Il semestre silenzioso di Andrea Manzella

Il semestre silenzioso Pertini ancora candidato alla presidenza o no? Il semestre silenzioso La nostra Costituzione non esclude clic, dopo i primi sette anni, il presidente della Repubblica possa essere rieletto. Ma lo vuole tenere al riparo da ogni coinvolgimento di tipo elettorale. La logica del semestre bianco è proprio questa. Il divieto di scioglimento delle Camere, in questi 180 giorni, 6 solo la puntuale espressione di un interesse più generale della Costituzione: quello per cui, fino all'ultimo minuto, la carica esprima nella sua interezza politica e morale la (rappreselitoma dell'unità nazionale» (valore clic una campagna elettorale fatalmente ferirebbe c affievolirebbe nella coscienza comune). Ora, c difficile conciliare con questa «ratio» costituzionale gli inviti, espliciti ed impliciti, inoltrati per vari tramiti e percorsi, al presidente della Repubblica in carica perché, in qualche modo, esca fuori dal suo legittimo silenzio e manifesti le sue intenzioni per l'appuntamento di giugno. Quale che possa essere l'annuncio del Quirinale, si verificherebbero infatti, irrimediabilmente, effetti istituzionali certamente contrari allo spirito della Costituzione. Se l'annuncio fosse di rinuncia, non solo c non tanto ciò scatenerebbe una campagna che solo l'attuale incertezza riesce a contenere; ma ci sarebbe immediatamente un indebolimento di fatto dei poteri del capo dello Stato in carica. Né una cosa né l'altra il nostro sistema si può assolutamente oggi permettere. Se l'annuncio fosse di candidatura (atipica, perché il nostro ordinamento non ne prevede di preventive) c'è da star certi che ogni pur legittimo atto compiuto, da li in avanti, dal presidente della Repubblica, nell'esercizio delle sue funzioni, avrebbe il sospetto di «captatio» elettorale. Alla luce di queste considerazioni, lo stesso parere che sembra voglia esprimere la Commissione sulle riforme istituzionali, per un futuro divieto di immediata rielezione del capo dello Stato, non appare una buona proposta (mentre è semmai più utile l'altra idea di un'attenuazione del divieto di scioglimcieto parlamentare durante il semestre bianco). C'è infatti una saggezza nella Costituzione che consiglia un periodo di tregua e di preparazione tra un settennato e l'altro: ed esso sarebbe ugualmente turbato sia da automatismi di decadenza sia da dichiarazioni che, in modo diverso, aprano una «bagarre» elettorale o un depotenziamento di un potere essenziale per lo Stato. In Italia, d'altronde, il pericolo di un presidente plebiscitato a furor di popolo non c'è. La garanzia parlamentare è da noi massima. Quando a giugno si aprirà la grande Assemblea, ciascun parlamentare con il suo voto veramente rappresenterà «la nazione, senza vincolo di mandalo». Ogni candidatura sarà allora legittimamente in circolazione, ogni decisione possibile. Semmai, il rischio da evitare sarà il contrario: quello di rompere ogni collegamento con orientamenti e tendenze emerse fra la gente. Perché, come ha scritto un famoso giurista nostro, «la Repubblica non è mai tanto, come in quel momento, una repubblica di mandarini». Andrea Manzella

Persone citate: Pertini

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