Miracoli dei manager pubblici in un anno da 53 a 314 milioni

Miracoli dei manager pubblici in un anno da 53 a 314 milioni La presidenza del Consiglio ha reso noti alcuni redditi del 1982 Miracoli dei manager pubblici in un anno da 53 a 314 milioni ROMA — E' stato pubblicato dalla presidenza del Consiglio un altro volume, ma ne deve uscire ancora uno, contenente la denuncia dei redditi percepiti nel 1982 dagli amministratori pubblici. I dati dell'ultimo volume riguardano I guadagni lordi che compaiono sul modello 740 Irpef e comprendono il possesso di beni Immobili e di azioni. I dati si riferiscono agli amministratori pubblici in carica negli anni 1981 c 1982. Il maggior aumento di reddito é quello di Carlo D'Alessio, vicepresidente dell'Unire clic nel 1981' aveva incassato 53 milioni, mentre nel 1982 è a quota 314. Il maggior reddito di D'Alessio è dovuto al 289 milioni derivati da proventi ria impresa. Aumentato anche il reddito di Piero Ver- rucchl. vicepresidente della Mantelli Spa di Milano: 265 milioni contro i 104 dell'81, di cui 70 da lavoro autonomo. Più che raddoppiati i guadagni del presidente della Banca Emiliana. Gilberto Greci, passato negli stessi anni da 92 a 191 milioni per i profitti derivanti da Investimenti in impresa. Da quota 86 a quota 156 milioni è salito Romano Prodi, presidente dell'Irl, clic ha espletato l'attività di libero professionista. Come lavoratore dipendente nel 1981 ha infatti ricevuto un compenso di 17 milioni, aumentati a 25 nell'anno successivo. Luigi Falcione, presidente della Camera di commercio di Campobasso, ha dichiarato 362 milioni per lavoro autonomo, mentre nel 1981 aveva avuto un reddito di 283 mllio- ni. Da 129 a 161 milioni è passato Giannino Parravicinl, come presidente del Banco di Sicilia e dell'Euramerlca finanziarla International Spa. Ha anche altri incarichi in diverse società ed ha espletato la libera professione. Quasi raddoppiati 1 proventi da lavoro dipendente di Gianfranco Martellìi, direttore generale della Spel Leasing di Roma: 124 milioni. L'anno precedente, per lo stesso incarico. 78 milioni. Il vicepresidente della Banca Commerciale italiana, Tommaso Pesce, ha ricevuto un compenso, in gran parte coinè lavoratore autonomo; di 212 milioni nel 1982 e di 139 milioni nel 1981. E' proprietario di appartamenti a Milano e possiede anche un vasto pacchetto azionario. Quasi raddoppiali 1 guadagni di Ruggero Ravenna, presidente dcll'Inps, passato da 58 milioni (due terzi dei quali da lavoro autonomo) a oltre 100 milioni. Incrementati anche i redditi di Michele Principe come amministratore delegato della Stet che è passato da 185 milioni ad oltre 213, per l'80 per cento da lavoro dipendente. Principe possiede un appartamento a Roma ed ha l'incarico di consigliere d'amministrazione di Telespazio. Rinaldo Ossola, ex presidente del Banco di Napoli, è passato a 296 milioni nel 1982 contro i 239 dell'anno precedente. Possiede tra l'altro azioni di venti società ed ha incarichi in altre sei. Pier Domenico Gallo, direttore generale del Nuovo Banco Ambrosiano, ha incassato 104 milioni nel 1981 e 150 nel 1982, sempre come lavoratore dipendente. Un altro lavoratore dipendente che ha aumentato i suoi guadagni è Antonio Monti, presidente della Banca Commerciale Italiana, che è passato da 157 milioni a 176. Il vicepresidente della italia.ii Economie Corporation di New York, Francesco Parrillo, ha incassato 222 milioni contro i 191 dell'anno precedente ed ha conservato i suoi otto incarichi in diverse società finanziarie. Nell'82 ha guadagnato 273 milioni Giorgio Piantili!, presidente della Sir di Sassari (248 nell'anno precedente), e 267 Giancarlo Rossi, vicepresidente della Società Informatica Banca ed Impresa (Slbi) che nel 1981 aveva denunciato un reddito inferiore di 40 milioni. Il reddito del presidente della Rai, Sergio Zavoli, è stato di 152 milioni nei 1982, di cui solo 15 da lavoro dipendente e di 147 nell'anno precedente (16 da lavoro dipendente). Nerio Nesi, presidente della Banca Nazionale del Lavoro, ha ricevuto compensi nel 1982 per 192 milioni, 20 in più rispetto all'anno precedente. Non mancano i nomi del pubblici amministratori che hanno peggiorato la loro situazione finanziaria. Antonio Zichichi, ex presidente dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, ha guadagnato nel 1982 poco più di 5 milioni, mentre l'anno precedente ne aveva incassati 50, Franco Todinl, ex presidente della Cosat Spa di Milano, è sceso da 375 a 308 milioni. In calo anche il reddito dell'ex amministratore delegato del Banco di Roma, Tommaso Rubbl: 185 milioni contro 215. (Ansa)

Luoghi citati: Campobasso, Milano, New York, Roma, Sassari