La moviola e il football americano di Gianni Romeo

La moviola e il football americano TV E SPORT La moviola e il football americano Per scoprire quale sia il messaggio che sa inandare il football americano, capace di bloccare 120 milioni di persone in Usa davanti ai telesclienni per la finale fra San Francisco e Miami, lunedì sera ci siamo sintonizzati su Canale 5 perdendoci un gustoso battibecco, ci è stato riferito, fra Carlo Sassi e José Altafini al Processone. Chi sa leggere meglio nei segreti della moviola? L'esperto giornalista o l'esperto ex giocatore? In attesa elle il quiz venga risolto, anche per tranquillità degli arbitri ansiosi di sapere quale dev'essere il loro carnefice, proponiamo che di una moviola portatile venga dotato Alfredo Pigna, perché possa seguire le gare di sci a una velocità ridotta. Non gli succederà così di scambiare (è successo lunedì) l'azzurro Toetsch per l'austriaco Steiner, scivolando in uno slalom di parole sema senso, essendo indirizzate al bersaglio sbagliato. L'idea di affiancare un tecnico al telecronista nelle trasmissioni importanti è valida e utile; anche la Rai sta facendo qualcosa, finalmente. Le osservazioni di Pietrangeli durante il Masters di tennis pilotato da Galeazzi sono state apprezzate assai; mercoledì scorso per la Supercoppa abbiamo sentito un Altafini ben diverso da quello in edizione mummificata come ci viene presentato al lunedì sera alla sinistra di Biscardi; la Domenica Sportiva ultima ha fatto esordire Fava come esperto di cose atletiche e Franco, apprezzato in passato per la sua intelligenza sulle piste, ha dimostrato di non perderla davanti al microfono. Speriamo che si prosegua. Canale 5 e -Super boivl-, dunque. La til'ù di Berlusconi ha presentato con professionalità l'avvenimento, spiegando innanzitutto le regole di questo sport per bocca di Dan Peterson, quindi portando lo spettatore per mano fin nel monumentale stadio di Stanford. Dove è valsa la pena di entrare, per gustare immagini dalla qualità eccellente e riscoprire la capacità degli statunitensi nell'offrire lo spettacolo sportivo: informazioni sempre tempestive, schedine e foto dei protagonisti, replay da tante angolazioni che non hanno lasciato zone d'ombra. Tommasi e Bagatta si passavano il microfono con affiatamento. Che poi lo spettatore italiano si sia divertito è un altro discorso, essendo il football americano troppo frammentario per ottenere tutta l'attenzione da parte di chi è abituato a seguire sport die hanno altro ritmo. A renderlo più frammentario ci ha pensato Canale 5, inserendo spot pubblicitari ogni tre-quattro minuti. Gli affari sono affari, ma non si può catturare l'interesse dello sportivo facendo durare tre ore e mezzo uno spettacolo al quale già si avvicina poco preparato. Il football americano è uno sport nel quale vanno gustati certi attimi, certe imprese atletiche. Uno sport die si apprezza più con il replay che in diretta. Ma dopo tre ore e mezzo chi ha ancora voglia di aguzzare gli occhi e la mente? Gianni Romeo

Luoghi citati: Miami, San Francisco, Usa