L'Italia sulla ferrovia di Francesco Fornari
L'Italia sulla ferrovia Il problema della sicurezza sui treni dopo la strage sul rapido Napoli-Milano L'Italia sulla ferrovia Su sedicimila chilometri di binari si muovono ogni giorno 8000 convogli con un milione di passeggeri -1 settemila agenti della Polfer sono insufficienti - «Dopo l'ultimo attentato siamo in allarme, ma è impossibile verificare tutti i bagagli, specialmente nei periodi di maggior affollamento)) - «E' indispensabile la collaborazione dei viaggiatori» DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE — Alle 18.04 di domenica 23 dicembre 11 rapido Napoli-Milano Imbocca la galleria del Vernlo sull'Appennino, la più lunga d'Europa. Dopo pochi minuti I' esplosione, la fiammata, i morti, 1 feriti. L'ennesimo episodio di violenza: dal 21 aprile 1974 al 23 dicembre 1984 dieci anni di bombe, tutte 11. In quel breve tratto di ferrovia sull'Appennino, tra Firenze e Bologna. Si ripropone drammaticamente il problema della sicurezza: cosa fare per difendersi da questa violenza cieca che colpisce Indiscriminatamente viaggiatori Inermi? Sul sedicimlla chilometri della nostra rete ferroviaria si muovono ogni giorno ottomila treni che trasportano circa un milione di passeggeri. Come se tutti 1 giorni un'intera città di un milione di abitanti vivesse sul binari. Il nostro Paese ha un primato: quello della polizia ferroviaria, che in altre nazioni non esiste. Sulla carta l'organico delia Polier dovrebbe essere di settemila agenti, una parte del quali da alcuni mesi è impegnata nella scorta al treni postali, presi di mira da bande di rapinatori. Vi sono capoluoghi in cui di notte gli uffici della Polfer restano chiusi per mancanza di personale. Altri, come quello di Firenze, in cui una quarantina di agenti deve provvedere a una serie dì lavori: scortare ogni giorno sedici postali, effettuare controlli lungo la linea ferroviaria, questo tratto di .ferrovia martire» contro la quale si accaniscono 1 terroristi. Dice un anziano maresciallo: 'Dopo la strage di Natale siamo tutti in allarme, ina lo stato di crisi si protrae ormai da dieci anni. Dovremmo essere almeno tre volte tanti per far fronte a tutti gli impegni. Abbiamo intensificato i controlli, ma è tutto molto aleatorio. Colite si fa a controllare tutti i viaggiatori che transitano in questa stazione, verificare i bagagli? E' univipresa impossibile da realizzare, non ci sarebbe più un solo treno in grado di partire in orario. Tutto il traffico ferroviario sarebbe paralizzato». Qualcosa viene fatto: controlli «a campione- dei bagagli in deposito, di qualche viaggiatore. 'Ma lavoriamo in condizioni difficili. Non tutte le persone si rendono conto di questa necessità, molti protestano, rifiutano di aprire le valigie perché sostengono che la nostra richiesta è illegale, dovremmo avere un mandato del magistrato-. Le difficoltà sono tante, sottolineate anche dal dott. Attilio Dardanl, sostituto procuratore di Bologna, titoiare dell'inchiesta sulla strage del 2 agosto 1980. 'Le perquisizioni potrebbero essere fatte avvalendosi dell'art. 41 del testo unico della legge di pubblica sicurezza per la ricerca di armi, ma dovrebbero essere documentate con una relazione alla magistratura. In questi casi sarebbe auspicabile una cosciente collaborazione da parte dei viaggiatori,. Stazione di Torino Porta Nuova, ore 17,45 di un giorno qualunque. Sul marciapiede un gruppo di viaggiatori infreddoliti si dirige verso I' espresso 665 diretto a Bologna. Nessun controllo particolare all'Ingresso in stazione: ho superato la barriera senza biglietto e nessuno mi ha fermato. Il treno parte In orario, sono passati soltanto dieci minuti quando passa il controllore. Nello scompartimento di seconda classe slamo in cinque, qualche valigia sulla reticella. Il controllore non ha molta voglia di parlare. 'Controlli? Certo, è stata emessa una circolare con cui siamo stati invitati a identificare i bagagli del viaggiatori quando punzoniamo i biglietti. Se il treno non è affollato possiamo anche farlo, ma s'immagini lei quando et sono passeggeri anche nel corridoi e valigie e scatoloni dappertutto. Il regolamento ferro- viario stabilisce die ogni passeggero può portare un solo bagaglio pesante non più di venti chili. Ma in certi periodi dell'anno, durante le ferie estive o nelle festività di Natale, ci sono viaggiatori che portano anche tre o quattro valigie e le sistemano in scompartimenti diversi. Come si fa, allora, a identificare i proprietari?'. Da Bologna a Firenze, col rapido 775 proveniente da Milano. Uno dei controllori era in servizio sul rapido 904 quella tragica domenica. «Ma il mio turno è finito alla stazione di Firenze: ho saputo quel che era accaduto quando sono arrivato a casa'. Fate del controlli particolari adesso? Allarga le braccia in un gesto sconsolato. 'Teniamo gli occhi aperti, se vediamo un pacco sospetto, una valigia che sembra abbandonata, cerchiamo il proprietario. Bisogna dire che c'è molta collaborazione da parte dei passeggeri che ci segnalano le cose sospette'. Un suo collega racconta un episodio: 'L'altro giorno ini hanno detto die in una toeletta c'era una borsa. Abbiamo cercato di rintracciare il proprietario in due o tre vetture, ma senza successo. Che fare a questo punto? L'ho gettata nella scarj>ata e alla prima stazione ho segnalato il fatto al capostazione. Ho saputo poi che la polizia ferroviaria l'aveva ritrovata lungo la linea. Era piena di lattine di birra vuote. Certo, ho avuto un po' di paura quando V ho presa per buttarla fuori. Ma che cosa potevo fare? Tenga conto, inoltre, che ho commesso un'irregolarità, perché per regolamento i bagagli abbandonati non possono essere scaricati lungo il percorso e devono arrivare fino a destinazione'. Il treno rallenta: stiamo per entrare nella galleria del Vernlo, dove si procede a velocità ridotta perché ci sono del lavori in corso. Nello scompartimento si avverte un po' di tensione. Una giovane donna non riesce a nascondere la propria apprensione. -'Continuo a ripetermi che non può accadere niente, ma il ricordo di quelle immagini viste in televisione mi angoscia-. Il controllore aggiunge: 'Ogni volta che passiamo in questa galleria mi si stringe il cuore. Se poi penso che su quel treno maledetto potevo esserci anch'io Francesco Fornari
Persone citate: Attilio Dardanl, Polfer, Polier
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