Accordo tra i «cinque grandi» per interventi limitati sui cambi

Accordo tra i «cinque grandi» per interventi limitati sui cambi Al vertice economico di Washington gli Usa fanno qualche concessione Accordo tra i «cinque grandi» per interventi limitati sui cambi Scatteranno quando risulteranno reciprocamente utili -1 partners s'impegnano ad allinearsi alla reaganomic DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Il comunicato (lo hanno fatto, dopotutto) è 11 consueto compromesso tra gli Stati Uniti da una parte, e le altre quattro grandi dell'economia dall'altra. Ma questa volta la concessione maggiore (si fa per dire) è stata quella americana. Come alla conferenza del sette Paesi più industrializzati di Williamsburg nell'83, che sta diventando la bibbia della finanza pubblica internazionale, 11 comunicato afferma infatti che .interventi coordinati» verranno compiuti per stabilizzare 1 mercati del cambi. Ma mentre nell'83 gli interventi venivano giudicati necessari solo min condizioni di disordine», adesso scatteranno non appena «recipro- camente utili». Semantica? Non proprio. Ascoltiamo 11 «despota- del gruppo dei cinque, il ministro del Tesoro americano Regan. Nell'83, Regan spiegò che cosa significasse .condizioni di disordine»: in una sola giornata, il dollaro doveva salire di una media dell'1,5 - 2 per cento rispetto al paniere delle altre monete forti perché le sette potenze industriali si muovessero. Il concetto di utilità è diverso: se anche una sola moneta, poniamo la sterlina, cala al punto da causare ripercussioni politiche, se si registrano movimenti speculatori, se l'apprezzamento del dollaro è tale da scuotere la bilancia commerciale o 1 conti correnti, allora In questo e altri casi le banche centrali del cinque agiscono all'unisono. L'accordo ha del limiti rigidi, e non è senza contropartita. Regan ha fatto capire chiaramente che gli interventi coordinati sul mercati del cambi non saranno né frequenti né regolari: non è un sistema che verrà Istituzionalizzato. Inoltre, ha ottenuto che nel comunicato fosse inserita una precisazione importante: le cinque grandi «si impegnano alia cortuergenea delle loro politiche economiche di crescita sema inflazione...tramite la rimozlo- ne delle rigidità strutturali». In altre parole, Giappone, Germania, Francia e Inghilterra (e Canada e Italia, 1 due esclusi) si allineano sulla reaganomlcs. Questo discorso. Impostato proprio a Williamsburg nell'83, proseguirà ad aprile alla riunione del comitato interinale del Fondo Moneta- r'0. L'ostacolo maggiore è rappresentato dal Giappone, che esita ad aprite I propri mercati e a trasformare lo yen in uno strumento di riserva. Ma anche l'Europa recalcitra, a causa dell'alto prezzo sociale richiesto dalla ricetta reaganlana. Il prossimo passo dovrebbe essere l'assenso a qualche forma di controllo delle gestioni macroeconomlche da parte del Fondo Monetarlo, come già avviene per il Terzo Mondo più gravemente indebitato. Che cosa si nasconde dietro la modesta rettifica di rotta americana? Sostanzialmente, la consapevolezza clic al livelli attuali il dollaro Incomincia a danneggiare la reaganomic. Esso blocca le esportazioni, provocando grossi disavanzi non solo nella bilancia commerciale ma anche nel conti correnti. Un suo graduale deprezzamento è nell'interesse degli Stati Uniti: Regan si è Impegnato a realizzarlo tramite una drastica riduzione dell'enorme deficit del bilancio dello Stato, che porterebbe a un calo immediato del tassi d'interesse. Ha ribadito l'impegno lo stesso presidente, in un'Intervista al quotidiano «Usa Today». Ieri, gli effetti del compromesso delle cinque grandi dell'economia sono stati marginalmente benefici. Il dollaro è secso da 1956 a 1949 lire, e là sterlina ha dato segni di ripresa dopo settimane di malattia. Sono salite anche' le quotazioni del marco tedesco. „ . _ .. Ennio Caretto TUTTI I DEBITI DEL MONDO (la mappa dei paesi più indebitati)

Persone citate: Ennio Caretto, Regan