecuzioni in carcere
Novara, Yallanzasca racconta lo foraci esecuzioni in carcere Prima udienza al processo in Corte d'assise sulla rivolta Novara, Yallanzasca racconta lo foraci esecuzioni in carcere , DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NOVARA — Corte d'assise di Novara: Renato Vallanzasca, Vincenzo Andraus e Ma-' rio Astorina, tre spietati giustizieri delle carceri, plurlergastolani, spiegano con ricchezza di particolari al presidente come e perché hanno ucciso Massimo Lol e Bodizar Vulicevlc, considerati «infami». Per raggiungere 1 loro, obiettivi Vallanzasca, Andraus e Astorina avevano organizzato la rivolta nel supercarcere di Novara, il 20 marzo '81, prendendo in ostaggio sette guardie e un sottufficiale. Ottenute le chiavi delle celle*al piano terra, «giustiziarono» Vulicevlc per passare poi al plano superiore dove Vallanzasca con una ferocia senza pari uccise e decapitò Massimo Lol. L'obiettivo era quello di eliminare altri «infami», fra i quali doveva esserci Marco Barbone, il killer del giornalista Walter Tobagl. Non raggiunsero lo scopo perché erano sprovvisti delle chiavi di quelle celle. Ripiegarono allo¬ ra verso le sezioni, dove gli agenti in ostaggio furono «scambiati» con il direttore del carcere Pierluigi Ghedlni ed-il capitano Giosuè Camlllerl. Questi ultimi due furono liberati dopo dieci ore, al termine di un'estenuante trattativa, allorché 1 rivoltosi si arresero e furono trasferiti In carceri diverse. Erano le quattro di mattina: la fine di un Incubo I maggiori imputati, Ieri mattina, hanno ammesso le loro responsabilità. Vallanzasca, dopo essersi lamentato per le condizioni di detenzione che hanno indotto lui ed altri coimputati ad attuare lo sciopero della fame (cessato Ieri), ha spiegato, con logica disarmante, come l'eliminazione dei cosiddetti infami nelle carceri sia un fatto pianificato. «Non siamo killer a pagamento. Molto più semplicemente ci facciamo del favori reciproci. Quando poi ti mettono un pentito nella cella a fianco... Io non ho più niente da perdere». 1 Con Massimo Lol, Vallanzasca aveva una questione personale «perché aveva intaccato i miei affetti familiari. Gli feci arrivare una pistola nel carcere di Pavia e dal regime normale lo trasferirono allo speciale. Sapevo che cosi prima o poi ci saremmo incontrati. Potevo farlo ammazzare da altri ma ho voluto vederlo in faccia». E la decapitazione? «Doveva essere una lezione per quelli che stanno fuori e non possono fare i loro comodi». Gli stessi concetti hanno ribadito Astorina ed Andraus giustificando la rivolta anche con l'esigenza «di mettere a fuoco la situazione esistente nel supercarcere di Novara». Andraus, già accoltellato da Vulicevlc a San Vittore, aveva seguito lo slavo per diverse carceri fino a quando l'ha preso a Novara. E la spedizione contro 1 detenuti del transito? «Era un favore che si faceva ad altri. Attimonelli (il napplsta), per esemplo, mi aveva chiesto di uccidere Barbone». V. a.
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