Il Papa offre ai diplomatici la mediazione della Chiesa di Marco Tosatti

Il Papa offre ai diplomatici la mediazione della Chiesa L'incontro in Vaticano per gli auguri d'inizio d'anno Il Papa offre ai diplomatici la mediazione della Chiesa Nelle controversie può essere «luogo d'incontro» - Prudente ottimismo dopo Ginevra - L'opzione per i poveri - Interesse per la Cina CITTA' DEL VATICANO — Centoundici diplomatici erano ieri nella Sala Regia del Palazzo Apostolico, per la tradizionale presentazione degli auguri al Papa, in occasione del nuovo anno. Giovanni Paolo II ha offerto ai membri del corpo diplomatico accreditati presso la Santa Sede un altrettanto tradizionale discorso, con alcuni spunti e accentuazioni originali: una «stimma* di problemi internazionali, un quadro del mondo e dei suoi problemi cosi come appaiono dalle logge affrescate dei palazzi. Molti Paesi hanno rapporti ufficiali con la Santa Sede, ha detto Giovanni Paolo II, altri stanno per stringere legami diplomatici. Fra gli assenti però ne è stato citato uno solo, la Cina, il grande sogno pastorale di Wojtyla. .Non possiamo dimenticare in particolare la grande nazione cinese, di cui la Chiesa segue con rispetto e interesse le aspirazioni e il dinamismo». Taiwan ha un amba- O i a a e i a i o e i. i , , o e . e a e - a e, a o a. a a o li a sciatore presso 11 Vaticano, ma era chiaro che il Papa, non si rivolgeva a lui; o perlomeno non solo a lui. Fra poco Giovanni Paolo II partirà per l'America Latina, a ricevere gli applausi di altre folle diseredate. Non poteva mancare perciò di ribadire .l'opzione preferenziale della Chiesa per i poveri», più volte ricordata negli ultimi mesi di fronte a episcopati — specie in America del Sud — troppo legati ancora a ceti sociali dominanti, e di fronte alle pericolose «deviazioni» della teologia della liberazione. Il Papa ha cercato però di impegnare in quest'opzione anche i Paesi ricchi, creditori nei confronti delle nazioni in via di sviluppo. Queste ultime .hanno contratto debili enormi, che si aggravano.. «So die il problema è complesso — ha detto Giovanni Paolo II — c clic coinvolge la questione della prudenza dei prestiti e della loro utilizzazione reale per gli investimenti nel Paese. Ma la situazione è diventata inestricabile per motti Paesi debitori: senza un nuovo sistema di solidarietà, come potranno rimborsarli? Come faranno a uscire da questo vicolo cieco? Ne va dell'interesse di tutti, compresi i Paesi ricchi che rischiano di trovarsi isolati». Sono parole che rilanciano il ruolo planetario di mediazione della Santa Sede, anche nel dialogo fra 1 ricchi e i poveri del mondo. Un ruolo di mediazione che ha trovato un'applicazione concreta nel trattato di pace fra Cile e Argentina per Beagle, firmato grazie al paziente lavoro dei diplomatici in talare: «ficco un o//are — ha ricordato con un pizzico di auto-elogio Giovanni Paolo II — c/ie sei anni fa avrebbe potuto degenerare in guerra fratricida, consumare le energie di quei popoli». Proprio partendo da questo esempio il Papa ha offerto la mediazione della Chiesa per risolvere i problemi in America Centrale. «Lo Chiesa sa bene che la descalatlon è difficile, ma bisogna avere il coraggio di cominciare. Da parte sua è pronta a offrirsi come il luogo o l'occasione che permettano alle parti di incontrarsi, di comprendersi, di cominciare un dialogo sincero di pace». Ed ecco subito dopo un altro .segnopositivo»; l'apertura in questi giorni, a Ginevra, delle conversazioni fra Stati Uniti e Unione Sovietica. Era ben necessario che il dialogo troppo a lungo congelato riprendesse su una questione cosi vitale. Il Papa ha parlato di prudente ottimismo, di negoziati laboriosi, di bipolarizzazione. Quest'ultima non deve però togliere spazio alle iniziative degli altri Paesi. Una parte importante del discorso papale si è incentrata sulla liberta religiosa. • Quelli che credono nel vero Dio — ha detto — non possono ammettere l'equivalenza di tutte le fedi religiose». Ma — l'allusione è rivolta al Paesi musulmani —, se 1 cristiani permettono che in Europa tutti ..esercitino il loro culto (anche a Roma sorgerà una moschea), perché impedire che i cristiani godano di un simile diritto nei Paesi in cui i seguaci di altre religioni sono maggioranza? Altrove esiste un problema ancora diverso, perché .c'è una contraddizione fra le dichiarazioni ufficiali sulla libertà e la propaganda antireligiosa, a cui si aggiungono misure coercitive». Marco Tosatti Cina del Valicano. Il Papa rivolfje il messaggio di saluto ai diplomatici accreditati presso la Santa Sede

Persone citate: Giovanni Paolo Ii, Wojtyla