Bianchini: «Vincere anche a Mosca» di Gianni Menichelli

Bianchini: «Vincere anche a Mosca» Bianchini: «Vincere anche a Mosca» «Voglio garantirmi la qualificazione nelle prossime quattro partite» - La Granarolo spera nei miracoli DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA — II miraggio sempre meno evanescente della terza finale di Coppa Campioni personale (sarebbe un bel record davvero) trasforma Valerlo Bianchini, da filosofo loquace, in effervescente bottiglia di spumante. Nemmeno la prospettiva di altre due giornate da passare a Bologna, città che probabilmente non ama (perdtplù intasata da mezzo metro di neve), in attesa del match di campionato domani a Rimili!, gli toglie il buonumore. Dalla bottiglia escono battuteci— non tutte riferibili .— fitte'come bollicine: «La vittoria sulla Granarolo — dice, serio — è frutto della mia sagacia tattica. La mia mossa vincente è stata di ordinare a Gilardi di far sempre canestro, possibilmente da tre punti. Lui ha obbedito*. E poi: «£' vero, come a Torino, abbiamo risolto la partita con la zona. E' vero anche che ad inizio stagione io avevo dichiarato morta e sepolta que¬ sta difesa, per via del nuovo regolamento. Ma tutti sanno che lo parlo sempre per confondere gli avversari*. E ancora: •Townsend ha giocato male? Sì, è vero, ma lo assolvo, perché è buono, è buono come San Francesco-. Ancora: 'Solfrini? In riscaldamento fa il Julius Ervlng, cosi gli viene la tentazione di provarci anche in partita: solo che lì ci sono anche gli avversari Ancora: 'Perché avanti di 11 abbiamo rischiato di perdere in due minuti? Il solito problema: non abbiamo regia. H vero regista, quella che doveva frenare il gioco, in quel momento era Gilardi, cioè proprio il più scatenato di tutti: non appena il regista Gilardi passava la palla a Gilardi, questi cercava di andare a canestro. Gilardi non riusciva a frenare Gilardi». E cosi via. Effetto inebriante di una vittoria esterna in un derby di Coppa. Due punti che lanciano il Banco verso la finale di Atene, al solo patto di non perdere in casa nel prossimi tre turni (Cibona, Real e Maccabi) e di non restituire 11 maltolto quando la Granarolo scenderà a Roma. Don Valerlo, tuttavia, non s' accontenta: 'Niente economie: voglio mettere al sicuro la qualificazione vincendo le prossime quattro partite, anche quella con l'Armata Rossa. Come dice Irina, la minore delle sorelle Materassi: "A Moscai A Moscai". Sarà questa la nostra parola d'ordine'. All'euforia blanchiniana faceva duro contrasto, l'altra sera, la mestizia genuina di Alberto. Bucci sconfitto: .Adesso mi .tireranno, le uova marce»'prediceva il coach della Granarolo avviandosi all'uscita del Palasport. Invece fuori, dalla gente, Bucci ha ricevuto solo applausi e pacche sulle spalle. Strani tifosi, quelli virtussinl: spesso protervi, insolenti nella vittoria, esemplarmente sportivi in questo momento difficilissimo della squadra. L'altra sera, in seimila, hanno urlato ferocemente il loro incita¬ mento per quaranta minuti filati, però senza gettare una briciola sul campo. Poi, alla fine, un applauso a tutti. Questo significa aver capito molte cose. Per esempio che la Granarolo attuale è semplicemente un potente motore con troppe valvole malridotte: più di tanto non può dare e per mantenere una marcia competitiva deve consumare tanto da restare, di colpo, senza benzina. Come giovedì sera. Perfino a Gigi Porcili, mogio mogio, è toccato prenderne atto. E per ridargli la carica hanno dovuto ricordargli due. precedenti di Coppa: 11 Banco stesso, che l'anno passato fu battuto in casa dal Jolly e poi si guadagnò la finale passando a Cantù nel derby di ritorno; e la Virtus (allora Sinudyne) del 1981, che crollò & Bologna contro il Real e poi andò a conquistarsi la finale vincendo a Madrid. Giovedì prossimo c'è Real-Granarolo: i miracoli sono allo studio. Gianni Menichelli Il Banco viaggia verso un'altra finale di Coppa Campioni

Luoghi citati: Atene, Bologna, Cantù, Madrid, Mosca, Roma, Torino