Perché Agca scrisse all'ambasciata Usa?

Perché Agca scrisse all'ambasciata Usa? La lettera coinvolge gli americani Perché Agca scrisse all'ambasciata Usa? ROMA — Un altro «giallo» nella vicenda di Ali Agca: nel 19B3, mentre era in Isolamento nel carcere romano di Rebibbia, l'attentatore del Papa scrisse una lettera all'addetto militare dell'ambasciata Usa a Roma. La lettera (che è da tempo tra gli atti processuali) era uscita clandestinamente dal carcere? E che significato ha la scelta del destinatario e soprattutto 11 contenuto dello scritto? Sul primo interrogativo c'è una risposta indiretta negli ambienti del carcere: la lettera, in cui 11 terrorista ringraziava per indefiniti aiuti e dava consigli all'apparenza privi di senso, sarebbe stata regolarmente «vistata» dal giudice Ilario Martella e, quindi, regolarmente imbucata dal personale del carcere. Da quando, nell'estate del 1982, fu trasferito a Rebibbla, Alt Agca è sempre stato sottoposto a sorveglianza strettissima: 'Nulla sarebbe potuto uscire- di nascosto dalla sua cella», dicono a Rebibbia. E nell'istituto infatti ci sarebbe la copia della lettera all'addetto Usa, con 11 «visto» del giudice Martella. Quanto al contenuto della lettera, che lo stesso Martella nel rinvio a giudizio ha definito 'mistificante-, c'è stata ieri una dichiarazione del portavoce dell'ambasciata Usa a Roma: - Possiamo ) smentire categoricamente che una qualsiasi autorità degli Stati Uniti abbia avuto, o abbia in questo momento, relazioni di qualsiasi genere con il signor AH Agca-. Nella lettera Agca fa Intendere di aver cominciato le sue «rivelazioni» al magistrato su ordine del funzionarlo americano e detta alcuni «suggerimenti» ai servizi segreti americani per coinvolgere l'allora capo del Cremlino, Andropov, nel progetti di attentato al Papa e a Lech Walesa e per mettere i sovietici in difficoltà in vari altri modi. In particolare Agca suggerisce di utilizzare le informazioni In possesso di Vladimir Kuzlntski, un agente sovietico transfuga in Oran Bretagna. (Ansa-Agi)

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