Fantacronache di Stefano Reggiani di Stefano Reggiani

Fantacronache di Stefano Reggiani Fantacronache di Stefano Reggiani Venerdì 11, quarantanni di notizie. — L'Ansa compie quarantanni, se si guarda indietro ha da essere orgogliosa, ha fornito milioni di notizie ai giornali che l'hanno fondata c ai giornali che in seguito si sono abbonati. Ma se si guarda in giro? Quanti si battono sotto la sua gloriosa bandiera, i fatti e non le opinioni? Almeno, la nostra agenzia nazionale di stampa ha dei fiancheggiatori o marcia sola? Se aguzzate l'orecchio, in certe notti romane, nei pressi della Fontana di Trevi, sentite ■ lo scalpiccio leggero di una persona che cammina solitaria, è l'Ansa. Però l'altra sera il direttore dell'agenzia, Lepri, ha ricevuto una visita di cortesia, un uomo intabarrato fino agli occhi, che non ha voluto svelarsi, ma solo confidarsi: «Ilo un'informazione da darle, non ci sono più notizie? esistono solo opinioni, per questo lei vede come si fatica a capirsi in Italia. Ci sono le grandi opinioni di chi non vuole comparire, ma solo ferire, e si chiamano "scoop"; ci sono le opinioni di chi vuole apparire più degli altri e si chiamano falli politici. C'è solo un vantaggio rispetto a una volta: le notizie erano noiose, i commenti sono divertenti. Ma quando avremo finito di ridere?». Lepri ha scosso il capo: «Noi continueremo a cercare le notizie. Chissà che non le troviamo». (Ben detto; forza Ansa). Sabato 12, la Beretta è poco. — Ci si congratula come di una vittoria nazionale per il fatto che l'esercito americano si rifornirà di pistole dall'industria bresciana Beretta abbandonando le vecchie Colt. Ma la Beretta non ha un difetto, è un'ottima arma da guerra. Ci sarebbe da congratularsi se gli Stati Uniti avessero deciso di adottare le bombe atomiche italiane e i missili italiani, quelli che non abbiamo ancora imparato a fare. Domenica 13, subalteman- ra. — La polemica sui servizi segreti italiani, se siano solo i solerti galoppini della Ci a, ha acquistato toni acidi da quando si è usata la parola subalternità. Spadolini, che c il più colto tra i ministri, aveva usato la parola giusta, sulbalternanza. Vuol dire che i servizi europei, nei confronti degli americani, si danno il cambio: oggi sta sotto l'Italia, domani la Spagna, dopodomani il Portogallo. I unedì 14, gli untori del gelo. — C'è qualcosa di troppo ben calcolato nel confronto del gelo tra Nord e Sud, una malizia intenzionale: prima le ironie rivelatrici su Roma vinta da dicci centimetri di neve, poi la «morsa del gelo» che si vendica soprattutto su Milano, mandandola in crisi. Ad ognuno secondo le sue incapacità, poco al Centro, molto al Nord, purché le città si arrendano. Devono esserci in giro gli untori del gelo, che passano rasente ai muri e intirizziscono le cantonate, però non c'è più Manzoni per trarne una morale: «Quel ramo ghiacciato del lago di Como...». Martedì 15, nuovi film d'amore. — La locandina è suggestiva sui giornali, annuncia per la sera su Canale 5, Italia I e Rete 4, unite per l'occasione, un grande film d'amore. Si vedono due fotogrammi ingranditi, il volto di una bella ragazza felice, e c'è anche la scric delle videocassette con i titoli. No, un momento, non sono videocassette e non si tratta di un lungo film, ma di un breve spot pubblicitario degli anticoncezionali maschili. Ci fa piacere che i problemi della paternità responsabile, dopo tanta «pruderie», coinvolgano la pubblicità, ma, vista la crisi del cinema, non ' sarebbe meglio chiamare le cose col loro nome? Mercoledì 16, il re e Novelli. — Il re ha mandato una letterina a Novelli sul punto di lasciare dopo dieci anni il mandato di sindaco di Torino: «Caro Novelli, si consoli, si è sempre più apprezzali quando si manca che quando si fa. Un sindaco presente sollecita le polemiche, uno assente solo la nostalgia. Come faranno a non darle più la colpa? Lei sembrava così gentilmente incline a prendersi anche le responsabilità degli altri. PS: è libero per una partila di scopone stasera? Ci saranno Cavour e il generale Lamarmora, suoi vecchi estimatori». Giovedì 17, paese loro. — E' possibile che una regione abbia un'aria particolare, favorevole all'immaginazione e ai simboli? Sì, se questa regione è l'Emilia-Romagna. Nel bel libro che Ennio Cavalli ha dedicato ai grandi corregionali, da Fcllini a Ferrari, da Antonioni ai Bertolucci (Dei paesi tuoi, Maggioli editore), c'è perfino un'impressione di opulenza, di eccesso. Ma come? Tutti qui? Zavattini spiega, dalla parte della sua Bassa: «Alla sera nelle strade si sente odore di viole e di formaggio. Un'emozione non la danno le persone. La dà il luogo». L'Ansa marcia sola