Orti Milano si e arresa

Orti Milano si e arresa ANCORA NEVE, TRASPORTI INCEPPATI, L'lTALIA SETTENTRIONALE NON ESCE DALL'EMERGENZA Orti Milano si e arresa Città e regione hanno ceduto all'eccezionale maltempo - Ferme le grandi fabbriche e molte scuole - Crolla una parte del tétto al velodromo Vigorelli - In crisi i mercati per l'impossibilità di trasportare la merce - Chiuso il centro storico di Pavia, oltre un metro di neve MILANO — Lentamente ma inesorabilmente tutta la Lombardia sta cedendo sotto l'offensiva del maltempo, mentre a notte continuava a nevicare. Non è un crollo di schianto, ma cominciano a chiudere le scuole, molte fabbriche e in quelle aperte i tassi di assenza si fanno più alti. La réte autostradale è percorribile solo con catene, le strade statali e provinciali quasi impraticabili. Vicina al collasso, da Bologna in su, la circolazione ferroviaria. Dalla Centrale di Milano parte un treno ogni due ore; le Ferrovie Nord, invece, funzionano quasi regolarmente. Cominciano ad esserci problemi per l'approvvigionamento sia industriale sia alimentare. Chiuse Alfa Romeo, Italtel. Ai mercati generali le derrate arrivano, sia pure in misura minore del solito, ma i commercianti non sono in grado di andare a ritirare la merce. Paesi isolati in alta Val Brembana e in bassa Valtellina. Finalmente la neve ha fatto la sua comparsa anche in alta valle, a Bormio e Santa Caterina dove si devono disputare i campionati del mondo di sci alpino. A Varese città la neve ha superato il metro e molti Tir, entrati in Italia dai valichi minori della provincia, hanno creato il caos sulle strade. Da Bergamo nessun treno è partito per tutta la giornata, a decine i paesi isolati in provincia di Sondrio. A Pavia, malgrado l'intervento dell'esercito, il centro storico è stato chiuso al traffico e gli agricoltori sono stati convocati per vedere di utilizzare le loro macchine per lo sgombero della neve. A Milano un terzo del tetto del velodromo Vigorelli è crollato e il resto è pericolante. Vigili del fuoco e vigili urbani hanno chiuso le strade all'intorno e le hanno recintate, provvedendo a evacuare l'area dalle automobili. Il Vigorelli fu costruito nel 1935; l'impianto è statò rinnovato e il tetto completamente rifatto (con tralicci in acciaio e lamiere) nell'autunno scorso. Fra le centinaia dì crolli, un capannone industriale di via Fabio Massimo (un ferito, l'operaio Angelo Arcara, 39 anni, abitante in via Palmanova 58: è stato ricoverato al Policlinico in stato di choc, guarirà in pochi giorni), e un altro in via Fantoli (ospitava automezzi e pullman, alcuni dei quali sono andati distrutti). Schiantati i tetti di alcune vecchie cascine all'estrema periferia, continuano a cadere cornicioni, blocchi di neve (su qualche edificio arrivava agli 80 cm), grondaie, pensiline, insegne, rami e piante. E' probabile che i parchi, da oggi, vengano chiusi. Quasi tutte per crolli le oltre 250 chiamate ricevute al centralino del vigili del fuoco (normalmente sono una trentina), a migliaia le telefonate complessivamente giunte ai diversi posti pubblici di pronto intervento. La città ha reagito facendo tutto il possibile e anche un po' di più, ma ieri sera ha dovuto accettare l'emergenza. La media degli assenti era al 25% nelle fabbriche (punte massime, alla Pirelli, con il 60%; minime alla Om, con 11 18%; all'Alfa gli operai assenti arrivavano al 20%; ma qui, come altrove, molti fra loro si erano messi in ferie); anche negli uffici la maggioranza degli impiegati era presente. Ma, al quarto giorno consecutivo di neve, anche Milano ha dovuto accettare la crisi. Le prime avvisaglie della rassegnazione sono venute a sera, mentre la neve continuava a scendere; chiuse le scuole almeno per oggi; chiuse per due giorni la Plasmon, l'Italtcl, l'Alfa di Arese e del Portello; richiesta di ulteriori rinforzi ai contingenti militari già impiegati per cercare di evitare la paralisi (ieri i soldati erano 1700, i carabinieri 250, gli agenti di polizia 200: arriveranno altri mille soldati). Intanto si aggrava la situa¬ zione ai mercati generali: ieri, 50% in meno i rifornimenti di pesce, crollata la relativa domanda; per la frutta, un leggero calo dell'offerta corrisponde P80% in meno della richiesta (tanto che da oggi le contrattazioni sono state limitate a tre ore); per la carne fresca regolare finora l'approvvigionamento dal Piemonte cosi come l'afflusso di quella congelata da Germania e Olanda (però mediamente gli arrivi si sono ridotti del 40% e le richieste dell'80%). In altre parole le merci ci sarebbero ma i negozianti non vanno a ritirarle. Per le strade il traffico è quasi nulllo; i tram — ieri sono usciti tutti — si bloccavano sulle rotale; gli autobus in servizio erano il 60%; anche nella metropolitana sono sopravvenute difficoltà. E si pensa di usare da oggi mezzi dell'esercito per il trasporto urbano. Ornella Rota

Persone citate: Ancora Neve, Città, Ornella Rota, Vigorelli