Zero alla Petrolini fra musica e comizi

Zero alla Petrolini fra musica e comizi Entusiasmo per il debutto all'Alfieri Zero alla Petrolini fra musica e comizi TORINO — Sarà pur vero che la storia, il mito, i sogni ambigui di Renato Zero st stanno appannando, sarà vero che appassisce la sua bella sicumera d'un tempo. Ma come non essere assaliti dal dubbio che forse non tutti se ne sono accorti, se poi l'Alfieri si riempie di ragazzine che cadono in deliquio, e di loro amichetti che scavalcano con ardore olimpico transenne, maschere stupefatte e poliziotti nerboruti, solo per il piacere di consegnare a lui, al mito adolescenziale in appannamento, una rosa in cellophane o un manifesto di carta firmato con i nomi di tanti ragazzi sconosciuti. Magari questa tournée di Renato Zero non osava immaginare tanto successo, straripante al punto da obbligare lui e l'Alfieri a metter su un'altra replica imposta a furor di popolo. E dire popolo è il meno che si possa: perché, certo, a muoversi, agitarsi, far foto e sospiri, sono solo gli adolescenti, dotati di buoni muscoli e di assordante capacità di strillo: 7iio poi ad applaudire estasiati, a cantare in coro, a chiedere bis e ribls, sono anche i loro genitori (e rispettosa complicità ci spinge a tacere che in sala ancor più erano i nonni). Grande festa di gente, insomma, per come vuole da sempre il copione di Renato Zero. Gente che vince d'un balzo il timore del gran teatro austero e si scatena nel!' abbandono al grande sogno, coinè se più non ci fossero né palcoscenico né pla¬ tea e tutto si consumasse in un rapporto esclusivo, avvolgente, privato, tra te e il cantante. La sceneggiatura 1 e la regìa Imporrebbero regole rigide, con una scansione precisa di canzoni e i siparietti morali, dietro il laitoro patinato e attraente . di una giovane orchestra di 21 elementi, con i fiati al loro posto canonico e viole \ violini e violoncelli che in- j rialzano duetti d'amore die i neanche i ineìodrammi di Puccini. Lo spettacolo va avanti per tre ore buone, chiudendo anche al di là della mezzanotte. Renato Zero tenta di tenerlo per come l'ha voluto, una canzoncina, poi un vomizietto, poi un'altra canzoncina e un altro comizietlo, e via lungo il percorso di un Identikit che vorrebbe ricostruire nella sua storia di cantante la storia tormentata di tutta una generazione. Ma ci riesce poco, perclié i suoi .sorcini, di ogni età lo interrompono in continuazione, innamorati, curiosi, problematici, diligenti. E si va avanti in un dialogo continuo, pungente, die alla fine dà la misura migliore delle qualità di Renato Zero. Dopo aver rischiato l'imbalsamazione e la noia nei panni un poco scontati del suo Identikit, si rivela invece un personaggio vero di spettacolo, una sorta di Petrolini rabbioso, sarcastico, dominatore della battuta e del dialogo con il pubblico, quando dalla platea gli danno limbeccata improvvisa. A chi gli grida innamorato che lui è meglio della Carrà, risponde con spallucce: . Capirai, ci vuole niente». A uno che lo adula: .Sei l'unico», ammonisce: »Bada che potrei avere un gemello». E alle ragazze che sognanti gli gridano che è Dio, alza il dito con modestia e ricorda: »Non bestemmiare.. Ma magari un pensierino ce lo fa. m. v. La tournée di Zero prosegue fino al 13 a Torino, 19 a Perugia, 22 a Vittoria (Ragusa), 23-24 Bagherla, 25 Messina, 26-27 Catania, 28 Reggio Calabria, 29 Catanzaro, 30 Cosenza. Renato /«ero all'Alfieri: rose e grida di entusiasmo da adolescenti, genitori e anche nonni

Luoghi citati: Catania, Catanzaro, Cosenza, Messina, Perugia, Ragusa, Reggio Calabria, Torino