Dama sul fuoco tra igrattacieli di Furio Colombo

Dama sul fuoco tra igrattacieli LA FILOSOFIA DELLE NUOVE GENERAZIONI URBANE IN AMERICA Dama sul fuoco tra igrattacieli 11 «fire walking», camminare sui carboni ardenti, è ormai un rito di massa tra gli «yuppies» - «E'come attraversare la vita: da soli, con coraggio, con grazia e, se è possibile, senza bruciarsi» - Il culto delle «celebrities», della gente di successo - Nelle case manca magari la camera da letto, ma non il ((media room», con tv, videoregistratore e specchio parabolico sul tetto per captare il mondo NEW YORK — «La moda di camminare sul fuoco?». Rispondono indignati al centro spirituale di Sevenoaks, in Madison, Virginia. .Ma non è una moda, è una tecnica di perfezionamento della persona e della sua psiche». Camminare sul fuoco è diventata un'attività molto popolare in America, coinvolge Brooke Shields e Tom Selleck, giovanotti di Harvard e programmatori di computer, quasi tutti giovani, quasi tutti ambiatosi, quasi tutti in cerca di quel «tocco di eccellenza» c/ie il programma promette. C'è, come nell'allevamento dei cani e dei cavalli di razza, una genealogia rigorosa fra i guru dei carboni ardenti. Tolly Burkan, autore di bestsellers del tipo Come essere felici, ha imparato il fire walking da un maestro che lo aveva imparato da un monaco tibetano. Joyce Quick, l'istruttrice di Sevenoaks e al momento la piit popolare propagatrice del camminare sul fuoco, lo ha imparato direttamente da Burkan. Tutti gli altri guru, (almeno cinquanta, un centro di perfezionamento in ogni Stato d'America) hanno un posto e un prestigio inferiore. Il numero degli allievi invece cresce ogni giorno. In California il fire walking è diventato un rito di massa, con centinaia e. a volte migliaia di persone iscritte allo stesso turno di «due giorni di perfezione.. Burkan e Quick hanno le loro ascendenze religiose — il fi' bei — le loro citazioni culturali — Thoreau, Max Weber, Tom Wolfe (The right stufo —. E le loro buone ragioni. Sono queste ragioni che hanno fatto presa su mezzo America. Camminare sul fuoco è come attraversare la vita. Si fa da soli, si fa con coraggio, si fa con grazia e si fa, possibilmente, sema bruciarsi. Di certo è nato un movimento, un affare, e con tutto il rispetto per i suoi discepoli una delle nuove mode degli Anni Ottanta. Vivere bene Le nuove mode sono moltissime e hanno in comune lo stesso pubblico, gli yuppies, «young urban professional», i giovani, mobili, dina7nici protagonisti del successo americano nell'era di Reagan. «Sono mode basate sul vivere bene da soli*, fa notare Tom Wolfe, che ne è il narratore e il profeta. I giovani yuppies sono i protagonisti del primo successo di massa che si sia veri¬ ficato in una società industriale. Ma le loro tendenze e abitudini si possono leggere secondo poche linee ben chiare. La prima punta in alto, a una specie di venerazione laica die viene ripetuta e indicata con il nome magico di celebrities. Sono coloro die hanno raggiunto un successo ancora più grande del successo di tutti, una specie di olimpo. La seconda è l'occhio sempre aperto di questa massa giovane. Si chiama la media room, la stanza dove lo yuppie celibe, o la coppia di yuppies con doppio successo e doppio stipendio, colloca la televisione, il video registratore, l'impianto di hi-fi, (compreso il sistema di riproduzione laser), il cavo, lo schermo gigante per il film registrato, tre schermi Sony per le reti nazionali, tutto collegato con il dish, lo specchio parabolico che dal tetto riceve l'Australia o la Svezia. La terza passione esplosa nell'ultimo anno è il ristorante. A centinaia nuovi locali sono comparsi nelle avenues di Manhattan, di New York, di tutta l'America. Non è una passione di buongustai. E' un modo di vivere, insieme, in pubblico e bene. I ricercatori di tendenze discutono se vi sia un rap¬ porto fra i cosiddetti «quattro punti cardinali» dei figli del nuovo benessere, la fitness personale, la venerazione per il successo di altri, l'ossessione dei media e la vita in vetrina. Gli indici dei consumi puntano con forza verso questi punti. Il mercato della fitness o del benessere personale continua a salire anche se subisce brusche varianti, impennate di mode inedite e poi il passaggio a qualcosa di nuovo. Chi lavora In questo mercato deve tenersi pronto a spiare non l'abitudine di massa via le prime avvisaglie del nuovo. Basta pensare al tonfo dell'industria del tennis. Ma qualcosa nasce subito dalle ceneri e il mercato si riorganizza rapidamente altrove. Tanti occhi La passione dei media è una specie di presa del potere da parte dei nuovi protagonisti, o almeno una forte illusione ài presa del potere. Tanti schernii sono tanti occhi sulla vita, lo schermo gigante appaga la passione del cinema, cavi e specchi parabolici danno l'impressione di essere sempre collegati in diretta col mondo. Usa mancare la camera da letto, nell'appartamento del giovane yuppie, può accadere che da solo o in coppia si arrangi a dormire sul divano. Ma la stanza dei media non manca mai. La stanza dei media è anche una rivolta contro due grandi mercati che adesso sono presi dal panico. Uno è quello delle sale da cinema, dove il nuovo protagonista e i suoi amici vanno sempre meno, perché i locali sono sporchi, scomodi, pericolosi. L'altro sono le tre grandi reti televisive che incassano centinaia di milioni di dollari in pubblicità. Ogni media room che si accende è un cliente di meno per le reti. Non perché si guardi meno televisione, ma perché aumenta l'apparalo tecnico che consente di sfuggire agli spots pubblicitari, aumenta la disaffezione per singoli programmi, attori o autori, e impazzisce il sondaggio d'opinione, il celebre Niclsen Rating che un giorno assegna a un certo programma cento punti e un giorno lo vede scomparire dai suoi elenchi. L'imporsi del ristoranti coinè club, come segno di un modo più sofisticato di vivere e di un'aspirazione al gusto anche fisico del conforto, è l'evento più clamoroso dell'ultimo anno. Ha anticipato t trends, gli studi, i segnali di mercato, è volato sopra le teste degli esperti e dei maghi del venture capital. Dalle due parti, del consumatore e del produttore, si vede la stessa gente, i nuovi protagonisti. Sono tutti dotati più di reddito che di capitali, vivono bene, guadagnano molto via arrivano tardi ad avere una casa. Però il successo e i media li spingono a vivere bene subito, non in futuro. Il ristorante è il luogo in cui si trova un compenso contro l'abitare male, contro la mancanza di servizi domestici, contro la solitudine che però è lo stile della nuova vita. E allora nella generazione «senza casa e senza famiglia» le stesse persone aprono ristoranti e frequentano ristoranti, i nuovi operatori sanno con esattezza che cosa sta cercando il nuovo pubblico. Il genere di ristoranti che trionfa adesso in America ha il locale disegnato da un architetto, sedie e tavoli importati dall'Europa (quasi sempre l'Italia), un comfort da living room di buona qualità, un 'atmosfera da festa e una cucina progressivamente più raffinata, un po' francese, un po' italiana e un po' neo-americana, che è soprattutto la cucina cosiddetta mex-tex, Inventata al confine fra la cultura dei pionieri americani e quella imparata dai messicani. Ma fra questa folla disinvolta e affermata, dotata di buoni mezzi e della dovuta presunzione, rafforzata nella vita privata dal proprio guru, nel lavoro dal personal computer e nello stile di vita dal proprio reddito, un brusio e a volte un silenzio improvviso segnala immediatamente l'apparizione di Woody Alien, il passaggio rapido di KarimAbdul Jabbar, un flash del senatore Gary Hart, l'ingresso inaspettato di John de Lorean, l'arrivo di una ragazzona che forse è Brooke Shields. La venerazione per le celebrities è come la passione d'altri tempi per le figurine del campioni, dice Pat Caddell, esperto di opinione, non ha niente di logico. Le celebrities non sono né buone né cattive. Possono essere un tycoon o un assassino. Possono appartenere allo sport, alla letteratura o alla cronaca nera. Mohammed Ali e Norman Mailer vanno benissimo insieme. Non devono essere migliori o più nobili. Quello che conta per questa folla educata dai media, affezionata al proprio successo e in cerca dell'impossibile, è l'esagerazione. Che cosa sia eccessivo si apprende dai media. 'Troppo- danaro o 'troppo- coraggio o 'troppaaudacia o 'troppa- grinta di giocatore. Mondi diversi Questo tipo di folla pretende che le celebrities stiano insieme e si frequentino, anche se ciascuno rappresenta mondi immensamente diversi. Poiché tocca ai media fare da ponte fra la domanda (le celebrities) e la folla, ecco l'immagine delle feste in cui Burt Reynolds tiene la mano di Susan Sontag, Brooke Shields sembra conversare con Saul Bellow (un evento che nella vita sarebbe impossibile), Prince è accanto alla signora Reagan venuta a New York per una breve visita. Sembra la trovata di un film alla John Belushi e invece accade tutti i giorni. La verifica? Avviene ogni pomeriggio alle sei nel camerino di Dan Rather. Rather è il conduttore del telegiornale nazionale della Cbs. Ha iniziato questa abitudine. Invita i 'Celebri- a visitarlo nell'ora in cui si prepara e si trucca prima di andare in onda. Arrivano il pugile e il cardinale di New York, il campione di baseball accanto al premio Pulitzer, il poeta sovietico insieme col rappresentante del fronte palestinese alle Nazioni Unite. E a Liza Minnelli, come in un collage surrealista. •Imparo moltissimo», afferma Dan Rather. Per età, modi di vita, successo e abitudini, Dan Rather per metà appartiene alla folla dei nuovi protagonisti per metà al mondo delle celebrities. Intorno a lui si chiude l'anello della generazione, delle mode, delle abitudini appena esplose. Furio Colombo