Via a 13 centrali entro P86 (tre nucleari, 10 a carbone)

Via a 13 centrali entro P86 (tre nucleari, 10 a carbone) L'Enel fa il punto sullo sviluppo dei piani energetici Via a 13 centrali entro P86 (tre nucleari, 10 a carbone) Si potranno risparmiare 5500 miliardi nelle spese petrolifere - Il consenso è cresciuto ROMA — Entro 11 1986 saranno in attività I cantieri per costruire ex novo o per convertire a carbone 13 centrali elettriche: tre saranno nucleari e dieci a carbone. Alcuni cantieri sono già stati avviati negli ultimt tre anni: gli altri lo saranno entro il prossimo. Si tratta di impianti che nell'insieme erogheranno circa 18 mila Megawatt e comporteranno Investimenti tea.colati a moneta costante e riferita al 1 gennaio 19S4. di 23.930 miliardi di lire in otto anni I lavori saranno avviati ad una media di 3500 Mw l'anno (tino al 1981 il ritmo era stato di appena 1000 Mw l'anno). Nell'aggiornare la situazione del nuovi Impianti (nucleari, a carbone o da convertire al carbone) al 15 gennaio 1985. l'Enel ha voluto sottolineare un fatto Importante: dei 13 siti in cui sorgeranno i nuovi impianti, ben 9 (il 70 per cento) sono stati ottenuti con il consenso totale (e cioè sia delle Regioni che dei Comuni!, mentre soltanto in 4 siti (il 30 per cento) si e già ottenuto o si otterrà il consenso di una sola delle parti (Regione o Comune). Alla prima categoria appartengono tre impianti che saranno convertiti a carbone: 1 Brindisi Nord (602 Mw). San Filippo del Mela in provincia | di Messina (1208 Mw) e PiomI bino (1206 Mw); sei nuove J centrali a carbone: Brindisi ' Sud (2560 Mw). Sulcis in provincia di Cagliari (228 Mw), Fiume Santo in provincia di Sassari (600 Mw). Piombino «1280 Mw). Vado Ligure (600 Mw) e Licata (1200 Mw); uno e d; tipo nucleare: Trino Vercellese (2000 Mw). Alla seconda appartengono I nuovi impianti a carbone di Tavazzano in provincia di Pavia (400 Mw) e di Gioia Tauro (2560 Mw) e quelli nucleari, ancora da precisare, in Lombardia (la Regione ha indicato Viadana e San Benedetto Po) e nelle Puglie (il Cipe ha già indicato le aree di Carovigno, fra Brindisi e Ostuni. e la fascia costiera fra Taranto e Porto Cesareo). Anche questi due impianti nucleari erogheranno 2000 Mw ciascuno Quando I tredici impianti saranno In funzione 11 risparmio di petrolio sarà di circa 24 milioni di tonnellate l'anno. Il che comporterà un minor esborso valutario, al prezzi attuali dei combustibili, di 5500 miliardi di lire l'anno. Se consideriamo che l'attuale dipendenza dagli idrocarburi è del 49 per cento (41 di petrolio e 8 di metano) e che la fattura energetica incide sulla bilancia dei pagamenti per 30 mila miliardi, il vantaggio appare obbiettivamente considerevole. Sul problema dell'insediamento delle centrali elettriche si sta dunque registrando una significativa maturazione sul rapporto rischio-beneficio sia a livelli di opinione pubblica sia di amministrazioni locali. Gli spettri di Hiroshima e gli incubi di Three Miles Island stanno progressivamente allontanandosi e al loro posto subentra la consapevolezza che ogni passo dell'umanità in direzione del progresso comporta sempre un'area di rischio che la scienza e la consapevolezza possono soltanto ridurre al minimo ma non eliminare del tutto. Le carte vincenti per questo importante traguardo sono state soprattutto due: l'informazione e l'esperienza maturata nelle zone in cui da decenni funzionano già Impianti nucleari. E non a caso la crescita del fronte del consenso si registra proprio per gli impianti nucleari e a carbone, che In passato avevano suscitato le maggiori opposizioni e che il consenso .totale- si è avuto nei siti In cui. come Trino e Piombino, esisteva già una centrale e dove le popolazioni sono in grado di valutare per esperienza diretta l'impatto ambientale ed economico del nuovo impianto. A questo bisogna aggiungere anche una più profonda presa di coscienza sui limiti dell'apporto che le energie alternative possono dare alla maggiore domanda già ipotizzabile per 1 prossimi anni. L'impegno dell'Enel a valutare le conseguenze dell'impatto del nuovi impianti sull'ambiente può essere quantificato da alcuni dati. L'indagine per la nuova centrale elettronucleare di Trino è stata compiuta da un centinaio di esperti a livello universitario e si compone di oltre 10 mila pagine: quella per la centrale elettronucleare in Lombardia, che sarà pronta fra qualche settimana, sarà ancora più voluminosa. Bruno Ghlbaudi

Persone citate: Bruno Ghlbaudi, Sulcis, Three Miles Island