Juve, 269 gol per l'Europa

Juve, 269 gol per l'Europa La vittoria di mercoledì arrivata dopo 27 anni di sfide internazionali Juve, 269 gol per l'Europa Al .grande slam, europeo manca l'ultimo tassello, il più importante ed ambito. Vinta la Coppa Uefa nel 77, la Coppa Coppe l'anno scorso, adesso la Supercoppa, la bacheca dei trofei bianconeri aspetta la Coppa dei Campioni. Boniperti, ora presidente felice ma già in ansia pensando al tassello mancante, era fra gli undici che subirono clamorosamente sette gol al Prater di Vienna, nell'esordio internazionale della Juventus lui campo del Wacker. Una partenza disastrosa per un cammino sofferto, ma che ora sta offrendo soddisfazioni in serie. Da ventisette anni la Juve è sulla breccia europea. Le cifre sono eloquenti: 163 partite (se si aggiunge quella .intercontinentale, persa a Roma nel 73 contro l'Independiente di Avellaneda, popoloso sobborgo di Buenos Aires), 90 vittorie, 269 reti segnate. Finali amare con i magiari del Fcrencvaros (Coppa Fiere 'C5), contro il Leeds (Coppa Fiere, ora Uefa, 1971, doppiamente amara perché arrivata dal gol in trasferta degli inglesi dopo due pareggi, 2-2 ed 1-1), ed in Coppa Campioni contro l'Ajax (Belgrado 73) sino alla - tragedia, di Atene '83. Era già la Juve di Platini, incredibilmente bloccato dati emozione, era ancora quella di Bcttega andato in apertura vicinissimo al gol con un colpo di testa che, se più fortunato, avrebbe cambiato volto al match. Arrivava poi il subdolo tiracelo di Magath a beffare Zoff, ad aprire le recriminazioni e te polemiche. Dall'umiliazione contro il Wacker (1958) al trionfo nella Supercoppa una lunga serie di duelli - Adesso l'attacco al trofeo che manca, prima tappa a Praga In mezzo, la magnifica vittoria (perette difficile, sudatissima) in Coppa Uefa 77 contro l'Atletico di Bilbao, quindi — è storia di ieri — l'affermazione dell'anno scorso sull'orgoglioso Porto a Basilea, e infine la Supercoppa ai danni del Liverpool. Successo importante , questo, perché la gara era ricca di rischi psicologici, prima che di gioco. Aver voluto a tutti i costi andare in campo malgrado il maltempo, sapeva di sfida contro tutti. Una sconfitta avrebbe aggiunto le beffe al danno sportivo. Il due a zero, le due reti di Boniek (e le altre fallite, per errori e per merito di Grobbelaar) hanno chiuso l'argomento senza consentire discussioni, e proiettato la squadra verso un futuro vicino. Trapattoni non toglie dal suo mirino il campionato, ma il traguardo dell'anno resta la Coppa dei Campioni. Lo era già in avvio di stagione, figurarsi adesso che il Liverpool fa meno paura. Nessuno alla Juve, e giustamente, si-fa però illusioni. E' la base di partenza per arrivare alla finale del 29 maggio a Bruxelles. Prima tappa, il doppio confronto con lo Sparta Praga, 6 marzo al Comunale, 20 marzo nella capitale cecoslovacca. Saranno i quarti di finale, il terzultimo ostacolo sulla strada della Coppa tanto attesa. L'avversario non fa paura, ma sarà affrontato con la giusta ed indispensabile concentrazione. Intanto, il Liverpool sarà il favorito contro l'Austria Vienna, mentre i francesi del Girondins di Bordeaux si scontreranno con i sovietici del Dniepr, ed ancora confronto Gòteborg-Panalhinaikos. L'ultimo pare il match più aperto, con Juve, Liverpool e Bordeaux già prenotati per le semifinali. Ma questa sarà altra storia. Trapattoni non vuole neppure pensarci. «La mia è sempre,— dice — la politica dei piccoli passi. La Juventus-formica è arrivata a vincere la Coppa delle Coppe c lo scudetto, l'anno scorso. Non voglio cicale, per questo quasi è meglio scordare la Supercoppa». Bruno Perucca

Persone citate: Boniek, Boniperti, Bruno Perucca, Grobbelaar, Magath, Trapattoni, Wacker, Zoff