La mano della mafia sui denari Cee? di Renato Proni

La mano della mafia sui denari Cee? L'accusa al Parlamento europeo, la Commissione di Bruxelles s'impegna per una inchiesta La mano della mafia sui denari Cee? A dar fuoco alle polveri è stato un eurodeputato siciliano del pei • Poi una valanga di fuoco da due parlamentari britannici DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — La Commissione europea collaborerà con le autorità italiane ln una Inchiesta sulle frodi sugli aiuti comunitari per vino, ortofrutticoli, olio d'oliva, e sul fondi regionali che sarebbero perpetrate dalla mafia in Sicilia. Lo ha promesso, mercoledì sera, al Parlamento europeo 11 commissario della Cee Stanley Clinton Davis dopo un dibattito sulle presunte speculazioni mafiose ln agricoltura, nel quale verità, pregiudizi, motivazioni politiche e sentimenti antieuropeistl si sono mescolati in eguale misura. Ieri, sulla stampa europea. In particolar modo sui giornali inglesi e tedeschi, 11 discorso programmatico del ministro degli Esteri Giulio Andreottl al Parlamento di Strasburgo sui sei mesi della presidenza italiana della Cee ha avuto minor risalto che le accuse alle autorità Italiane di tollerare le truffe del mafiosi ai danni del bilancio agricolo della Comunità. Quale che sia la reale portata delle frodi compiute dalla mafia, l'Italia esce politicamente indebolita da questo episodio e i suoi ministri saranno meno credibili quando solleciteranno gli aiuti all'olio e al vino a Bruxelles. A pronunciare le prime accuse contro la mafia, è stato 11 deputato comunista Pancrazio De Pasquale, che ieri 11 Times di Londra ha definito •uomo di grande coraggio», visto che otto del suol conoscenti sono stati assassinati nelle vicinanze del suo domicilio ln Sicilia. Secondo l'eurodeputato del pel, ln Italia sono attualmente ln corso cinque processi o inchieste su frodi nel settore agricolo, di cui uno riguarda una truffa per sei miliardi di lire sul vino zuccherato per lucrare gli aiuti Cee. Altre volte, 1 premi comunitari all'olio di oliva sono stati pagati su uliveti Inesistenti e su produzioni maggiorate con la prova di false bollette per l'elettricità consumata dal torchi. De Pasquale ha detto che -é evidente die c'è la mano della mafia» ln una certa disponibilità delle autorità siciliane a tollerare le frodi al danni della Cee. Senza addurre prove concrete, due eurodeputati con- seamcmtemlionstfMvcg servatori che hanno svolto attività per conto della Comunità ln Sicilia hanno rincarato le denunce contro la mafia. L'inglese Robert Battersby ha dichiarato che almeno 60 dei 600 miliardi di lire di aiuti alla produzione di olio d'oliva in Italia finiscono nelle tasche del mafiosi. Forse per eccesso polemico Battersby ha aggiunto che un funzionarlo della Cee, certo Michael Murphy, è stato investito da una «Vespa» ln Sicilia, ove si trovava per indagare sulle frodi sull'olio di oliva, come a far credere che dietro l'incidente c'era la lunga mano della mafia. L'indagine fu comunque abbandonata. Altrettanto sorprendenti sono state le rivelazioni del deputato conservatore scozzese James Provan, che si è detto certo che almeno tre deputati del vecchio Parla¬ mento di Strasburgo avevano qualche legame con la mafia. Nell'attuale Assemblea europea, ha aggiunto, c'è almeno un deputato con eguali contatti. Infine, ha detto Provan, c'è ragione di credere che la mafia abbia Infiltrati nelle alte sfere della Commissione esecutiva della Cee. La signora Barbara Castle, prestigiosa leader del gruppo laborista, è intervenuta alla fine del dibattito per chiedere alla Commissione della Cee di .montare una potente campagna per debellare i banditi mafiosi che tirano le fila delle frodi contro la Comunità e per assicurarli alla giustizia». Sembra inoltre che 1 parlamentari europei siano disposti a promuovere una loro Inchiesta sulle frodi mafiose se quella . ventilata dalla Commissione, europea non approderà a nulla. Renato Proni

Persone citate: Barbara Castle, De Pasquale, Giulio Andreottl, Michael Murphy, Pancrazio De Pasquale, Robert Battersby, Stanley Clinton Davis