Reagan Day, replica di un'incoronazione

Reagan Day, replica di un'incoronazione Oggi giuramento privato (c'è la Coppa di football), domani una cerimonia hollywoodiana Reagan Day, replica di un'incoronazione DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Oggi, poco prima di mezzogiorno, sulla maestosa scalinata della Casa Bianca, Reagan presterà il giuramento davanti al presidente della Corte Costituzionale Burger. La Bibbia sarà aperta a un passo che dice: «Se il mio popolo, che porta il mio nome...-. Reagan ha scelto personalmente il brano: l'inaugurazione del suo secondo mandato è «The people's lnauguratlon., s'intitola cioè al popolo americano, in un simbolico appello all'unità nazionale. La cerimonia verrà teletrasmessa in diretta in tutti gli Stati Uniti. Ma sarà privata: quella pubblica, la sua esatta replica, si svolgerà domani al Campidoglio. Oggi, infatti, si disputa anche la finale della Coppa di football americano, l'avvenimento sportivo più atteso dell'anno. Reagan sapeva di non potere reggere la concorrenza, e, del resto, vuole vedere anche lui la partita in tv. Trionfo hollywoodiano. I festeggiamenti, comunque, sono in corso già da giovedì. Li ha aperti l'ambasciatore d'Italia a Washington, Petrlgnanl, con il ricevimento «agli amici californiani-, 1 protoreaganautl. C'erano il consigliere della Casa Bianca Meese. il ministro dell'Interno Clark, quello della Giustizia French-Smlth, reduce dall'incontro con Scalfaro a Roma, e divi famosi come Frank Slnatra, Dean Martin, James Stewart, tutti ex colleghi del Presidente. Si è trattato di una specie di antipasto del trionfi hollywoodiani in programma nel weekend. Il clou è stato ieri sera (stamane in Italia): davanti a 12 mila invitati si sono esibiti — sotto la regia di Slnatra, proclamato gran cerimoniere da Reagan — Charlton Heston e Donna Summer, Mickail Barishnlkov e Elizabeth Taylor, il soprano Jcssle Norman, quegli attempati ragazzi che sono i Beach Boys, gli stessi Martin e Stewart, e una serie infinita di comici. Il business. Oli organizzatori garantiscono che 1 giorni dell'inaugurazione passeranno alla storia come il più grande spettacolo del mondo. Guardiamo le cifre. Il costo rimarrà al di sotto del 15 milioni e mezzo di dollari del 1680 (30 miliardi di lire): sarà di «soli» 12 milioni, ma porterà un profitto di 28 milioni di dollari, visto che si prevedono incassi per 40. Lungo 11 percorso del corteo, si assieperanno 300 mila persone, di cui 140 mila invitati con tanto di posti a sedere. Sfileranno tra l'altro 43 bande musicali e 35 unità di cavalleria. Verranno inoltre messi in vendita 3 milioni di •Jclly beans-, le pasticche colorate di cui il Presidente è ghiottissimo. Missili anti-terroristi. Le misure di sicurezza sono certamente le più rigide delle 50 «Inaugurazioni, tenute nella storia degli Usa. Tra poliziotti, soldati e agenti segreti, oltre diecimila uomini difenderanno Reagan da possibili attentati. Gli ospiti verranno perquisiti, il percorso subirà ogni tanto deviazioni per la presenza di barriere anticarro (si temono camion-kamikaze carichi di esplosivi). Secondo il Los Angeles Times, per la prima volta alcune guardie saranno dotate di missili portatili Stinger contro un eventuale attacco aereo terroristico. Nel '76, Carter passò a piedi tra la folla. Reagan viaggerà in una limousine blindata e indosserà il giubbotto antiproiettile. Uno del ministri — forse Regan, che sta per abbandonare 11 dicastero del Tesoro — sarà assente: nel caso capitasse qualcosa agli altri e al Presidente, prenderebbe subito In mano le redini dello Stato. Le polemiche. L'America non sarebbe l'America senza una controinaugurazlone. Le ha dato il via l'ex candidato negro alla presidenza Jesse Jackson, ieri sera, con una marcia per 1 poveri. Domani terranno una dimostrazione i pacifisti, e «ricevimenti alternativi», ossia dell'opposizione, avranno luogo un po' ovunque a Washington. «£' inttecenfe die qualcuno paghi ZOO dollari per una medaglia ricordo e 1000 (due milioni di lire) per una cena, quando c'è gente che muore di farne- ha tuonato Jackson. La risposta del reaganauti: un festival della gioventù — che, secondo i sondaggi d'opinione, è sempre più materialista — per creare una nuova generazione di repubblicani. Il 60 per cento degli americani al di sotto dei 30 anni ha infatti votato per 11 Presidente, che non vuole farseli scappare. Ennio C aretto

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