Milano, esplodono contrasti nell'Ordine degli avvocati

Milano, esplodono contrasti nell'Ordine degli avvocati Dopo il duro attacco rivolto alla magistratura da un consigliere Milano, esplodono contrasti nell'Ordine degli avvocati MILANO — Riunione calda Ieri al consiglio dell'Ordine degli avvocati. Sul tappeto la polemica nata dopo che all'inaugurazione dell'anno giudiziario 11 rappresentante del legali, Giuseppe Cusumano, consigliere più giovane, aveva pronunciato un duro attacco alla magistratura non condiviso da numerosi suoi colleglli e dallo stesso presidente del consiglio dell'Ordine, Alberto Dall'Ora. Quest'ultimo, messo In minoranza nella riunione preparatoria dell'intervento, aveva rinunciato a prendere la parola durante la cerimonia senza però portare all'esterno della categoria 1 motivi di dissenso. Cusumano aveva accusato molti giudici di 'arroganza' e di «assenteismo», sostenendo anche che parecchi mail che affliggono la giustizia italiana non dipendono dall'insufficienza degli organici, ma dalla poca voglia di lavorare. Subito si è scatenata la tempesta con la reazione in prima persona del Procuratore generale che Invitava il legale a presentare regolare denuncia penale e a non trincerarsi dietro la genericità. Che non tutti gli avvocati fossero d'accordo con Cusumano lo si era capito subito dal fischi che, mischiati agii applausi, erano echeggiati al termine del 6uo discorso. Poi la dissociazione si è fatta formale con un documento che non condivideva «né la ragion d'essere, né il tono, né il contenuto dell'intervento' e sottolineava come l'unico a poter intervenire pubblicamente a nome di tutta la categoria potesse essere solo il presidente Dall'Ora. Il docuemnto sottolineava infine come 11 tono del discorso di Cusumano segnalava piuttosto «una scelta strumentate tale da provocare clamorose reazioni assolutamente contrastanti anche con gli interessi della categoria professionale». Alla condan¬ na dell'intervento si era associato anche 11 sindacato degli avvocati. In seguito a queste prese di posizioni Giuseppe Cusumano ha deciso di presentarsi al consiglio di ieri dimissionarlo con l'intento di provocare un confronto aperto tra i suoi sostenitori e quelli del presidente. Ma quali sono 1 motivi di fondo di questo dissidio tra toghe? Da ormai un anno, pare, 1 favorevoli e i contrari alla gestione del presidente si stanno confrontando anche con acredine. Nessuno mette In discussione le doti professionali e morali di Dall'Ora, piuttosto la sua gestione dell'Ordine che alcuni vorrebbero diverso, più vivo e battagliero, anche a costo di sostituirsi al sindacalo. Secondo altri l'organismo deve rimanere entro 1 suoi compiti Istituzionali e l'attuale gestione È considerata in questo senso corretta. Determinante per la spaccatura sarebbe stata la pressione, esercitata dal dissenzienti, perchè fosse condotta una dura battaglia contro la legge Visentin!, cosa che la presidenza non ha ritenuto di fare, appoggiando anzi una presa di posizione del sindacato contrarlo allo sciopero. Difficile dare le caratteristiche degli schieramenti, che non appaiono del tutto omogenei e comunque difficilmente classificabili. Grosso modo a favore di Dall'Ora starebbero gli avvocati di maggiore peso professionale e di più lunga esperienza. Contro 1 civilisti che da lui, penalista, non si sentirebbero appieno rappresentati. Alcuni lamenterebbero, della sua gestione, anche una eccessiva severità nel procedimenti disciplinari contro i colleglli che altro non sarebbe se non una scarsa tutela della categoria. m. f.

Persone citate: Alberto Dall'ora, Cusumano, Dall', Giuseppe Cusumano, Visentin

Luoghi citati: Milano