Tutti a Roma per decidere

Tutti a Roma per decidere Mancano due giorni all'elezione della nuova giunta dopo la crisi Tutti a Roma per decidere I! problema rimane il psdi: la segreterìa nazionale ha rinviato ogni presa di posizione a questa sera I responsabili degli altri partiti attendono nella capitale il via per l'«operazione rinnovo» - Intanto a Palazzo Civico i rappresentanti di psi, psdi, pli, pri e de elaborano un programma per i 75 giorni Ancora riunioni e qualche incertezza sui modi di superare il breve vuoto di governo sopravvenuto con il voto di sfiducia alla giunta monocolore e al sindaco Novelli Sono incontri decisivi perche dopodomani, in Consiglio, i partiti che hanno fatto cadere dopo dieci anni l'alleanra di sinistra dovranno esprimere un'alternativa, ma soprattutto il nuovo sindaco. Nel tardo pomeriggio di ieri si è iniziata la consultazione tra de, psi, psdi. pri e pli per mettere a punto il documento programmatico col quale la nuova maggioranza esprime ciò che Intende fare nel 75 giorni che ci separano dalle elezioni. Non deve trarre In Inganno la presenza del socialdemocratici al banco della trattativa: vi hanno partecipato poiché il documento ha comunque valore sia che entrino in giunta, sia che appoggino all'esterno la nuova coalizione. Il psdi resta 11 nodo da sciogliere e non si capisce come possa finire questa vicenda che vede posizioni contrapposte all'interno dello stesso partito: uno schieramento rivendica l'autonomia locale nelle decisioni politiche, l'altro ne smentisce la legittimità; il primo resiste alla tentazione di entrare in giunta, Il secondo fa sapere che «stare alla finestra sarebbe un grave errore-. La segreteria nazionale non ha ancora affrontato il «caso Torino»: lo discuterà oggi alle 17. Ma il responsabi- le enti locali del psdi, on. Caria anticipa che «non esiste nessuna seria ragione politica perché il psdi rifiuti di entrare a far parte della giunta laico-socialista di Torino-. Aggiunge: •Assumersi proprie responsabilità nell'amministrazione cittadina significa chiudere definitivamente il capitolo rappresentato dalla gestione del sindaco Novelli e aprirne uno nuovo*. L'eventuale astensione dei socialdemocratici non preoccupa eccessivamente gli altri partiti perché, al di là dell'asse politico che presenta un'incrinatura, non vengono meno i «numeri « per l'assegnazione degli assessorati. La giunta dev'essere formata da 18 assessori più il sindaco e la coalizione alternativa di governo dispone di dodici consiglieri socialisti, cinque liberali, tre repubblicani e un socialdemocratico, perché Furnarl della corrente di Nicolazzi schierata per il colnvolgimento diretto, pare accetti di assumere un incarico. Un'eventualità, quest'ultima, che viene smentila dall'ala romitlana del partito. In quale ha rinviato ogni decisione al direttivo convocato per domani sera alle 21 nella sede di via Avogadro 20. 'Prese le decisioni — afferma Oiangrande. della segreteria — tutto il partito dovrà attenervisi. E' una fra le più elementari regole della democrazia-. I leader del cinque partiti che venerdì dovrebbero dare corpo alla nuova maggioranza in Consiglio comunale, sono comunque partiti per Roma, anche a dimostrazione che fatto l'accordo politico, non dovrebbero esservi altri problemi di competenza romana. 'Collaboriamo con serietà al programma — afferma il capogruppo de Zanetta —, mentre per la formazione della giunta lasceremo il campo, visto che spetterà ai partiti laici e di area socialista, scegliere nomi e incarichi'. Nella notte i lavori delle cinque delegazioni, sulla bozza presentata da un grupjx) di lavoro ristretto, formato da Giangrande (psdi). Ravaioli (pri). Zanetta (de). Alessio (psi) e Santoni (pli). sono proseguiti. Oggi, dopo la decisione romana di Longo, Nicolazzi e Romita, verrà affrontato il problema della giunta. Quest'attesa di «suggerimenti capitolini- consente al pel (il cui incontro con gli ex alleali psi e psdi è slittato a oggi o domani per Impegni romani del segretario comunista Fassino) di proseguire nella polemica di partilo che. se l'accordo a cinque andrà a buon fine, sta per perdere il potere. Dice il capogruppo Carpaninl: 'Assistiatno ad una trattativa commissariata da Roma, confusa, dominata insieme dalla paura di fallire nuovamente e dalla consapcivlezza di partecipare ad un'operazione screditata'. • Il quadro delle trattatila — aggiunge — è quello rigidamente peni apartitico, in ossequio al diktat di De Mita e con buona pace delle ipolesi 'istituzionali' e di quei settori socialisti che si erano espressi contro la crisi'. Pier Paolo Benedetto Giuseppe Sangiorgio 1 consiglieri comunali Aldo Ravaioli (pri) e Giampaolo Zanetta (de)

Luoghi citati: Roma, Torino