Piazza Fontana, si ricomincia con decine di nuovi testimoni

Piazza Fontana, si ricomincia con decine di nuovi testimoni Acquisiti al processo di Bari i documenti dell'inchiesta calabrese Piazza Fontana, si ricomincia con decine di nuovi testimoni BARI — Forse tutto da rifare per Piazza Fontana. La Corte di assise di appello di Bari ha deciso il rinnovo parziale del dibattimento ed ha acquisito agli atti processuali le rivelazioni che alcuni pentiti neri hanno fatto al giudice istruttore di Catanzaro Ledonne. Si tratta di nuove testimonianze, alcune anche contraddittorie tra loro, che indicano comunque in Massimiliano Fachlni colui che mise materialmente la bomba in piazza Fontana e in Stefano delle Chiaie e Franco Freda i mandanti. Negli Incartamenti giunti da Catanzaro per completare la documentazione a disposizione del magistrati baresi, ci sono anche testimonianze sulle complicità che permisero a Freda la fuga in Sudamerica nel mese di ottobre 1978. In pratica, con la decisione adottata dopo la lunga permanenza in Camera di Consiglio (sei ore) la Corte d'assise d'appello ha accolto la richiesta che già ieri aveva fatto il procuratore generale, dottor Toscani: cioè la necessità di citare come testimoni tutti i pentiti neri che hanno rilasciato dichiarazioni al giudice istruttore Ledonne. Il magistrato calabrese, com'è noto, sta praticamente rifacendo l'inchiesta sulla strage di piazza Fontana. Si erano dichiarati d'accordo per l'acquisizione dei fascicoli giunti da Catanzaro la maggior parte del difensori degli imputati e quelli di parte civile. Solo 11 legale di Franco Freda, l'avvocato Lisi, aveva condizionato l'acquisizione dell'incartamento alla rivelazione di ciò che si cela dietro gli omissis coi quali il giudice Ledonne interrompe le deposizioni dei pentiti-neri. Anche ieri, prima che la Corte si ritirasse in Camera di Consiglio, si è accesa la polemica sugli omissis. Ma il procuratore generale Tosca¬ ni ha spiegato che certamente si tratta di interruzioni per il vincolo del segreto istruttorio al quale il magistrato calabrese è legato avendo ripreso l'inchiesta sulla strage di piazza Fontana. Ieri ha polemizzato contro gli incartamenti l'avvocato Ivo Reina, difensore di Giovanni Ventura, che si trova detenuto In Argentina, in attesa di estradizione. Ha detto che quegli omissis sono censure e documenti censurati non sono attendibili. Un inizio di protesta anche dall'avvocato di parte civile Azzarlti Bova che aveva chiesto l'acquisizione anche dogli atti relativi all'inchiesta parlamentare sulla P2 e le deviazioni del servizi segreti. La Corte ha rigettato tale richiesta ritenendola di scarsa importanza al fini che si prefiggo il processo d'appello bis su piazza Fontana che si celebra a Bari. Il dottor Toscani ha detto clic le rivelazioni fatte al dottor Ledonne dovranno essere ripetute In aula. Da quello che appare evidente, si tratta di testimoni a carico. A questo punto i difensori di Freda hanno assicurato che a loro volta citeranno decine di testimoni a favore. Con questa «valanga» di nuove testimonianze di accusa e di difesa, il processo potrebbe essere riscritto a Bari, come se i processi di Catanzaro e Roma non fossero mai avvenuti. Con la decisione di acquisire i nuovi documenti agli atti processuali, è terminata la lunga fase preliminare che ha impegnato quattro udienze. Da oggi inaleranno gli interrogatori (forse anche di Freda) se la relazione del giudice relatore terminerà In tempo utile. La settimana prossima dovrebbe esserci una breve interruzione per consentire la citazione del nuovi testimoni. Vito Cimarrustl

Luoghi citati: Argentina, Bari, Catanzaro, Roma, Sudamerica