Gli etruschi parlavano russo? di Fabio Galvano

Gli etruschi parlavano russo? SCONCERTANTE TESI DI UNO STUDIOSO SOVIETICO Gli etruschi parlavano russo? DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Gli etruschi parlavano russo? L'ipotesi di una affinità linguistica fra due popoli e due civiltà così distanti storicamente e geograficamente si spiega, secondo lo studioso sovietico Vladimir Shchcrbakov, con una loro comune origine sulle coste mediterranee dell'Est, in quella che egli chiama «Atlantide Orientale» e identifica sostanzialmente con l'Asia Minore. Dopo avere fatto da baluardo all'espansione della mitica Atlantide (quella «Occidentale», indicata da Platone nel Timeo e nel Crizia), la potenza dell'Est si sarebbe disgregata in seguito al cataclisma provocato dalla dcglaciazione. Era forse il «diluvio universale», a sua volta scatenato da una corrente del Golfo finalmente in grado di raggiungere e sciogliere i ghiacci polari dopo un colossale sconvolgimento — terremoto? meteorite? — che avrebbe cancellato il continente oceanico (fino ad allora sponda al flusso di acque temperate). Scomparve l'Atlantide Orientale, afferma Shcherbakov in un articolo pubblicato sul settimanale Moskovskic Novosti (Notizie di Mosca), ma non la sua eredità. Lo studioso sovietico sostiene di avere risolto alcuni punti di quel mistero che è la lingua usata dagli etnischi. «I* iscrizioni — dice per esempio — possono essere lette da destra a sinistra, da sinistra a destra, in su e in giù, talora le lettere sono addirittura capovolte. 1m spiegazione? Gli artigiani che incidevano quelle scritte sugli specchi di bronzo lucido erano sovente analfabeti, e le copiavano meccanicamente, magari nel riflesso dello specchio stesso. Dopo averne esaminati diecimila sono riuscito a trovarne due in cui la scritta e la stessa, ma riprodotta specularmente». E' però la somiglianza fra certe parole elruschc e del rus¬ so antico il punto su cui egli insiste: «Pulii in etrusco e polc /'« russo per dire campo, skatera e skatert per tovaglia, una e junaja per giovane, tcs in entrambe le lingue per bosco, cn e on per egli, mini e menja per me, puin e bujnyj per violento, ali e ili per oppure, aki e jako per come>>. La lista potrebbe continuare. Tutto ciò apre, a suo avviso, nuove prospettive nell'interpretazione di numerose iscrizioni ctruschc. Prende ad esempio quella ritrovata a Pirgo e clic, attraverso riferimenti a un'analoga iscrizione fenicia, c stata tradotta: «Gli anni sono come stelle'). Sulla base del russo antico, egli afferma, quella frase acquisterebbe tutt'altro significato: «Gli anni sono come un campo di papaveri». Di quell'origine comune nell'Asia Minore, dal ceppo etnico degli Hutti clic secondo Shcherbakov è lo stesso da cui ebbero origine anche i vichinghi, farebbero fede numerosi altri elementi. Per esempio la radice rus, nella parola hutti di seimila anni fa che significa leopardo, ricompare nel nome stesso — ruseni — in cui si riconoscevano gli etruschi, i quali avevano nel leopardo un animale simbolico. Altro indice potrebbe eww, «rondo Shcherbakov. l'identità stilistica fra i vasi lucidi di terracotta nera risalenti al secondo millennio a.C. e rinvenuti presso Gordio, in Asia Minore, e i buccheri etruschi rinvenuti nelle necropoli dell'Italia centrale. Quelli, dice lo studioso sovietico, non sono che piccoli elementi rimasti della grande civiltà che, attorno all'anno 10.000 a.C, era stata distrutta dalle inondazioni — il diluvio? — provocati.' dalla deglaciazione. 1 resti, insomma, dell'Atlantide Orientale, le cui zone più fiorenti — le coste — furono sommerse da un innalzamento di 150 metri del livello del mare. I-'archcologia, egli afferma, comincia a fornire supporti per tale ipotesi: egli cita in particolare i reperti di Calai Huyuk, Asia Minore, risalenti all'ottavo millennio. Calai Huyuk, afferma Shchcrbakov, e già successiva alla disgregazione dell'Atlantide Orientale: il suo popolo era un ramo residuo, come quello etrusco che si spinse verso l'Italia, del ceppo distrutto dal cataclisma dopo avere frenato la potenza conquistatrice dell'altra Atlantide, quella scomparsa nel mezzo dell'oceano. Fabio Galvano

Persone citate: Platone, Shcherbakov, Vladimir Shchcrbakov

Luoghi citati: Asia Minore, Italia, Mosca, Timeo