Per il terremoto allarme in Garfagnana

Per il terremoto allarme in Garfagnana Il ministro Zamberletti ordina per 48 ore lo stato di allerta in dieci Comuni Per il terremoto allarme in Garfagnana NOSTRO SERVIZIO ROMA — E' la prima volta in Italia. Dicci Comuni hanno ricevuto dal ministro della protezione civile Zamberletti l'ordine di allarme generale. Si tenta di fronteggiare la previsione di un terremoto che potrebbe essere distruttivo. Dopo una giornata convulsa, che portava dalle province di Modena e di Lucca le notizie di una scossa tellurica del sesto grado della scala Mercalli, il ministro Zamberletti decideva d'intervenire. E' un comunicato che nel gergo tecnico viene definito «preventivo», ma mantiene tutti 1 vincoli della esecutività. Cioè sono ordini precisi. Zamberletti parte da informazioni della sezione sismica della Commissione grandi rischi e dell'Istituto nazionale di Gcoflslca. Entrambi gli organismi tecnici confermano la possibilità che «entro le prossime 48 ore si verifichi una scossa tellurica pericolosa». I Comuni coinvolti dall'emergenza sono: Barga, Bagni di Lucca, Castelnuovo Garfagnana, Coriglia, Castiglione Garfagnana, Villa Col- le Mandine, Pieve Fosciana. Fosclandora (per la provincia di Lucca); Pievepclago e Fiumalbo (per la provincia di Modena). Tutte le forze di protezione civile — come confermano le due prefetture — sono state mobilitate. Sono già coordinati i due comitati provinciali d'intervento. Passeranno la notte in prefettura. Ed ecco le direttive del ministro: 1) Per motivi cautelativi le scuole dei Comuni elencati dovranno rimanere chiuse per i prossimi due giorni (cioè fino a domani compreso). 2) Oltre a seguire le direttive della Protezione civile, gli abitanti delle case vecchie e di quelle in cattivo stato di conservazione, dovranno evitare di .soggiornare e stazionare in prossimità delle stesse». In buona sostanza: è meglio abbandonare quelle case. 3) Chi non vuole lasciare la propria abitazione dovrà prepararsi «per una pronta evacuazione» tenendo presente che «le scale e gli ascensori sono vie pericolose di esodo così come i passaggi sotto oggetti appesi a soffitti o pare¬ ti». Si dovrà egualmente fare attenzione alla possibilità della caduta di cornicioni, tegole, balconi. Gli abitanti dei Comuni coinvolti dovranno recarsi nel punti di raccolta indicati dalle autorità. 4) Se il terremoto si verificasse non bisogna usare l'automobile per allontanarsi di casa, soprattutto nei centri abitati. Questo il comunicato preventivo. Quali le informazioni avute dal ministro? A livello territoriale e centrale, la rete di segnalazione e osservazione sismica in Italia è molto avanzata. Si può dire clie nel suol archivi elettronici sono incamerati o organizzati i dati su tutti i terremoti da cent'anni in qua. Dunque la ricerca statistica è in grado di stabilire il periodo in cut si può ragionevolmente prevedere il terremoto, cosi come altre ricerche possono' individuare le zone che possono essere colpite. A tarda sera 11 ministero della Protezione civile ha lanciato un avvertimento integrativo. Gli abitanti delle zone dell'Appennino vicine a quelle indicate come «ad alto rischio» si attengano alle seguenti norme: 1) Stare calmi e rimanere dove si è. 2) Nelle case ci si deve riparare vicino alle parti più resistenti: muri maestri, strutture portanti o sotto gli architravi. 3) Stare lontani dagli oggetti appesi, pensili, lampadari, scaldabagni oppure mobili pesanti. 4) Non fermarsi vicino alle case: c'è 11 rischio di cadute di cornicioni, comignoli, balconi e calcinacci. 5) Non usare candele o fiamme vive in caso di interruzione della luce. 6) Se si è in auto fermarsi e attendere che il terremoto cessi. 7) Raggiungere le zone aperte. Le notizie, da ieri mattina, non erano buone. Si temeva già una ripetizione del sisma entro la giornata. Alle 11,45 era stata avvertita una scossa nella zona fra Pistola e Pisa. A Montecatini, a Viareggio, nella stessa Pistoia molti alunni avrebbero la¬ .-j.... ~, ... sciato le scuole, gli insegnanti interrotto le lezioni. Dopo un periodo di quiete, in cui si stabiliva l'epicentro del sisma nella Garfagnana, il terremoto si propagava, attraverso l'Appennino (e precisamente nella zona dell'Abetone), alla provincia di Modena (Pievepelago soprattutto). I danni non erano gravi: qualche calcinaccio, qualche vetrata infranta dalle vibrazioni. Tanta la paura. La gente in strada, scolari che si riversavano fuori dalle classi. Nessun ferito. La terra tremava a Fiumalbo, Frassinoro, Lama Mocogno, Montefiorino, Riolunato, Palagano. All'impatto del terremoto seguiva un altro timore. Che cioè la scossa potesse provocare, su montagne coperte da oltre due metri di neve, frane o valanghe. Partivano le segnalazioni incrociate: dai Comuni alle prefetture, dalle prefetture a Roma, dall'Istituto geofisico al ministero. Poi la decisione di Zamberletti. Oggi, in quei dieci Comuni, si vive l'allarme generale. Aspettando il terremoto. r. s.

Persone citate: Castiglione Garfagnana, Mercalli, Pistola, Villa, Zamberletti