Rimproveri alla Regione

Rimproveri alla Regione Il Difensore civico presenta il rendiconto annuale Rimproveri alla Regione Due anni per l'autorizza/ione ad aprire un gabinetto di cure fisiche, delibere della giunta e decreti del presidente che sono inutili duplicati - Clamoroso contrasto tra un Comune e il Comitato regionale di controllo - L'Ufficio sbriga pratiche anche fuori della sua competenza «Inutile duplicazione di ■provvedimenti», atti •sostanzialmente ripetitivi tra la giunta regionale e il suo presidente-. Con il linguaggio giuridico e preciso che gli è consueto, il Difensore civico, dott. Vittorio De Martino, nella relazione del suo terzo anno di attività rileva questo non senso (vale a dire la giunta regionale approva una delibera e il presidente emana il decreto) come causa di un «rilevante onere finanziario che non risulta giustificato, in modo assoluto, né da una formale e necessaria applicazione della normativa, né da presunti migliori risultati-. Anzi, i risultati sono negativi, perché «finisce col concretare un defatigante ritardo degli effetti dei provvedimenti nei confronti degli utenti ... Non solo; ma poiché delibera e decreto hanno in genere date successive, chi ricorre contro la delibera, se lascia scadere i termini ha sempre la scappatoia di ricorrere contro il decreto. E' una questione giuridica difficile da esemplificare. Il Difensore, che non ha soltanto il compito di difendere 11 cittadino di fronte ai soprusi della pubblica amministrazione, ma anche quello di suggerire 1 modi per migliorare la pubblica amministrazione stessa, non rifiuta questa scomoda incombenza. Un altro esempio: la lentezza burocratica. E dire che leprslaaBuhtapMtlsdlposRrcddsRispmgCtatipdtbdvd le Regioni sono nate anche per «esplicare con maggiore rapidità le funzioni amministrative-. Il Difensore segnala 11 caso di un cittadino che' avendo chiesto l'8 febbraio B2 l'autorizzazione ad aprire un gabinetto di cure fisiche, ha ottenuto 11 consenso soltanto a fine gennaio '84. Due anni sono decisamente troppi. Commenta 11 dott. De Martino: «Non vi sono stati tempi morti per responsabilità di funzionari addetti ai servizi-; ma perché «prima del provvedimento autorizzalo hanno dovuto esprimere parere favorevole ben cinque organi o consessi-. La legge statale che in assenza delle Regioni disciplinava la materia «prevedeva soltanto la competenza amministrativa del prefetto e quella tecnica del Consiglio provinciale di sanità-. Una tirata d'orecchi alla Regione, ma anche allo Stato in questo caso, che non ha saputo realizzare «uno dei principali scopi del decentramento-. Un altro esempio rlgarda un Comune al quale il Comitato regionale di controllo della sua provincia ha annullato una delibera relativa alla destinazione di un immobile di cui era venuto in proprietà. Il Comune decide di ricorrere al Tar, fa la relativa delibera e il Coreco gliela boccia. Un atto «assurdo-, lo definisce il Difensore, che viola anche alcuni articoli della Costituzione (113 e 130) e che può «essere risolto con un intervento diretto del presidente della giunta regionale nell'ambito della provria corretta competenza »■ Al Difensore civico sono stati sottoposti, l'anno scorso. 416 casi, ma soltanto 45 rientravano nella sua competenza, vale a dire contrasti tra cittadini (o enti) e la Regione o suoi uffici. Tuttavia anche tutti gli altri sono stati esaminati con cura e indirizzati per la giusta via, molto sovente risolti, specie quelli relativi alle pensioni. Tanto che il dott. De Martino sente «il dovere- di ringraziare il direttore della sede Inps e I suoi collaboratori «che mi hanno sempre dato la più ampia disponibilità favorendo in tal modo i cittadini-.

Persone citate: De Martino, Vittorio De Martino