Con Ornifle, poeta cinico e farsesco Anouilh arriva perla prima volta in tv di Ugo Buzzolan

Con Ornifle, poeta cinico e farsesco Anouilh arriva perla prima volta in tv Con Ornifle, poeta cinico e farsesco Anouilh arriva perla prima volta in tv Agli appassionati di prosa va segnalato stasera Monsleur Ornifle di Anouilh, terzo titolo del cartellone di Raitre. Dopo la ripresa .elaborata» da palcoscenico con la regia televisiva dello stesso regista dell'edizione di teatro (La mandragola e Mlssiroli), dopo la traduzione cinematografica di un dramma che mantiene in pieno la sua dimensione teatrale (Il gabbiano e Bellocchio), ecco una terza soluzione, la registrazione «a caldo» durante una delle recite, ma con una regia diversa da quella teatrale: l'allestimento in palcoscenico è di Luigi Squarzlna, trasferito poi sul video da Nicola De Rinaldo. Devo dire che questa è la soluzione che mi place meno: dà ovviamente più garanzie una ripresa studiata e calibrata dallo stesso regista che ha realizzato lo spettacolo e che può modificarlo di quel tanto che sia necessario perché funzioni al meglio sul teleschermo. Comunque la trasmissione di stasera si raccomanda per il testo di un autore come Anouilh che nella nostra tv è comparso pochissimo o non è comparso affatto: sino a tutto il '75 le statistiche ne escludono la presenza; dopo, non ricordo sue commedie; per cui viene il sospetto che questo sia 11 debutto In Rai di uno dei più noti e acclamati autori drammatici francesi del dopoguerra. Jean Anouilh ha avuto in Italia — come del resto in Francia — il suo periodo di maggiore fortuna dal '45 al termine degli Anni 50. Alcuni titoli risvegliano ricordi ormai lontani: Antigone, Euridice, Il ballo del ladri. Invito al castello. Colombe. Il valzer del toreador, Bcckett e il suo re sino ad arrivare alla pro¬ duzione di retroguardia sul finire degli Anni 60 dove ormal stile e invenzioni sono diventati stanchi moduli Ornifle, pur non essendo tra 1 copioni più rilevanti, appartiene ancora — ultimo gruppetto, slamo nel '55 — al momento felice: è il ritratto a tutto tondo di un poeta che, impegnato in gioventù, è diventato per cinismo e per soldi paroliere di moda e sforna con disinvoltura versi da mettere in musica — dedicati al bambinelli del parroco o alle cocottes del café chan- tant — mentre si destreggia, vezzeggiato e sovrano, fra una segretaria pressante, una distinta moglie disillusa, un figlio che non sapeva di avere e una coorte di amanti: uomo geniale, fatuo, trombone, Ipocrita, arido, e tragico dietro la maschera farsesca. Nella commedia (molto lunga, qui ridotta nella traduzione dì Tullio Kezlch) ci sono un po' tutti i difetti e i pregi di Anouilh: compiacimento per il gioco delle battute, ostentata frivolezza di dialogo, insistenza all'esaurimento su un unico tema generico, 11 contrasto fra lo slancio degli ideali e la volgarità della vita; e insieme la straordinaria scaltrezza scenica, l'ironia graffiante, la sottile melanconia su uno sfondo che sembra recuperare lampi del meccanismo del vaudeville e della scintillante eleganza di Giraudoux. Ornifle, amaro buffone, è un vero mattatore: l'ha portato autorevolmente al successo Gassman nel '57, e il ruolo è stato ora ripreso da Alberto Lionello che vedremo stasera scatenarsi in questo personaggio grottesco e beffardo costretto a «recitare» per non essere travolto dallo squallore della realtà. Ugo Buzzolan t1gvr

Persone citate: Alberto Lionello, Bellocchio, Gassman, Giraudoux, Jean Anouilh, Luigi Squarzlna, Nicola De Rinaldo, Tullio Kezlch

Luoghi citati: Francia, Italia