Un testimone: Piotrowski propose di buttare Popieluszko da un treno

Un testimone: Piotrowski propose di buttare Popieluszko da un treno Resoconto delle riunioni al ministero per combattere i preti radicali Un testimone: Piotrowski propose di buttare Popieluszko da un treno NOSTRO SERVIZIO VARSAVIA — Dieci giorni prima dell'assassinio di padre Popieluszko, un ufficiale della polizia segreta disse ai colleghi che il .sacerdote di Solidarietà, doveva essere buttato giti da un treno in corsa •per spaventarlo un po'». Al tribunale di Torun, dove è in corso il processo ai 4 agenti accusati dell'omicidio, due testimoni hanno fatto ieri il resoconto di alcune riunioni di lavoro su come liberare il Paese dai «preti agitatori», fornendo un interessante quadro di come funzionano in pratica l rapporti Stato-Chiesa. I due sono ufficiali superiori che Insieme con i colleghi della polizia segreta coordinarono l'avvio di iniziative contro Popieluszko. Dieci giorni prima dell'omicidio, dunque, un cerUTnumero di ufficiali addetti agli affati ecclesiastici si riunirono al ministero dell'Interno, in via RakouHecka a Varsavia. C'erano il capitano Piotrow¬ ski, al banco degli imputati come capo operativo del rapimento, Lessek Wolskl (uno dei testimoni: il grado non è stato specificato, sarebbe maggiore), e i rispettivi vice, Janusz Drozàz e Jozef Baczynski. Discussero nell'anticamera del delegato al controllo della Chiesa, il colonnello Adam Pietruszka, accusato di complicità nell'assassinio del sacerdote. Ha affermato ieri Baczynskl: «Piotrowski disse: potremmo spaventare un po' Popieluszko buttandolo giù da un treno. Sembrava irritato, parlava senza avversione per il prete... Ricordo che Piotrowski disse: ci sono certe pressioni dall'alto». Poi, Wolski e Piotrowski entrarono nell'ufficio di PietruszKa. Il colonnello «pareva scontento, disse che un'azione della polizia doveva essere accelerata, che 11 sacerdote doveva essere controllato, pedinato», ìm proseguito Baczynskl. Né lui, né Wolski eb¬ bero però l'impressione che Pietruszka autorizzasse una manovra illegale. Certo, ha testimoniato Wolski, il colonnello parlò della necessità di spaventare il prete, ma, a quanto capì, intendeva «usare 11 materiale che avevamo raccolto per comprometterlo». Piotrowski, guardato a vista al banco degli imputati insieme con i complici, i tenenti Pekala e Chmielewski e il colonnello Pietruska, sorrideva, si guardava le unghie, affettava indifferenza mentre i due testimoni descrivevano il suo astio nei confronti di Popieluszko. Per quasi tutta la deposizione, Wolski ha usato quello che un osservatore ha definito «linguaggio buro-polizlesco», con frasi Involute tipo: «Nel quadro del concetto generale di comportamento Il pubblico — c'erano anche operai che collaborarono alle ricerche del cadavere — ha incominciato a mormorare, Il presidente del tribunale ha riservato la piti chiara antipatia ai tre legali della famiglia Popieluszko, fidati e sperimentati difensori di attivisti di Solidarnosc. L'avvocato Jan Olszewskl ha dovuto ripetere più volte domande semplicissime quali (a Wolski): «Ha dato ordini, scritti o verbali, di pedinare Popieluszko?», sema ottenere una risposta chiara. Un altro avvocato ha domandato se Wolski avesse mai partecipato a una Messa del sacerdote, e se l'avesse sentito invitare (come faceva spesso) t simpatizzanti di Solidarnosc ad abbassare la loro bandiera. «Sono sicuro — ha tnterrotto il magistrato — che su quella bandiera non c'erano citazioni della Bibbia». Il legale ha insistito: •Non vedo la necessità di questa domanda — ha detto il giudice — e se Insiste le toglierò il diritto di parlare». RogerBoyes Copyright «Times Newspapers» e per l'Italia «La Stampa»

Persone citate: Adam Pietruszka, Chmielewski, Jan Olszewskl, Janusz Drozàz, Jozef Baczynski

Luoghi citati: Italia, Torun, Varsavia, Wolski