Le lettere della domenica

Le lettere della domenica Le lettere della domenica I fondi dell'In e i titoli di Stato ' Nel numero di sabato 19 gennaio «La Stampa» coin'. volge il mio nome in un arti3 colo su^a vicenda del fondi Siri. Le notizie che mi riguarda" no sono chiaramente e stru' mentalmente deformate e ■ inattendibili. Vorrei infatti " precisare che il giudice che si occupa della questione mi ha semplicemente chiesto infor-' inazioni su alcuni titoli, peraltro di entità complessiva molto modesta, che sarebbero passati per le mie mani parecchi anni fa. Non sono stata e non sono in grado di ricordare né di ri- ■ costruire alcun particolare della vicenda, anche per il fatto che non ho avuto mai .alcun rapporto con l'Iti, e ' quindi tanto meno ho potuto ammettere una mia eventuale implicazione. Ho semplicemente formulato alcune ipotesi a chiarimento della vicenda, all'esclusivo scopo di facilitare al giudice il compito di far luce sull'intera situazione. Antonia Magri Ro/uito.Milano / titoli di Stato di cui parta la signora, conte risulta nel rapporto della Guardia di Finanza . che fa parte dell'istruttoria, furono acquistati con denaro proveniente dai fondi neri dell'Iti. Non abbiamo mai scritto che i titoli furono acquistati dalla signora Romita ma solo che ne . era venuta in possesso. E che per chiarire questo fatto è stata sentita dal giudice come testimone, (m. f.) Se il nudo è dignitoso In merito alla sentenza del pretore di Roma Domenico Bonaccorsi sulla vicenda del le foto a seno nudo della Lo ren diciottenne, di cui ha dato notizia «La Stampa» del 6 gennaio scorso, vorrei ag giungere qualcosa alle moti' vazioni della decisione del magistrato. Al di là del giudizio sull' evoluzione del costume e sull' . impudicizia o meno di una ' «fanciulla prosperosa» al naturale, c'è da sottolineare il . fatto che nessuno ha estorto quelle immagini alla signora . Loren, ma fu lei stessa ad ac'. consentire a prestazioni pròI '°ssionali anche cinemato » .-afiche che, oltre tutto, cot otitulvano allora si fonte di •" scandalo. Nella storia dell'at" trice ci sono film girati in doppia versione: più castiga " ta per l'Italia, più osée per 1' * estero. Sembra quanto meno di- scutibile clic oggi la signora Ponti si ritenga lesa nella sua dignità rivedendo pubblicato quello che ha fatto anni addietro, quando ancora inseguiva notorietà e fama. Bene ha fatto quindi il pretore di Roma a respingere, forse con l'ombra di un sorriso, le indignate proteste legali della nostra star nazionale. Luigina Frigcrì, Venezia La subcultura all'estero Mi riferisco alla nota di Francesco Vincltorlo apparsa in «Tuttolibrl» del 5 gennaio con 11 titolo «Subcultura all'estero», in cui l'autore prende lo spunto dall'apertura dell'Istituto di Cultura a Cracovia per fare delle critiche molto pesanti nei confronti dell'attività svolta dagli Istituti Italiani di Cultura, almeno per quanto riguarda il campo delle arti figurative. La nota non è corredata da esempi, né in positivo né in. negativo e Vincltorlo ha preferito manifestamente «sparare nel gruppo». Per quanto può valere la mia esperienza, che è quella di uno spettatore che segue queste cose dall'osservatorio di Heidelberg — e premesso che non ho rapporti organici e istituzionali con gli enti culturali in parola — vorrei semplicemente fare osservare che le scelte operate dall'istituto di Stoccarda durante gli ultimi due anni si riassumono nel nomi di pittori come Bissattini, Morandi e Zigalna. Sono convinto di avere dimenticato qualche altro artista fra quelli coinvolti nel discorso propositivo dell'istituto di Stoccarda nello stesso periodo di tempo. Vorrei però, a questo punto, che Francesco Vincltorlo dicesse a me e agli altri lettori di «Tuttolibrl» se pensa che Zigaina, Morandi e Bissattini facciano parte della subcultura (figurativa) italiana all'estero. Ettore Brissa, Heidelberg Nella mia nota non erano esclusi casi positivi. Citerò, ad esempio, quelli di Parigi e Tokyo. Purtroppo sono rari. Altri istituti, invece, a qualificati artisti (come, appunto, Morandi e Zigaina) alternano degli imbrattatele. Un modo furbesco con cui si pensa di farli diventare -Grandi artisti-. (f. v.) La strana guerra per i canguri Ho ricevuto dall'Italia un ritaglio di giornale con un articolo che condanna l'uccisione indiscriminata del canguri a scopo commerciale. Invece di dare tanto credito ai cosiddetti «Gruppi ecologici» o naturalisti da poltrona, consideriamo oggettivamente la realtà. Secondo i rapporti delle autorità In carica dei parchi nazionali e della fauna, ci sono cinque volte più canguri adesso di quando l'Australia fu scoperta. Questo è dovuto al fatto che ci sono molte più terre coltivate ed all'incremento dei sistemi di irrigazione che garantiscono cibo e acqua in zone che prima erano semideserte. I canguri uccisi a scopo commerciale (Red Kangaroo Megaleia rufa, Eastem Grey Kangaroo Macropus glganteus, Western Grey Kangaroo Macropus fuliglnosus) non sono minimamente in pericolo di estinzione dato il controllo da parte delle autorità ed 1 censimenti per assicurare la continuità di tale risorsa commerciale. In certi Stati australiani il loro numero è tale da minacciare 1' agricoltura e l'allevamento. Le specie in pericolo di estinzione sono quelle «indirettamente» minacciate dall' uomo che ne distrugge o modifica l'habitat. Data la ridot¬ ta taglia e lo scarso numero non hanno valore commerciale. In Tasmania, dove vivo da sei anni, in certe proprietà nel centro montagnoso dell' isola, quasi ogni due mesi si devono eliminare i Wallabies (tipico canguro locale della taglia di un boxer) che altrimenti contendono 11 cibo alle mandrie o al greggi. In una notte di «lavoro» si possono uccidere 100 Wallabies. V. Merlo, Hobart (Australia) L'era del computer? Non esageriamo Molti professori, giornali, televisione vogliono farci credere di essere in una epoca nuova: civiltà del computer, trionfo della ragione, scienza. Ma tutte queste ipotesi o speranze non reggono poi alla prova della mezzanotte di Capodanno. Forse sono troppo impressionata per 1 grossi affari realizzati per l'occasione dai venditori di mutande rosse (e biancheria... pardon, «rosscria» di vario tipo); mi pare in ogni caso che certe superstizioni gollardichegglanti la dicano lunga sull'influsso delle varie ideologie dominanti. Sarà per questo che tanti — soprattutto fra i giovani — tornano alla fede cristiana e alla Chiesa perché questa è la cosa umanamente più ragionevole? Valeria Poletti, Roma Quando chiami la colf a ore Giorni fa su «La Stampa» ho letto un comunicato nel quale si specificava che il ministro Visentinl provvederà a fare accertamenti sul redditi di coloro che hanno una colf a ore. E' giusto clic chi più ha, più deve dare. Però, ci sono casi del quali bisognerebbe tener conto. Ad esemplo: il sottoscritto, ex lavoratore dipendente, con modesta pensione ed altro modestissimo reddito, novantenne, reduce della prima e seconda guerra mondiale, rimasto solo dopo la morte della moglie e del figli, è logico che per causa della sua età avanzala e conseguenti acciacchi connessi (non per lusso, ma per assoluta necessità) debba forzatamente ricorrere all'assistenza di una donna ad ore. Ritengo clic, in casi simili, i pensionati ex lavoratori dipendenti, dopo gli ottant'anni, nella loro dichiarazione del redditi dovrebbero anzi usufruire della deducibllltà delle spese incontrate per la colf a ore. Carlo Peroni, Aosta State attenti a quei due Da mesi slamo bersagliati da fotografie ed avventure «agonistiche» (si fa per dire!) di Stefano Casiraghi, nuovo principe consorte di Carolina di Monaco. Ultimamente poi, il rally desertiano della Parigi-Dakar è assurto agli onori delle cronache sportive, per la partecipazione straordinaria della coppia Casiraghi al completo e con un nutrito staff di assistenti, gorilla, camion di scorta. Ho letto un po' dappertutto che il sacrificio della neomamma Carolina è fatto a scopi benefici ed in favore dell'Unlcef... Mi domando: l'organizzazione messa al seguito di questa coppia regale, costa miliardi, il loro camion da 16 tonnellate è dotato di ogni confort e di telefono a cavo diretto, le spese per assisterli nel loro giochino sono iperboliche... chi pagherà i due famosi «corridori», affinché l'Unicef possa usufruire di qualche lira, visto che la loro corsa è miseramente terminata 15 km dall'arrivo della prima tappa? Fiorella Ulandi, Alessandria Il fascino mortale dell'antiparassitario In India, lo scoppio di una caldaia con sostanze chimiche venefiche, usate per la preparazione di insetticidi, ha fatto morire migliaia di persone e moltissime migliala sono rimaste intossicate con tragiche conseguenze per la loro salute ora e in avvenire. Questa 0 slmili sostanze chimiche altamente venefiche vengono fabbricate anche in Italia (non servono le smentite per tranquillizzare l'opinione pubblica) e vengono spruzzate ovunque nelle campagne, ogni anno, dai primi albori della primavera fino al tardo autunno. Le sostanze venefiche vengono spruzzate indiscriminatamente e in grande abbondanza, seguendo il motto delle grandi case produttrici di veleni antiparassitari, motto che ha questo significato: più si chimiclzzano le terre e le piante, più si produce. Gli antiparassitari vengono venduti al coltivatori che, ignari delle gravissime conseguenze per loro stessi e per gli altri, irrorano 1 veleni a tutto andare con i potentissimi atomizzatori facendo morire insetti dannosi e utili, facendo morire fauna selvatica e pure domestica. Carmela Di Benedetto Ronco dell'Adige (Vr) La pistola Colt non è a tamburo Con riferimento all'articolo pubblicato 11 16 gennaio sul quotidiano «La Stampa» al riguardo della pistola «Beretta», mi permetto di sottoporle la seguente precisazione al fine di una più corretta informazione (naturalmente di quelli interessati a questo particolare argomento): la pistola «Colt cai. 45» in dotazione alle Forze armate Usa che probabilmente verrà sostituita dalla «Beretta», non è un revolver (pistola a tamburo), bensì una pistola semiautomatica (e non automatica in quanto non abilitata al fuoco a raffica)». Carlo Ondoli. Aosta Trino non è solo la centrale Su La Stampa del 12 gennaio, nell'articolo a firma di Luciano Curino, -7Ylno, chilowatt e riso-, si parla de «gli amici della Musica che utilizzano il bell'organo di San Domenico per concerti e l'Olimpio Fcrrarotti che dà vita agli Amis dia poesia e dal dialet». Senza voler per nulla togliere meriti alle suddette associazioni, mi preme tuttavia fare una precisazione. In campo culturale 11 Comune di Trino non ha nulla da Invidiare ad altri Comuni. A partire dal 1978, le pubblicazioni, le mostre e le attività culturali si sono susseguite con un ritmo notevole tenendo conto delle limitate possibilità economiche. Centro di tutta questa attività culturale, la Biblioteca civica. A proposito, perché Luciano Curino non è venuto a visitare l'angolo più bello della città dove appunto sorge la Biblioteca? Ugo Falabrino, Trino Non parlate più di figli illegittimi Negli articoli clic si leggono sui giornali a proposito dell' evoluzione della famiglia, si trova spesso la parola illegittimo per indicare il figlio nato fuori del matrimonio. Non sarebbe tempo di eliminare l'uso di questo aggettivo? Il progresso culturale e spirituale della nostra società dovrebbe ormai aver fatto capire a tutti che tanto il mettere, quanto 11 venire al mondo sono sempre e comunque una cosa legittima. Si sono cambiate tante terminologie assai meno importanti; perché non cambiare questa? Cl Mli Tri