Il giudice chiede una perizia sui bilanciRaidall'SI ali'83 di Giuseppe Fedi

Il giudice chiede una perizia sui bilanciRaidall'SI ali'83 Per accertare se davvero sono stati occultati 86 miliardi Il giudice chiede una perizia sui bilanciRaidall'SI ali'83 Il Centro Calamandrei insiste: chi ha approvato quei bilanci dovrebbe dimettersi immediatamente -1 dirigenti dell'ente replicano: si tratta di una bolla di sapone ROMA — -Nessuno, nel triennio '8I-'83, ha 7nai fatto sparire dai bilanci della Rat gli 86 miliardi che ci accusano di aver occultato. Il dossier del Centro Calamandrei è una bolla di sapone-, spiegano a viale Mazzini. Dopo aver respinto le accuse l'altro ieri con una replica durissima, 1 dirigenti dell'ente di Stato non hanno altro da aggiungere. Sarà il consiglio d'amministrazione a pronunciarsi, giovedì, su questo attacco portato al servizio pubblico e a decidere se querelare il Centro Calamandrei. Giancarlo Armati, 11 sostituto procuratore cui è stato consegnata l'indagine della fondazione di area radicale, sostiene l'accusa nell'inchiesta affidata al giudice Squillante e che egli stesso aveva aperto alcuni mesi fa, sequestrando una ingente quantità di documenti nella sede di viale Mazzini. Un procedimento durante il quale sono state emesse finora una cinquantina di comunicazioni giudiziarie nel confronti di amministratori e di dirigenti dell'azienda, per presunte irregolarità nei bilanci e in alcuni contratti stipulati. Dopo un incontro col procuratore capo Boschi, Armati ha disposto una perizia per accertare la fondatezza degli addebiti. Accuse che, secondo il Centro Calamandrei, trovano tra l'altro riscontro nella leggina con cui II Parlamento ha recentemente concesso alla Rai 106 miliardi per compensarla, nel 1984, dei mancati ricavi dovuti al rinvio, all'inizio di quest'anno, dell'aumento del canone bloccato per quattro anni. «La verità — hanno detto ieri in una conferenza stampa i dirigenti del Centro Calamandrei — è che la legge è stata varata per dare un colpo di spugna alle perdite occultate dal 1981 al 1983-. Questi bilanci, ha chiarito l'avvocato Corrado De Martini, presidente del Centro, non rispondono ai requisiti di chiarezza e precisione su utili e perdite, richiesti dall'articolo 2423 del Codice Civile. E le perdite nascoste -potrebbero essere addirittura superiori agli 86 miliardi denunciati-. -Dall'indagine che abbiamo co?nmissionato allo studio commerciale tributario Privitera — ha aggiunto De Martini — la Rai risulta un'azienda inefficiente, mal gestita, che spende male i soldi pubblici e manipola i bilanci. Al punto ette i membri del consiglio d'amministrazione die hanno approi'ato questi bilanci dovrebbero dimettersi subito. Non abbiamo alcun inlento persecutorio nei confronti dell'azienda e, non a caso, non abbiamo presentato una denuncia-. Per il Centro Calamandrei la Rai avrebbe operato illegalmente su due voci dei bilanci '81; '82 e '83, in relazione cioè agli ammortamenti e al «magazzino programmi». Nel primo caso il rapporto parla di una -politica difformeadottata dall'ente, perché nel 1981 e nel 1982 la Rai ha messo in bilancio alla voce «ammortamenti anticipati» una cifra pari a circa 53 miliardi. Questa voce non figura nel bilancio di due anni fa. A questo punto, ha proseguito De Martini, si possono fare due ipotesi: -Ola Rai ha agito correttamente nel 1981, e allora dai dati che l'ente ha fornito si può ritenere che nel biennio succesivo ci sono state perdite di circa 85 miliardi; oppure nel 1981 e in misura minore nel 1982 ha in realtà occultato utili-. L'altra accusa riguarda i programmi destinati a rimanere in magazzino, .vale a dire già pronti ma non ancora messi in onda, del tutto sproporzionati, secondo il Centro, rispetto alle esigenze dell'azienda. Per quanto riguarda gli ammortamenti, già in precedenti occasioni la Rai ha sostenuto di aver applicato al cento per cento le aliquote stabilite dal ministero delle Finanze per gli ammortamenti e di essersi quindi comportata secondo un criterio Ineccepibile sia nei riguardi del Codice Civile sia delle norme tributarie. Le scorte dei programmi immagazzinati, hanno più volte spiegato alla Rai, sono proporzionate alle necessità della programazlone, valutate dalle reti e dalle strutture. Non sono mai state eccedenti: lo dimostra la veloce utilizzazione di questi program¬ mi. Giuseppe Fedi

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