Terreni venduti e lottizzati in carcere il sindaco di Deiva di Franco Carrassi

Terreni venduti e lottizzati in carcere il sindaco di Deiva Accusato di interesse privato e abuso di potere Terreni venduti e lottizzati in carcere il sindaco di Deiva DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LA SPEZIA — Il sindaco socialista di Deiva Marina, Gerolamo Bollo, 72 anni, è finito in carcere accusato di interesse privato in atti d'ufficio, abuso di potere, omissione di atti d'ufficio e omissione di denuncia. Gerolamo Bollo è stato arrestato ieri mattina all'alba dalla Finanza. L'ordine d'arresto provvisorio recava la firma del pretore Rodolfo Attinà. Bollo, sindaco di Deiva Marina sin dal dopoguerra, al momento dell'arresto ha espresso il suo stupore. Prima di lasciare la sorella con la quale abita in una villa del centro storico di Deiva, ha esclamato: «Sono un galantuomo. In carcere ci finiscono solo le persone oneste». La vicenda, che ha avuto questo clamoroso sviluppo, risale a tre anni fa e trae orìgine dalla compravendita di terreni, dall'approvazione del piano regolatore e dai piani di lottizzazione, vendite e presunte inadempienze. Il dossier dell'istruttoria contiene un voluminoso fascicolo pieno di allegati e rapporti. Nella vicenda c'è da tenere in considerazione anche una denuncia inviata al pretore dall'allora consigliere comunale ed oggi assessore del psi del Comune di Deiva, il quale, in sede di discussione dei plani di lottizzazione, avrebbe denunciato pubblicamente «che qualcosa non andava». La Guardia forestale avrebbe infine indagato su uno scempio di alberi: si parla di settemila pini. Il professor Gerolamo Bollo, già proprietario con la sorella, di 30 mila mq di terreno, nei primi mesi del 1982 avrebbe acquistato a suo nome altri appezzamenti raggiungendo cosi una fetta complessiva di 80 mila mq. Pinete più volte andate in fiamme e quindi tutelate dalla legge del '75 In base alla quale nessuna destinazione urbanistica può essere data alle aree «percorse dal fuoco». Nel settembre dello stesso anno 11 sindaco di Deiva avrebbe venduto il terreno ad una società, la «Colle del Pini», con sede sociale a Genova. Qualche mese dopo, in Consiglio comunale, è stato presentato ed approvato il piano regolatore generale, siglato in Regione, durante la gestione di Alberto Teardo, finito In carcere I terreni, per un totale di 100 mila mq (80 mila di Bollo e quindi venduti, 10 mila del Comune, messi all'asta e ceduti per 100 milioni, e i rimanenti di un privato), durante il piano di lottizzazione ebbero «destinazione turistica», Franco Carrassi

Persone citate: Alberto Teardo, Bollo, La Guardia, Rodolfo Attinà

Luoghi citati: Comune Di Deiva, Deiva Marina, Genova, La Spezia