La mafia sul Carnevale?

La mafia sul Carnevale? Preoccupazione ad Ivrea per le speculazioni sulle arance La mafia sul Carnevale? Per l'acquisto dei frutti, che vengono utilizzati come proiettili durante i tre giorni di battaglia, sembra indispensabile ricorrere a mediatori che fissano i prezzi, probabilmente con forti tangenti - Possibile un intervento risolutivo degli organizzatori Si sono iniziate, ma stranamente non ancora concluse, le trattative per portare ad Ivrea la materia prima da utilizzare per l'ormai celeberrima battaglia delle arance, l'elemento di maggiore spettacolarità dello storico Carnevale. I frutti non si trovano per il gelo e 11 maltempo che hanno sconvolto la Sicilia o perché qualcuno tenta delle speculazioni?. C'è eh! soffia sul fuoco e afferma che, la mafia avbrebbe messo le mani sulla fornitura di questi frutti, fissando un prezzo a tavolino, sul quale più nessuno oserebbe fare modifiche. Ciò protrebbe procurare un guadagno «occulto» di almeno trenta milioni, giustificato come «provvigione di mediazione». Intanto fervono 1 preparativi tra le squadre di aranciera che, da domenica 17 a martedì 19 febbraio s'impadroniranno delle piazze più importanti della citta per lottare contro i «signori», rappresentati da altri combattenti a bordo di pariglie e quadriglie trainate da cavalli. Le arance si rivelano regolarmente un notevole affare per 1 mediatori che le importano dal Sud: si tratta di un prodotto di scarto ovviamente, 11 cui costo l'anno scorso era stato fissato sulle 350 lire al chilo. Ma quest'anno forse ci sarà una novità, proprio per evitare interferenze, sembra che lo stesso Comitato organizzatore sia intenzionato a proporre la sua media- zlone alle otto squadre di arancierl. 'Una prima riunione non ha ancora dato esito positivo — spiega Gianfranco Cappelli, membro dell'esecutivo delle Pantere —. E per adesso nemmeno il solito mediatore si è fatto vivo. Siamo in attesa di saperne di più." Le Pantere hanno vent'annl di vita e sono tra i gruppi con maggiore 'anzianità di servizio». Il primo a sorgere, trentanove anni fa, fu quello della Picche, ancor oggi il più numeroso , con i suoi 306 effettivi. Loro agguerriti rivali in tante sfide sono stati gli arancierl della Morte. Il loro caposquadra, Paolo Francescato, tentò anche di importare in proprio gli originali «proiettili»: .Ottenni in effet¬ ti un notevole sconto sul prodotto, ma nessuno volle caricare le arance sui camion, sicché l'autotrasportatore si rifiutò di ripetere l'esperimento per l'anno successivo. In effetti di solito si fa avanti un commerciante, fa un prezzo e al di sotto di quello non si trova più niente.» Le arance arrivano su autocarri o per ferrovia: gli incaricati del diversi gruppi ritirano la loro quota e la scaricano nel magazzini, per poi dividerla a seconda dei giorni di battaglia. .Ogni squadra ha una piazza assegnata per tradizione — spiega Paolo Rebuglio, delle Picche —. Una parte minore di arance viene anche acquistata da chi tira dai balconi e dai nostri "nemici", quelli che viaggiano sui carrU. «Tirare» nel tre giorni di battaglia costa abbastanza: 'Facciamo pagare una quota di 75 7nila lire a testa — spiega Mario Zlgiotto, del Mercenari, la squadra più giovane e meno numerosa — anche perché quest'anno, con le ultime gelate, non sappiamo proprio quali saranno i prezzi*. Insomma: la battaglia, come si è detto, è un grosso affare (come sempre) per chi procura le armi. Ma e soprattutto un elemento di aggregazione del giovani eporediesi, Impegnati nell'organizzazione funzionale di ogni gruppo, prima ancora che nel preparativi per l'atto finale. Giampiero Pavido Ivrea. Battaglia delle arance sotto la neve (foto A. Bosio)

Persone citate: Giampiero Pavido Ivrea, Gianfranco Cappelli, Mario Zlgiotto, Paolo Francescato, Paolo Rebuglio

Luoghi citati: Ivrea, Sicilia