Andreotti a Bonn sollecita consenso alla linea Italiana per la Comunità

Andreotti a Bonn sollecita consenso alla linea Italiana per la Comunità Dopo il discorso a Strasburgo colazione di lavoro col collega Genscher Andreotti a Bonn sollecita consenso alla linea Italiana per la Comunità Il nodo rimane la posizione tedesca sul bilancio Cee '85, contraria a quella dei nove partners - 1 due ministri degli Esteri non sembra abbiano raggiunto un accordo: «Ci rivedremo a fine mese a Bruxelles» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — E' stata proprio una visita di lavoro. Olunto da Strasburgo nella tarda mattinata, il ministro degli Esteri Giulio Andreotti si è incontrato con 11 collega tedesco Hans-Dietrich Genscher, di cui è stato poi ospite a pranzo. Nel primo pomeriggio, partenza per Roma. Un rapido appuntamento diplomatico, quindi: ma non per questo privo di importanza. Da gennaio a fine giugno, l'Italia ha la presidenza della Comunità europea e il nostro governo sembra deciso a pilotare 1 Dieci verso la soluzione del problemi più incalzanti. Occorre, cosi, un ampio consenso: e ieri, a Bonn, Andreotti ha affrontato alcuni di questi temi con Genscher. E' soltanto l'inizio di un giro, un turbine anzi, di consultazioni che accelererà i ritmi, già intensissimi, del jet-set diplomatico (oggi sarà a Bonn Margaret Thatcher, il 5 febbraio, 11 premier francese Fablus). Il panoramico discorso di Andreotti a Strasburgo, oggetto ovunque di elogi politici e giornalistici, ha indicato 1 propositi dell'Italia e I doveri della Comunità: e ha aperto un dialogo che culminerà nel vertice di fine giugno, a Milano. A Genscher, come già al Parlamento europeo, Andreotti ha detto che l'Italia sosterrà una ••politica dei piccoli passi-, molto più produttiva -dì iniziative roboanti' con scarso effetto sulla realtà. Non mancherà, però, un grande passo, l'Unione europea. Le incertezze sono molte, ma. In un fulmineo incontro con i giornalisti prima di partire per l'aeroporto, 11 nostro ministro degli Esteri ha ripetuto che •occorre arrivare a concordare entro giugno la data per la convocazione di una conferenza intergoverna¬ tiva per negoziare il trattato sull'Unione europea*. In altre parole, il vertice milanese dovrebbe dare la benedizione e il via a quest'altro vertice, il cui solo compito sarebbe quello di dar forma al progetto di Trattato, per un'Europa politicamente più compatta. E' una strada che non si presenta facile; l'Inghilterra, in particolare, ha dubbi profondi. Andreotti ha pertanto avvertito: .Dovremo consultarci a lungo. Bisogna massimizzare {Intesa, entro giugno.. Ma, prima ancora di giugno, occorre trovare una soluzione al problema del bilancio comunitario per l'8S, bilancio bocciato dall'Euro¬ parlamento. A questo complesso tema Andreotti e Genscher hanno dedicato buona parte del loro tempo: anche perché il governo di Bonn non condivide, per ora almeno, le Idee degli altri nove Stati Cee. Il disegno, esposto a Strasburgo da Andreotti, prevede 11 superamento delle difficoltà finanziarle e costituzionali mediante 'l'applicazione anticipata, di un paio di mesi, della decisione per un aumento delle entrate dall'Ivan. Ma la Germania dice •no»: non è disposta ad accrescere 1 propri contributi senza aver prima la certezza che Spagna e Portogallo entreranno nella Comunità eu¬ ropea il primo gennaio 1986. • Vi sono nuove idee tedesche?'. Andreotti Ieri, non ha voluto rispondere. Si è limitato a dire: 'Siamo tutti d'accordo sulla necessiti di risolvere al piti presto il problema del bilancio: Ha però insistito sull'obbligo di accelerare • al massimo' 11 negoziato con Madrid e Lisbona, per cui la strategia italiana sembra far assegnamento su un quaslaccordo prima del vertice comunitario di marzo a Bruxelles. Questo quasl-accordo con la Spagna e 11 Portogallo dovrebbe rendere possibile un'azione collettiva per indurre la Germania ad accettare un aumento delle risorse finanziarie della Comunità. Comunque, Andreotti e Genscher si rivedranno a Bruxelles alla fine del mese. L'Incandescente polemica settembrina, quando Andreotti snudò la spada in difesa di «due Germanie», non ha adombrato i cordialissimi colloqui. La diplomazia ha la memoria breve: e, comunque, Roma e Bonn avevano già fatto la pace. Genscher e Andreotti hanno valutato pure, con soddisfazione, l'esito dell'incontro Shultz-Gromyko e hanno esaminato 1 rapporti Est-Ovest in generale. Nonché i molti sviluppi, positivi e negativi, in Medio Oliente. Mario Cirlello