Prima missione del soldato Shuttle

Prima missione del soldato Shuttle Arruolata fra le «armi stellari» dopo anni d'impiego civile, la navetta decolla oggi (Fora è segreta) da Cape Canaveral Prima missione del soldato Shuttle Responsabile tecnico della missione resta la Nasa, ma il Pentagono pagherà un ticket di 60 miliardi - Sospeso a 35 mila chilometri sull'equatore, un satellite sganciato dal Discovery registrerà i segnali elettronici di navi, aerei e missili russi - «Potremo controllare se vengono rispettati gli accordi per la riduzione degli armamenti» - In programma anche una ricerca sulle caratteristiche del sangue NOSTRO SERVIZIO SAN FRANCISCO — Oggi, ad un'ora imprecisata, prenderà il via da Cape Canaveral la prima missione umana segreta nella storia della Nasa. A scanso di equivoci, dobbiamo chiarire subito almeno due cose: prima di tutto non si tratta di un'impresa cosmica che appartiene all'ente spaziale civile, ma al Dipartimento della Difesa (la Nasa è responsabile della missione solo tecnicamente nei confronti del Pentagono, che ha pagato l'intero «ticket» di 31,2 milioni di dollari — sessanta miliardi — per l'operazione, come un qualunque altro cliente che usi uno Space Shuttle). In secondo luogo, se questo lancio non è un segreto di Pulcinella (come la maggior parte delle cose che avvengono In un Paese come questo, dove la libertà di stampa e l'intraprendenza dei giornalisti sono praticamente illimitate), è certamente un segreto a metà. Il Washington Post ha già reso note molte delle notizie che avrebbero dovuto rimanere «classified». Altre Informazioni sono venute dalle fonti ufficiali. Ecco quello che si sa. La navetta spaziale Discovery, con a bordo cinque astronauti — Thomas Mattlngly, Loren Shrlver, James Buchli, Ellison Onlzuka, Gary Payton — trasporterà nella sua capace stiva il più grande e sofisticato satellite di rilevamento elettronico finora costruito al mondo. Questo ordigno è agganciato ad un potentissimo razzo che entrerà in funzione una volta che lo Shuttle, raggiunta la sua posizione ottimale In un'orbita «bassa»., aprirà 1 portelloni della stiva e librerà nel vuoto 11 suo carico. Il razzo sospingerà il satei- lite fino ad una quota — si dice — di 35.680 chilometri, in un'orbita geostazionaria sincrona con 11 moto della Terra intorno al proprio asse. L'ordigno sarà quindi come un punto fermo nel cielo rispetto ad una zona equatoriale della superficie terrestre situata circa quattromila chilometri a Sud dei confini sovietici. Pur da questa distanza e da questa posizione (anche giuridicamente parlando fuori dallo spazio acreo russo, ammesso che valessero 1 criteri usati per 1 voli nell'atmosfera) il satellite militare americano sarà In (;rado di captare e ritrasmettere a terra 1 segnali di interesse per la Difesa emessi dalle apparecchiature sovietiche, sia dì terra sia installate a bordo di navi, aerei o missili. A quanto è stato reso noto, il satellite, designato con l'appellativo Sigint» (Signals Intelligence), è il primo di una serie di grandi, sofisticatissimi ordigni del genere, che da posizioni opportune nello spazio provvederanno ad una costante e completa ricognizione delle operazioni e dei preparativi militari sulla superficie del pianeta. Da simili posizioni, faceva osservare il generale Bernard Randolph, si può efficacemente controllare se gli eventuali accordi sulla riduzione degli armamenti vengono rispettati; si può dare l'allerta in anticipo In caso di attacco; si può mantenere un sistema di ricognizione permanente difficilmente vulnerabile. Questo primo «Sigint» avrebbe dovuto essere lanciato il 9 dicembre scorso con lo Space Shuttle Challenger, ma la necessità di cambiare una buona parte delle tegole antitermiche di quella navetta avrebbe imposto un ritardo che il Dipartimento della Difesa non poteva accettare, cosi fu scelta la Discovery, che ora è in linea di partenza. Challenger tornerà in orbita il 20 febbraio prossimo per la prima delle dodici missioni «commerciali, previste per il 1985. Il conto alla rivescia per Discovery è già Iniziato ma per la prima volta, da oltre ven¬ t'anni a questa parte, per il lancio di un veicolo con uomini a bordo 1 grandi orologi contasecondi delle sale stampa del Kennedy Space Center e delle altre centrali della Nasa sono bui e fermi. La richiesta del Pentagono è di mantenere il più possibile segreto il momento della partenza per impedire che 1 si¬ stemi di rilevamento russi possano seguire l'ordigno, americano fin dalle prime' fasi del volo. Comunque è stato detto da fonte ufficiale che il «blast off» potrebbe avvenire fra le 13,15 e le 16.15 di oggi (le 19,15 e le 22,15 italiane). Fra 1 segreti ci sono anche le attività che svolgono gli astronauti In preparazione della missione. Potrà inoltre essere deciso un «black out» sulle comunicazioni spazioTerra durante tutta la missione. Sono fatti ovvi, che preludono ad analoghi comportamenti per le future missioni militari In partenza da Cape Canaveral fino all'anno prossimo, quando entrerà in funzione per gli Shuttles al servizio del Dipartimento della Difesa la base spaziale di Vandemberg In California, del resto già operante per gli ordigni senza uomini a bordo, sia militari sia civili. Massima pubblicità, invece, è stata data a un'apparecchiatura di grande interesse scientifico che si trova a bordo del Discovery. E' una sofisticata strumentazione che funzionerà automaticamente nelle prime 24 ore di volo per studiare 11 comportamento dei globuli rossi del sangue umano in condizioni di microgravità. L'esperimento. Ideato da uno studioso dell'Istituto medico Kancmatsu di Sydney — 1 ricercatori australiani hanno anche realizzato le complesse apparecchiature di indagine Installate sulla navetta — prevede la misura della velocità di aggregazione delle cellule, l'osservazione della loro struttura e degli eventuali cambiamenti, nonché della viscosità del sangue fatto scorrere a velocità diverse. I campioni di sangue provengono da donatori in buona salute o affetti da ben deter¬ minate malattie quali disturbi cardiaci, diabete, ipertensione, tumori. Identici esperimenti verranno fatti a Sydney In modo da studiare le differenze di comportamento, gli effetti della gravità, eccetera. Questo esperimento è stato consentito perché nello Shuttle c'è posto sufficiente e perché gli astronauti hanno solo il compito di premere un interruttore. A proposito dell'equipaggio c'è una curiosità da rilevare: dei cinque uomini che domani voleranno sul Discovery solo uno appartiene al settore Difesa, 11 maggiore dell'Aeronautica Payton. Gli altri, anche se conservano i gradi militari dei corpi cui appartenavano prima di dedicarsi all'attività spaziale, dipendono dalla Nasa, come il comandante della missione, Mattlngly. un capitano della Marina che volò sulla Luna nel 1972 con l'Apollo 16 e tornò nel cosmo dieci anni dopo sempre per conto dell'ente spaziale civile a bordo della navetta Columbia. Giancarlo Masini Centro spaziale Kennedy. Il comandante Thomas Mattinai) discute con il pilota Irretì Shriverdopo un volo di addestramento. Sono due dei cinque astronauti della missione militare del Discovery

Luoghi citati: California, Columbia, San Francisco, Sydney