Tutti gli amici italiani di Modi

Tutti gli amici italiani di Modi VERONA: 65 OPERE ACCANTO A QUELLE DI SUOI CONTEMPORANEI Tutti gli amici italiani di Modi DAL NOSTRO INVIATO VERONA — SI deve ancora una volta a una galleria privata, se l'anno centenario della nascita di Amedeo Modigliani ha potuto chiudersi con una mostra che l'ha finalmente rievocato come si doveva. Col patrocinio del Comune e della Regione Veneto, la «Galleria dello Scudo» è riuscita a riunire (sino al 31 gennaio) tredici dipinti e clnquantadue disegni di Modigliani tra 1 più significativi, presentandoli in una mostra dall'originale ma preciso taglio scientifico, dovuta a Liclsco Magagnato, direttore del musei civici, e a Osvaldo Patani, ferrato modlgllanlsta, fiancheggiati da Guido Perocco e Maurizio Fagiolo dell' Arco. Daniel Marchesseau — il curatore della grande mostra parigina dell'81 oggi considerato nel mondo il maggior esperto di Modigliani — ha cosi potuto definire l'esposizione «non soltanto bella, ma anche estremamente rigorosa: VI si traccia infatti per la prima volta, un quadro del rapporti tra Modigliani e 1 suoi amici artisti a Livorno, Venezia e Parigi. Accanto alle opere degli anni più maturi e fecondi del livornese — da un asciutto studio di Cariatide allo stupendo Nudo femminile seduto verso destra del '14, con un disegno fortemente contornato; dal dipinto di Beatrice Hosting a mezza figura del '15 al chiaro volto tondeggiante di Oscar Mtestchaninoff del '17 — compaiono quindi 1 dipinti degli altri Interpreti: di Boccioni e Liclni, la modiglianesca Fanciulla piena d'amore del '13, terracotta maiolicata di Arturo Martini, e quadri di Semeghlnl e Gino Rossi, del Micheli (che di Modigliani è stato maestro), e del condiscepoli Romiti e Ohiglla, di Viani, del friulano Mauroner, suo coetaneo, col quale a Venezia scambiò un ritratto a pastello; e ancora, per il «giro» parigino, Anselmo Bucci e Medardo Rosso, Severinl, Carro, Oppi e Soffici, già conosciuto a Venezia e sporadicamente incontrato nella Ville Lumière. A chiarire la portata di tali «incontri» che, fra tradizione e rivoluzione, dovettero intersecare una complessa rete di ascendenze, Influssi e contatti diversi, in una serie di vetrlnette appaiono documenti e scritti (alcuni dei quali Inediti), libri e cataloghi rari. Per molti sarà dunque una scoperta verificare, dati e date alla mano, come a più d' uno non fosse sfuggito 11 passaggio della meteora Modi-, glianl; ma anche come questo grande solitario non avesse mai rinunciato all'amicizia del suoi connazionali mentre nella declinazione delle più diverse sue esperienze parigine — da quella fauve all' astrattismo, ma senza mai giungere a identificarsi con loro — avesse Infine cercato e trovato la propria via, sotto la spinta di un'ineffabile tenerezza e pietà umana che potrebbero essere considerate le ispiratrici prime della sua poesia e della sua vera grandezza. Tanto è bastato perché, proprio in questi ultimi anni — e il fenomeno ancor dura — mentre la sua figura di dolente .deraciné brillant et malheureuT' suscitava la simpatia del semplici che a fronte d'una cultura ben più complessa, l'accettavano ormal con tutta la schiera delle sue bellezze dal «colli lun¬ ghi», nel momento stesso In cui 1 suol quadri (per 1 quali aveva fatto anche letteralmente la fame) raggiungevano le quotazioni più alte (oltre 1 tre e i cinque miliardi, sino alla cifra record di sette), lo si sia sentito giudicare «un pittore di terz'ordine- e addirittura «un pessimo pittore». Pur nel solco della tradizione: a suo modo valorizzando con originalità di dettato la linea ch'era stata di Simone Martini e di Bottlcelll, mentre per Waldemar George a farsi sentire era «la tradizione di Tura e di Cossa, cioè una magnifica sintesi del ge¬ nio settentrionale del gotico e dello spirito del Sud, dell'armonia latina...: Ciò nonostante Modigliani doveva essere ben dentro l'arte del suo tempo se gli toccò di riscattare, cosi drammaticamente, la sua opera dalla propria tribolazione esistenziale sino a farne quasi per magia un monumento di forse innaturale, ma ineffabile bellezza. Ecco quindi la grazia dei disegni — nell'Uomo con cappello e sigaretta del '17, e nel mezzo busto d'un finissimo Léopold Zborowski del '19 — pagine dal tratto sottile, filato, limpido nell'impeccabile eleganza che come un sublime arabesco si deposita sul foglio di carta; e poco distante la più forte accentuazione grafica degli inchiostri, il luminoso sgranarsi del pastello. Ma è in molti dei dipinti a olio che la linea — chiamata altrove ad arginare una pittura d'una ammaliante libertà espressiva — viene infine messa in evidenza nel suo. più plastico significato da delicate impunture rosso-sangue che come ferite appena suturate, ridisegnano gli orli delle orbite e del naso, il collo e gli zigomi, la bocca accesa: ma con quelle semplificazioni a oltranza che a Modigliani venivano dal condividere quello che di 11 a poco sarebbe stato definito da Lionello Venturi •il gusto dei primiti- vi*' Angelo Dragone Amedeo Modigliani: «Oscar Miestchaninoff» (1917, particolare)

Luoghi citati: Liclsco Magagnato, Livorno, Parigi, Venezia, Verona